Le prime due puntate (qui l’episodio 1, qui l’episodio 2) della seconda stagione di FCA What’s Behind hanno offerto una panoramica ampia della filosofia che anima FCA, sia dal punto di vista delle innovazioni, con il via all’elettrificazione, sia guardando alle sue radici, rappresentate dall’Heritage, una costola, non meno importante, del colosso italo-americano.
Dietro a tutto ciò, FCA What’s Behind ha sempre esplorato il dietro le quinte dei processi che permettono al gruppo industriale di muoversi e di organizzare al meglio la logistica a livello globale. Da una parte quindi, progetti e attività industriale, dall’altra il modo migliore per raggiungere i clienti: la terza puntata della seconda stagione di FCA What’s Behind esplora proprio questo aspetto, la cosiddetta Supply Chain Management.
La funzione Supply Chain Management di una Azienda automobilistica è, per dirla in poche parole, l’importante anello di congiunzione fra l’attività industriale e l’azione commerciale. Le donne e gli uomini della Supply Chain muovono i materiali e i semilavorati, attivano i nodi produttivi, e distribuiscono le vetture in base alle richieste dei clienti, in tutti i mercati dove FCA opera a livello globale. La missione della Supply Chain è sincronizzare l’intero processo come il preciso meccanismo di un orologio, per evitare immobilizzi, ritardi e diseconomie.
In FCA, il perimetro operativo della funzione comprende l’intera “supplier base” globale, tutti i centri di stoccaggio, e più di 100 stabilimenti FCA nel mondo, specialmente quelli dei tanti fornitori che servono il gruppo italo-americano. Per produrre con tempestività ed efficienza quanto richiesto dai mercati, è necessario che l’intero flusso dei materiali in entrata e in uscita sia progettato a partire dalle prime fasi del ciclo, e sia perfettamente a pieno regime già dal momento dello start-up produttivo.
La Supply Chain deve garantire da una parte la fattibilità degli obiettivi bilanciando la domanda e la capacità delle fabbriche, dall’altra deve però essere abile, attraverso l’opera di chi lavora dietro le quinte, a definire i volumi e allocare tutte le risorse necessarie, ottimizzando i flussi e il magazzino. Lavorando in sintonia e con un meccanismo collaudato, è possibile soddisfare con rapidità ed efficienza ordini provenienti da qualunque dealer FCA nel mondo. La Supply Chain, infatti, entra in gioco nel momento stesso dell’ordine: sono le funzioni Demand & Production Planning e Capacity Planning che danno il via al processo produttivo coinvolgendo gli stabilimenti.
Sulla base della pianificazione ricevuta, la I-Fast Container Logistics (una società al 100% di proprietà FCA) organizza la movimentazione dei componenti dai fornitori alle fabbriche dove verranno lavorati e assemblati.
Facciamo un esempio: la vettura è completa ed esce dalla linea di produzione del tale stabilimento. La funzione Vehicle Distribution organizza il trasporto per consegna ai dealer dei Paesi attraverso un’altra azienda FCA: la I-Fast Automotive Logistics. Per portare le vetture dai piazzali ai porti, o alle destinazioni finali, vengono utilizzate bisarche di ultima generazione alimentate a gas naturale, l’evoluzione “green” e sostenibile del trasporto su gomma, poi le vetture attraversano l’Oceano attraverso i contratti siglati con diverse compagnie marittime. Circa il 60% delle movimentazioni “inbound” e “outbound” sono effettuate via nave o treno, e questo consente di contenere in modo importante l’impatto ambientale.
Anche l’innovazione organizzativa va nella direzione della sostenibilità, visto che si sono citate le nocive emissioni di anidride carbonica: l’ottimizzazione della saturazione dei contenitori hanno portato a un risparmio di circa 600 tonnellate di CO2 nel 2019, e l’adozione di nuove metodologie per il trasporto ottimizzato dei materiali ha portato al risparmio di oltre 1.500 tonnellate di CO2 in un anno. Infine, la razionalizzazione dei trasporti su gomma e interventi sulla movimentazione via nave e ferrovia hanno ridotto il CO2 di ulteriori 2.700 tonnellate. La funzione Supply Chain Management, dunque, lavora in modo innovativo, flessibile e sostenibile, per soddisfare ogni cliente e generando vantaggi per il sistema produttivo e per l’ambiente.
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