Dalle stelle, di Silverstone, alle stalle, di Hockenheim, teatro che stava per diventare ideale per l’affermazione dell’idolo in patria. Stava perché al 53° giro Vettel ha pensato bene di finire, con le gomme d’asciutto sul bagnato (però ha sbattuto solo lui) contro le barriere nel punto peggiore, all’ingresso del Motodrom dove la via di fuga è più corta di una spiaggia della Liguria.
Ed ecco che la seconda vittoria consecutiva, quella della consacrazione del teutonico a casa sua, a 50 km dalla sua Heppenheim, si è trasformata nel quarto errore marchiano del tedesco in questa stagione (se a Baku ci aveva almeno provato, questo è forse il più grave insieme alla frenata suicida al via del GP di Francia), un errore che tutti sono concordi nel definire da principiante.
Va bene le gomme finite per di più slick sotto la pioggia, va bene tutto, ma considerando che Hamilton ha tirato fuori ancora una volta il suo immenso talento (penalità a parte che alla fine non è stata comminata all’inglese per il taglio dell’ingresso box, giustamente visto che c’era la safety car), tanto da finire primo dopo una partenza dalla settima fila, il confronto diventa impietoso.
Dopo il “ah ah ah a casa loro” di due settimane fa, commento che Hamilton ha definito immaturo, proprio lui sornione è andato a vincere sì a casa della sua Mercedes ma soprattutto davanti al pubblico accorso per salutare il suo rivale n.1. Un mossa che sa di schiaffo psicologico non da poco.
Tra sei giorni in Ungheria Vettel deve dimostrare il vero campione che è, perché lo è, e perché è lui che deve portarsi sulle spalle la rinascita di questa Ferrari. Errori come questi, come già successo ad altri grandi campioni, possono capitare. Peccato che dall’altra parte ci sia un Lewis Hamilton alquanto discutibile fuori dal suo abitacolo con le sue scenette cattura like ma quanto mai feroce una volta abbassata la visiera…
Proprio qui sta il punto: in un weekend difficile per il team di Maranello, con il suo ormai ex presidente sostituito in corsa a causa del suo ricovero che lascia ben poche speranze, una vittoria sarebbe stata l’ulteriore conferma di bontà del progetto che proprio Marchionne ha voluto creare e a lui sarebbe stata dedicata. La macchina c’è, c’è sempre, ma errori così pesano troppo sul campionato ed è la classifica a parlare e a emettere un duro verdetto.
Il distacco, da + 8 qual era, passa a un pesante – 17 sul rivale britannico. Nulla è perduto, però…
Sebastian Vettel: “Non c’è molto da dire: ho fatto un errore e l’ho pagato carissimo in termini di risultato. Ho frenato appena troppo tardi prima della curva, ho bloccato le ruote anteriori e poi le posteriori e non sono riuscito a girare. Penso che fino a quel momento avessimo fatto tutto nel migliore dei modi, avevamo il ritmo giusto e controllavamo la gara. E’ stato un mio errore e sono deluso, ma non credo che ci sia bisogno di mostrare ancora quello che siamo capaci di fare. Siamo stati competitivi dappertutto, per cui non vedo l’ora di correre in Ungheria.”
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