Aveva compiuto i suoi sessant’anni in ospedale lo scorso 23 gennaio lottando contro una brutta polmonite innescata dal Covid-19; Fausto Gresini, campione del mondo della classe 125 nel 1985 e nel 1987 con la Garelli non ce l’ha fatta e si è arreso ieri.
Rimasto sempre ai massimi livelli della classe preferita, e perfettamente adatta al suo fisico, comparve per la prima volta nella classifica iridata nel 1983, con un nono posto finale frutto di una serie di piazzamenti e con due acuti: il giro più veloce nel GP di Yugoslavia e il secondo posto nel GP di Svezia.
Nel 1984 inizia la sua ascesa. Le ultime tre prove del mondiale ne confermano le grandi doti: terzo in Gran Bretagna, vince il suo primo GP in Svezia e San Marino chiude con un terzo posto che lo porta al terzo posto nel mondiale.
Nel 1985 è compagno di squadra di Ezio Gianola: entrambi guidano le Garelli dipinte di bianco e col tricolore del Team Italia. Sulla loro strada c’è Pier Paolo Bianchi, nove anni più grande, con l’esperienza di 3 titoli mondiali.
Bianchi con la MBA lo batte nel primo GP della stagione ma Gresini si rifà in quello successivo, arrivando secondo davanti a Bianchi e dietro all’austriaco Auinger, che quell’anno sarà il quarto protagonista del mondiale. Alla fine sarà Gresini il campione del mondo, aprendo la strada a una serie di giovani piloti italiani che partendo dalla 125 hanno poi fatto grandi cose nelle classi superiori.
Luca Cadalora, subentrato a Gianola sulla Garelli del Team Italia lo batte nel 1986, ma nel 1987 torna a brillare la stella di Gresini, campione del mondo con 10 vittorie su 11 gare. Un’impresa simile a quella del giacomo Agostini dei tempi migliori.
Passa poi ad Aprilia e Honda, con la quale nel 1991 contende il titolo a Loris Capirossi. Nel 1992 trova sulla sua strada Alessandro Gramigni ed è un’altra volta secondo nel mondiale ma per altri due anni è in pista, sempre in lotta coi giovanissimi piloti della 125.
Nel 1997 crea una struttura professionale e si lancia in prima persona nella gestione di un Team che corre il Motomondiale. Da allora resta sempre ad altissimi livelli nella classe 250, poi in Moto3, Moto2 e Moto GP dove fino all’anno scorso ha seguito il Team Aprilia.
Nella MotoGP ha portato Marco Simoncelli alla Honda. Il pilota di Coriano nel 2011 è protagonista di una stagione in crescendo che sembra il preludio a un 2012 da protagonista. Poi la tragedia di Sepang, con l’incidente fatale al Sic e in diretta il volto sconvolto di Gresini e del padre di Simoncelli: immagini che tutti ricordiamo e non dimenticheremo mai.
Gresini lascia incompiuta la sua missione: avrebbe avuto ancora grandi opportunità e occasioni per portare il nome del suo Team sugli allori.
Il suo nome sarà presente nel 2021 in tutte le classi della MotoGP, oltre che nella MotoE, dove il Team italiano aveva vinto il mondiale 2019 con Matteo Ferrari.
Ecco i maggiori successi del Team Gresini
Immagini Courtesy MotoGP
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