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Elon Musk sorride e salva le case europee dai debiti

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Con lo stop alle vetture termiche sempre più vicino che vede i Paesi europei schierati per il rinvio, sono in pochi sorridere. Con il 2025 sono entrate in vigore le nuove normative che introducono le prime sanzioni per chi non rispetta il limite medio di CO2 per km di tutta la gamma in vendita.

Multe salate che spaventano i grandi costruttori già alle prese con un periodo di stagnazione con le vendite che progressivamente si stanno riducendo in Europa. Mentre nel Vecchio Continente la preoccupazione aleggia, dall’altra parte dell’Oceano c’è chi si gode un vero e proprio momento d’oro. Elon Musk, braccio destro di Trump, infatti, non gode certo di problemi con i suoi affari. Un’ottima notizia che per l’Europa in realtà non costituisce nulla di esaltante, anzi, è la news che la gamma delle auto Tesla potrebbe fruttare allo statunitense oltre un miliardo di euro da parte di altri costruttori.

Secondo quanto riportato da UBS Group, infatti, per non incorrere in sanzioni record nel 2025, Tesla metterà sul mercato i propri “crediti green”. E saranno proprio almeno cinque costruttori (Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru) ad acquistarli. Una manna per Musk che dall’operazione che in gergo tecnico assume il nome di pooling ne uscirà certamente vincente.

E’ chiaro che le case automobilistiche che in gamma hanno meno autovetture a trazione green sono le più interessate a presentarsi con Tesla che dispone di una gamma totalmente a batteria. In questo modo i valori medi delle emissioni calcolati sulle flotte si abbassano notevolmente: un business che costringe a sacrifici notevoli chi inquina di più ma che certamente risultano convenienti per chi vede emissioni totali pari a 0, avendo in gamma ovviamente solo elettriche.

Emissioni 2025: maxi alleanza tra case auto per salvarsi dalle multe UE

Il pooling è il modo migliore per evitare le sanzioni di Bruxelles

L’obiettivo del pooling è evidente: con questa strategia di “accorpamento tra flotte” si possono evitare multe milionarie per chi non è in regola con il valore medio di CO2 fissato a 93,6 g/km. Al momento le scelte per le case non sono poi molte se non si vuole mettere mano al portafogli: o si ricorre al pooling oppure bisogna ridurre le vendite delle auto più inquinanti (che paradossalmente sono anche le più richieste dal mercato per via delle difficoltà note delle elettriche). Un dato allarmante che non deve dimenticare che vendere meno significa produrre meno con ricadute importanti anche per l’occupazione.

Nonostante le rassicurazioni di Tavares che aveva assicurato che Stellantis sarebbe riuscita a rispettare la media imposta dalle normative in autonomia, anche il gruppo italo-francese farà parte dell’accordo con Musk.

Una posizione che, però, non stupisce per nulla dato che anche Mercedes sta lavorando con Polestar per il contenimento della media di emissioni. Gli unici che per il momento sembrano non ancora in salvo sono Renault e Volkswagen che sono ancora lontani dai limiti per le emissioni e per non incorrere nelle multe potrebbero risultare costretti a ridurre la produzione riducendo in maniera significativa i propri incassi.

Alessandro Cattelan

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Alessandro Cattelan

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