Mascherine facciali: tutti le cercano per uscire di casa lo stretto necessario ma la domanda non riesce ad equipararsi all’offerta. Mentre le fabbriche auto sono chiuse, FCA vorrebbe convertire la produzione per dare un sostegno concreto all’Italia in questi tempi difficili.
FCA non sta a guardare. Se sul finire della settimana scorsa, la seconda da quando tutta l’Italia è entrata nella morsa del Coronavirus, il gruppo italo-americano e Ferrari hanno comunicato la decisione di dare il loro know how a Siare Engineering, produttrice di ventilatori polmonari, è di oggi la comunicazione, resa nota dalla Uilm (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici), circa la volontà di FCA, tramite l’ A.D. Mike Manley di iniziare la produzione di mascherine facciali, mai così richieste, e urgenti, come in questo periodo.
L’intenzione è quella di riconvertire uno dei tanti stabilimenti presenti in Italia, anche se non è ancora chiaro quale, così da produrre il maggior numero di mascherine possibili così da poter sostenere l’enorme richiesta, sia sanitaria sia dei cittadini privati, spesso di fronte al no secco dei farmacisti circa la loro reperibilità.
Nella lettera che Manley ha scritto per comunicare la decisione si legge che: “L’obiettivo è di iniziare la produzione nelle prossime settimane e arrivare a produrre oltre un milione di mascherine al mese che saranno donate ai primi soccorritori e agli operatori sanitari. Tanti di voi sapranno che in Italia i nostri team di engineering e del manufacturing insieme ai colleghi della Ferrari stanno collaborando con Siare Engineering, una delle poche aziende che producono respiratori, per aiutarli a raddoppiare la loro produttività”.
“È una decisone che dà speranza e che speriamo possa ispirare altre grandi imprese” dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive.
Sempre nella nota diffusa dal sindacato dei metalmeccanici si legge: “Dobbiamo assolutamente utilizzare la fermata produttiva per dotarci delle risorse necessarie ad affrontare l’emergenza dal punto di vista sia sanitario sia economico, per cercare di scongiurare gli enormi costi umani di un collasso industriale. Grazie anche al fatto che ben presto le produrrà, auspichiamo che al rientro tutti i lavoratori di FCA possano ricevere mascherine di protezione. Ma più in generale mi preme rimarcare che l’impegno di FCA costituisce una speranza ed esprime un alto valore simbolico: è arrivato il momento difatti che le grandi forze globali uniscano i loro sforzi per sconfiggere l’epidemia Covid-19, che sta minacciano la sicurezza e le legittime aspirazioni della intera umanità”.
Vi ricordiamo che, sperando che siate già in possesso di una mascherina, per uscire, lo stretto necessario, è comunque necessario compilare e stampare l’autocertificazione per viaggiare e spostarsi.
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