Arrivare a sessant’anni con quell’aura avvolta dal mito non è facile, ancora di più se sei fatta di lamiera e metalli vari. Non è il caso della Ferrari 335 Sport, in grado di bissare il titolo appena conquistato dalla cugina Alfa 33/2 Stradale, in qualità di Best of Show al Concordo d’Eleganza di Villa d’Este andato in scena questo weekend.
Ecco quindi che il vero titolo di reginetta della Villa affacciata sulle rive del Lago di Como è suo, di un pezzo molto raro (solo quattro gli esemplari prodotti, valore inestimabile…) che, dal lontano 1957, è rimasta nella memoria per un episodio sfortunato che non ha però eliminato dalla memoria di tanti la sua bellezza incondizionata.
Correva l’anno 1957 e alla Mille Miglia (il giorno era il 12 maggio) il Marchese Alfonso de Portago sostituì un febbricitante Luigi Musso, alla quale era stata assegnata proprio la Ferrari 335 Sport numero 531. A causa del cedimento di una gomma, la vettura finì rovinosamente fuori strada nei pressi di Guidizzolo, una località mantovana rimasta famosa proprio per questo incidente.
In quel tratto, condizionato da un rettilineo in cui si arrivava facilmente a 250 km/h, mancavano poche manciate di chilometri al traguardo di Brescia ma la sorte decise diversamente. Nell’incidente l’auto scartò improvvisamente a causa dello scoppio del pneumatico; pilota, opilota e altri nove spettatori, tra i quali diversi poveri bambini responsabili solo di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, morirono praticamente sul colpo.
Questo tragico epilogo contribuì a eliminare le corse su strade (misura già adottata durante il ventennio dal Duce) ma non la memoria. Da una parte, il ricordo delle povere vittime, dall’altra le qualità di una vettura che per prestazioni ed eleganza non doveva dichiarare niente a nessuno.
Sul lato tecnico, la 335 Sport o S rappresentò forse l’apice delle auto da corsa con motore anteriore, prima che nel decennio successivo iniziasse la moda di spostare il motore in posizione centrale, almeno per le auto destinate alle competizioni. Il V12 da 4 litri, nella specifica 1958, registra un incremento di 50 cavalli la potenza, arrivando ai 430 cavalli dell’esemplare Best of Show e vincitore del Trofeo indetto da BMW, organizzatore del Concorso d’Eleganza.
La carrozzeria, scolpita dal vento, portava invece la firma di Sergio Scaglietti, un nome rimasto indissolubilmente legato al destino della Casa di Maranello.
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