“È più probabile morire in un incidente d’auto che di Coronavirus” e “Il panico del coronavirus è stupido”. Questo sono solo due delle frasi che solo una settimana fa Elon Musk, patron di Tesla, pronunciava riguardo all’emergenza Coronavirus.
Oggi, però, sembra essersi ravveduto, o comunque sicuramente ha deciso di dare anche lui una mano alla lotta contro il virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, donando agli USA 1.255 ventilatori polmonari presi dalla Cina, sfruttando la grande capacità logistica delle sue aziende.
Il paese dove è nato il virus, oggi sta uscendo dall’emergenza e le sue strutture, quindi, sono molto fornite di questa tipologia di apparecchi. Ciò ha permesso un più facile reperimento da parte di Musk, che, grazie alla velocità delle dogane in entrata e in uscita, ha fatto atterrare tutto il materiale a Los Angeles, per poi essere pronto a distribuirlo a chi ne farà richiesta.
Mentre sembra procedere spedita anche la riconversione della fabbrica Tesla in produttore di componenti per i respiratori (come stanno già facendo FCA, Ferrari e altre aziende), l’eccentrico Elon ha fornito circa 50.000 mascherine N95 agli ospedali nella zona di Seattle, ma ne ha ancora altre da distribuire.
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