L’11 dicembre 2003 Michael Schumacher, fresco sei volte campione del mondo, sfidò il jet militare Eurofighter Typhoon al volante della sua F2003 GA, ecco come andò.
Sono già passati 16 anni da quell’11 dicembre 2003: era un pomeriggio freddo, di quelli che bisogna correre perchè il buio arriva in fretta. Il messaggio fu appreso forte e chiaro da un certo Michael Schumacher e dal capitano dell’Aeronautica Italiana Maurizio Cheli e collaudatore ufficiale di Alenia, nonchè ex astronauta. A sfidarsi la F2003 GA campione del mondo della stagione 2003 e l’ Eurofighter Typhoon, nato dallo sforzo congiunto di più nazioni come sostituto naturale dell’ormai obsoleto F104 Startfighter.
Curiosamente, fu proprio un F104 a sfidare a sua volta una F1: era il 1981 e all’aeroporto di Istrana niente meno che Gilles Villeneuve sfidò l’allora re dei cieli in una gara organizzata dalla rivista “Rombo”, diretta dal mitico Marcello Sabbatini; questa, però, è un’altra storia che andrebbe raccontata a parte…
Torniamo al tema di questo articolo. Faceva freddo a Grosseto quella mattina dell’11 dicembre di 16 anni fa. Grosseto venne scelta non a caso: l’aeroporto Baccarini era la sede del 4° stormo, 4° stormo il cui simbolo era lui, il cavallino rampante, simbolo stesso della Casa italiana la cui storia vi abbiamo raccontato in un articolo risalente, ormai, a quasi due anni fa.
La sfida tra la F1 più veloce del pianeta, almeno all’epoca, spinta dal suo V10 3.0 da 900 CV e uno degli aerei più all’avanguardia, tanto che ancora oggi è in servizio presso numerose flotte militari europee e non solo, venne basata sul cronometraggio di tre gare di accelerazione sulle due piste parallele dell’aeroporto di Grosseto.
La prima sfida, sul percorso da 600 metri, venne vinta dalla F2003 GA, la quale non rinunciò a una configurazione a medio carico (lo si nota dall’ala posteriore triplano, all’epoca concessa dai regolamenti). Grazie al miglior spunto da fermo, Schumi vinse con un tempo di 9,4 secondi, appena 2 decimi di secondo meglio del caccia militare.
La pioggia onnipresente quell’11 dicembre non aiutò la Ferrari a trovare il giusto grip nella seconda sfida, sul rettilineo da 900 metri. Di nuovo pochi decimi separarono il TF-2000, nome tecnico del velivolo, dalla monoposto che nel 2003 si aggiudicò 8 gare su 16, sufficienti a conquistare sia il “piloti”, il sesto di Schumi, sia il “costruttori”.
Niente da fare anche nella terza sfida, dove l’Eurofighter vinse con un buon distacco sul percorso da 1,2 chilometri: in tutte e tre le sfide, fu comunque costretto a decollare. Due a uno, vinse il caccia contro la F2003. Di certo, l’asfalto bagnato non aiutò la rossa, il dubbio rimane lecito ancora oggi…certo non sarebbe comunque stato facile sfidare i 180 Kn di spinta del jet nato per superare, ovviamente in volo, di due volte la velocità del suono. Troppo, anche per una F1!
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