La Ferrari ed i ferraristi cullavano delle aspettative, buone, per il Gran Premio d’Ungheria, ma è stata invece la delusione a prevalere dopo la bandiera a scacchi. Ad un giorno dalla gara magiara, al banco degli imputati è lunga lista degli uomini in rosso che dovrebbero presentarsi per dare delle spiegazioni plausibili per quanto accaduto. C’erano tutti i presupposti per vincere, addirittura per portare a casa una “doppietta”, così non è stato.
Tutta la carovana rossa si è presentata in quel di Budapest con il preciso intento di portare a casa una doppietta. Tutto sembrava fin troppo facile per il team del Cavallino Rampante, invece non è andato esattamente come previsto. La Scuderia di Maranello ha dovuto fare i conti con uno dei fine settimana più difficili della stagione, se non il peggiore in assoluto, perché non solo non ha recuperato punti sulla Red Bull, ma ne ha addirittura persi in una gara che si preannunciava sfacciatamente favorevole. Fino a metà gara tutto lasciava presagire ad una ottima prestazione delle F1-75, soprattutto con Charles Leclerc, stavano dimostrando di avere un buon passo anche se non quello schiacciasassi mostrato al venerdì, quando le temperature dell’asfalto erano più alte di circa 20 gradi. Il guaio accade nel secondo pit stop con la decisione inerente gli pneumatici (ritenuta non valida già dalla Pirelli prima della gara) che ha messo in difficoltà Leclerc, il quale ha perso diverse posizioni sino ad essere costretto a fare un terzo pit stop per montare gomme soft quando ormai la gara era compromessa. Dopo la gara, il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha commentato l’accaduto focalizzandosi sulle prestazioni della monoposto, mentre Leclerc ha mostrato delusione guardando il titolo allontanarsi sempre più.
A fine gara Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha messo in dubbio la competitività delle monoposto di Maranello in questa stagione. Ed è proprio la F1-75 a finire sotto la sua lente d’ingrandimento: “Di base la vettura non ha funzionato come ci aspettavamo, come ci si aspettava. Credo che sia evidente. Poi sento parlare delle strategie, le gomme… Di base non è un problema di strategia ma di macchina che non andava. Oggi Sainz aveva la stessa strategia di Hamilton ma Lewis finisce secondo e Carlos fuori dal podio pur essendo partito davanti. In queste condizioni la Ferrari ha faticato. Non c’era motivo per cui le gomme hard potessero funzionare così male, quindi se oggi la macchina ci fosse stata non saremmo qui a parlare di scelta gomme. Oggi non ha funzionato niente, ma di base la macchina, non ci ha dato l’idea di fare ciò che volevamo e Carlos è l’esempio principale. La macchina non ha funzionato come venerdì in condizioni differenti e nella prima parte di stagione. Non siamo riusciti a tenere il passo gara di altre vetture, Red Bull e Mercedes. Di base c’è questo e dovremo analizzare perché non ho risposta ma qualcosa non ha certamente funzionato. Noi sapevamo che passando dalle gomme medium alle hard avremmo avuto 2 o 3 giri di warm up molto complessi. Dalle nostre analisi erano 10 giri in cui le medium avrebbero avuto vantaggio, poi le hard avrebbero dovuto pagare dividendi. Su uno stint di 30 giri i primi 10 erano quelli difficili per poi avere vantaggio negli ultimi giri. La scelta delle hard è stata estemporanea, nel senso che abbiamo scelto con Leclerc di proteggere Verstappen. Avremmo pagato nei primi giri con le hard per poi tornare all’attacco alla fine”.
Scoraggiato, affranto, deluso, penalizzato, questo sembrerebbe essere lo stato d’animo di Charles Leclerc. Il pilota monegasco della Ferrari è stato vittima di una strategia errata. Sbagliare piano è un qualcosa che può accadere, ma non con una certa frequenza. Non salire sol podio, in quella maniera, fa decisamente male, ma rattrista ancor di più vedere Verstappen, Hamilton e Russell parlottare tra di loro nella cool room, lo stanzino nel quale si riuniscono i primi tre classificati dopo la gara, prima di salire sul podio.
Nel video Hamilton fissa le immagini sullo schermo chiedendo agli altri due, stranito, se la Rossa di Leclerc fosse effettivamente equipaggiata con gomme dure. Con una mezza risata sia Verstappen che Russell gli rispondono di sì, sottolineando implicitamente quanto fosse poco corretta la chiamata del box di Maranello. Dopo l’insoddisfacente gara, Leclerc ha detto: “Non possiamo sperare di vincere il campionato se facciamo gare del genere, non so cosa dire, le mie gomme medie erano buone. Avevo un buon feeling con loro. Non capisco”.
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