La mobilità del domani comincia sempre più a girare attorno a tre cardini principali: parliamo di elettrico, guida autonoma e sharing, o condivisione del mezzo.
Questi sono e saranno per i prossimi anni i tre grandi temi dell’evoluzione del settore della mobilità urbana e non solo, sui quali le attenzioni e gli investimenti delle grandi case automobilistiche ricadono ad andamenti alterni. La cosa che va subito detta è che il percorso verso l’elettrificazione è lunga e tortuosa con sempre meno certezze rispetto ad alcuni anni fa, quando cominciò il viaggio verso il 100% elettrico, con una conseguente revisione delle risorse, che potrebbero andare a discapito di altri. Su tutte spicca lo sviluppo della guida autonoma, che nei prossimi anni potrebbe subire un’accelerata improvvisa.
Sergio Matteo Savaresi, è professore presso il Politecnico di Milano e referente del team PoliMOVE, il quale risulta spesso impegnato nelle competizioni a guida autonoma e racconta il nuovo trend dell’attuale momento storico: “Pochi anni fa si pensava che la guida autonoma venisse introdotta in tempi brevi, che nella pratica però si stanno allungando.”
Savaresi ha evidenziato come gli investimenti alla costa all’elettrico sono diminuiti, colpa di alcune inchieste che vi sono state in passato, ma ora la situazione sta cambiando e nel prossimo futuro vedremo una spinta sempre maggiore tanto sull’elettrificazione, quanto sulla prossima mobilità.
Secondo un sondaggio realizzato da Kpmg, la rete mondiale realizzata dalle società indipendenti specializzate nella consulenza manageriale, dalle risposte di oltre mille dirigenti intervistati in tutti i continenti si denota una minore fiducia nei confronti della transizione verso veicoli interamente elettrici.
Se questo venisse confermato, il settore automobilistico potrebbe rivedere le priorità per il futuro. Aggiunge il professor Savaresi: “Elettrico, guida autonoma e sharing sono i tre macro-trend che faranno la differenza nei prossimi anni.”
Questo perchè vi è un nuovo interesse su due fronti, sia per l’elettrico sulle auto, che per la guida autonoma.
Quello che però cambia che non tutti i costruttori sono intenzionati a investire nello sviluppo della guida autonoma per il prossimo futuro. Il professor Savaresi è il responsabile del team che disputa le gare della Indy Autonomous Challenge senza pilota, e spiega come l’interesse per la guida autonoma dei maggiori gruppi automobilistici e i produttori di vetture sportive sia sempre maggiore; già nei prossimi anni questa tecnologia che sembrava passata in sordina potrà essere implementata in maniera sempre maggiore sulle auto: “Tutte le case automobilistiche guardano con attenzione a questo tipo di competizioni, che sono un po’ una palestra per valutare i limiti di questa tecnologia. Com’è strategia dei costruttori, non stanno ancora entrando direttamente.”
Quello che osservano è come la gente reagisce poichè la maggior parte della case punta a vendere le esperienze di guida. Ad oggi non si può ancora dire quando la guida autonoma di livello 5 sarà pronta per essere adottata da tutti e da tutte le vetture, per ora continuano i numerosi esperimenti, nonostante le controversie. Tuttavia, anche quando la tecnologia sarà ritenuta matura, in alcuni segmenti del mercato qualcuno potrebbe comunque decidere di escluderla.
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