Con un comunicato diffuso all’alba di giovedì 6 giugno 2019, FCA ha diramato alcune righe con le quali viene messa la parola fine al breve “fidanzamento”, conclusosi in un nulla di fatto, per l’avanzata proposta di fusione con Groupe Renault. Se la strada sembrava ormai in discesa per la fusione FCA Renault, vanno analizzate le parole per capire i motivi che hanno fatto saltare il banco.
“Il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) riunitosi questa sera sotto la presidenza di John Elkann ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault.”
“FCA continua ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. E’ tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo.”
“FCA esprime la propria sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo Presidente, al suo Amministratore Delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di FCA.”
“FCA continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente.”
Colpisce la frase “non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche…”, forse dovuta all’instabilità legata al discorso Macron e grande ostilità da parte del popolo francese. Nel caso in cui la fusione fosse andata a buon fine, sarebbe nato il terzo gruppo automotive al mondo, con controllo diviso equamente a metà tra FCA e Renault.
Dietro la giustificazione resa dal comunicato si potrebbe nascondere una contro mossa legata alla volontà del governo francese, che possiede il 15% della Losanga, di occupare una poltrona nel consiglio d’amministrazione, non andata evidentemente giù alla dirigenza del Lingotto.
Inoltre, come avanzato dal Wall Street Journal, sarebbe stata richiesta, e ottenuta, lo spostamento della sede in territorio francese, sotto l’influenza Renault, che avrebbe voluto escludere il presidente di Exor John Elkann dal comando operativo.
Due indizi non fanno una prova ma aiutano a delineare i contorni che in questi 10 giorni hanno tenuto col fiato sospeso tutto il mondo delle quattro ruote. Non è da escludere che Nissan, legata all’alleanza con Renault, abbia messo il bastone tra le ruote nelle fasi finali della trattativa.
Niente fusione FCA Renault, quindi, nonostante sia ormai chiaro come, specie dopo la morte di Marchionne, FCA stia tentando questa strada per meglio affrontare le tante sfide che la attendono.
Intanto, il mercato americano si è svegliato con un crollo del titolo di FCA a Wall Street.
Tempo di lettura: < 1 minuto La produzione di auto in UK è crollata ai…
La Kia Syros è la nuova SUV compatta pensata per l'India ma con contenuti adatti…
In un contesto di rialzo generalizzato dei listini, il noleggio a lungo termine costituisce un’alternativa…
Sono stati consegnati i primi settanta esemplari di Alfa Romeo Stelvio in dotazione alla Polizia…
Dal 10 al 19 gennaio Alfa Romeo sarà protagonista dell’imminente edizione del Bruxelles Motor Show…
La Tesla Model Y Juniper è pronta a entrare in produzione a gennaio presso la…