Il lancio della SM, avvenuto nel 1971, è all’altezza dell’obiettivo di posizionamento al vertice della gamma. E ciò vale sia per le iniziative commerciali, sia per il dossier stampa destinato ai professionisti del settore. Speciale come una DS, entra di diritto nella storia del Marchio, accomunata da una filosofia costruttiva comune.
Il lavoro sullo stile della SM è prima di tutto un lavoro di aerodinamica: il numero e l’ampiezza dei collaudi in galleria del vento necessari alla sua elaborazione ne sono l’esempio perfetto. Il risultato è, d’altra parte, notevole. Il CxS (il prodotto del tasso di penetrazione nell’aria per la superficie frontale) è migliorato del 25% rispetto alla DS, vero punto di riferimento, fino a raggiungere il valore di 0,46.
La DS SM non è dunque una vettura spigolosa. Anzi, il suo aspetto affusolato non è turbato da nessun angolo, pur mantenendo una linea forte. Esteticamente, il vetro che racchiude il gruppo ottico e la targa le conferisce un aspetto decisamente innovativo. Si aggiunga a questo il largo paraurti che dona al “muso” della SM la sua espressione particolare, e si ottiene un frontale dall’estetica rivoluzionaria.
È nel profilo che si coglie tutto il carattere della SM, è lì che tutto il lavoro di aerodinamica è visibile ad occhio nudo. Le linee slanciate sono di una fluidità sconcertante, l’inclinazione del parabrezza, il pannello laterale posteriore tagliato in punta o ancora, il posteriore ribassato, sono tra gli elementi aerodinamici che danno al profilo della SM il suo aspetto insolito e slanciato.
A lungo il motore parve essere il tallone d’Achille della SM. Concepito da Maserati, all’epoca in orbita Citroen, il V6 suscita inizialmente un discreto entusiasmo: il suo carattere nervoso, tipicamente italiano, gli assicura le simpatie degli amanti delle Gran Turismo. All’entusiasmo segue, però, lo scetticismo. L’affidabilità, vero marchio di fabbrica di Citroen, è compromessa da alcune imperfezioni tecniche e la SM, come le tipiche Gran Turismo, necessita di una manutenzione minuziosa, e ogni errore si paga a caro prezzo.
Il cambio, invece, è fabbricato da Citroen ed un manuale a 5 velocità, le ultime due a moltiplicatore, che garantisce una qualità di guida sportiva.
A livello di vendite, il primo anno è molto promettente: con 5.000 SM vendute, il lancio si rivela un successo sia di pubblico che di critica. Negli anni successivi il calo delle vendite è notevole e la produzione deve essere interrotta nel 1975, a causa della crisi petrolifera e i nuovi limiti di velocità imposti sulle autostrade francesi. In verità, il primo impatto della crisi petrolifera modifica totalmente e profondamente l’idea di automobile. E lo stesso vale per il nuovo codice di sicurezza stradale, che limita la velocità consentita in autostrada.
In piena estate 1975, Citroën annuncia ufficialmente la fine della commercializzazione di SM, usando queste parole: “Nata dalla velocità, la SM è morta con la velocità”.
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