Il 2018 sta per andare in archivio e ci ha regalato due “ferri” da non sottovalutare, la Ferrari 488 Pista e Pista Spider. Il 2019 della Casa di Maranello, invece, si prospetta essere quello dell’inizio verso la transizione energetica. Sì, ma da dove iniziare? Sempre ricordando che una Ferrari ibrida esiste già, ed è niente meno che la LaFerrari, dotata di Kers, al Salone di Ginevra del prossimo marzo potremmo vedere la Ferrari 488 2019 nonché la prima a presentare un motore elettrico abbinato al V8 biturbo già vincitore del titolo di Engine of the Year.
C’è, invece, chi dice che al Salone più importante del Vecchio Continente vedremo solo un facelift della 488 2019 che ha debuttato nel febbraio 2015 (a marzo del prossimo anno saranno già state spente le candeline del quarto compleanno) nell’attesa che il sistema ibrido Ferrari, già allo studio (come da noi provato prima in questo articolo, poi in questo), possa debuttare effettivamente su una delle prossime vetture della Casa modenese.
Se il FUV sarà una garanzia, tanto da spingere il nuovo A.D. Camilleri a sbilanciarsi sul nome “Purosangue”, è ancora improbabile la possibilità di vedere la vera erede della 488 già al prossimo Salone di Ginevra. Seguendo la logica, nel 2009 debuttò la 458, la cui carriera durò appunto fino al 2015, per la bellezza di 6 anni. Per la 488 2019 scatterebbe a Ginevra il quarto anno di vita, quindi è più plausibile parlare di facelift o restyling di metà carriera.
La 488 GTB, sigla di progetto F142M, non sarà quindi la prima vera e propria Ferrari ibrida a venir commercializzata in grandi numeri. Già il fu Marchionne confermò che la transizione verso l’elettrico era stata avviata sotto la sua gestione e che si sarebbe completata entro il 2022.
Aspettiamoci, dunque, la nuova Dino, con il V6, quest’ultimo, sì, abbinato a un’unità elettrica. Non a caso, V6 turbo + batterie, una formula forte di ormai 5 stagioni di sperimentazione niente meno che sulle monoposto di Alonso, Vettel, Raikkonen e del promettente Leclerc che sulla futura monoposto, la sesta dell’era turbo ibrida, ci salirà ufficialmente a Melbourne, appena dopo il Salone di Ginevra.
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