Prove su strada

DS 3 Ines de la Fressange | Prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

La classe e l’eleganza sono, da sempre, i punti forti del Marchio DS. Negli anni la DS 3, la compatta della Casa, si è dimostrata una vettura versatile e capace di colpire grazie a linee modaiole e all’ottima qualità. 

La protagonista di oggi è la nuova DS 3 Ines de la Fressange che, come si evince dal nome, vanta della firma della nota modella e stilista francese degli anni ’80. L’edizione limitata è impreziosita con particolari d’alta classe, un richiamo all’idea di “chic parigino”. Non ci resta che scoprire insieme quali sorprese è in grado di nasconde sotto il mantello questa DS 3.

Design giovane e attento al dettaglio

Il colore della carrozzeria Blu Zaffiro, abbinato al tetto Bianco Absolut, delinea uno stile chic e trendy che cattura l’attenzione degli appassionati di moda. Le calotte degli specchietti retrovisori esterni sono di colore “Rosso Ines” e aggiungono un carattere originale e giovane. La silhouette laterale esprime il tono dinamico dell’auto, sottolineato dai cerchi in lega da 17 pollici “Aphrodite” diamantati. Dai montanti laterali a “pinna di squalo” fino ai proiettori ottici posteriori si distende lo stripping tricolore francese che richiama i colori della bandiera. 

Il tocco hi-tech degli esterni è conferito dai fari anteriori allo xeno con indicatori di direzione LED a scorrimento, e luci posteriori 3D a LED. La DS 3 Ines de la Fressange è disponibile anche nella variante cabrio per godersi il piacere di una guida ”en plein air”. 

Tanti dettagli impreziosiscono la compatta francese come lo stripping tricolore che richiama i colori della bandiera

All’interno la classe e l’eleganza, punto di forza del Marchio, sono portate ai massimi livelli. La pelle di colore blu delle sedute si abbina bene all’esclusivo Rosso Ines della plancia. Quest’ultima è caratterizzata dal Faon Léon, logo della casa di moda Ines de La Fressange. Sullo schienale dei sedili anteriori è presente un “rinforzo decorativo” con firma tricolore francese Airmail che aggiunge un carattere estremamente elegante all’abitacolo ma risulta scomodo per chi è più alto di 1,70 metri. La stessa texture tricolore la ritroviamo anche sui tappetini specifici per il modello Ines de la Fressange a dimostrazione dell’attenzione per il dettaglio. 

Nella parte superiore della plancia ritroviamo il touchpad con schermo a sfioramento da 7 pollici mentre la presenza dei tasti fisici – tra i quali i bottoni per regolare il volume – nascosti dietro alla leva del cambio risulta scomoda nell’utilizzo. Il sistema di infotelematica non si aggiorna nella grafica e nella praticità di utilizzo, ora può però vantare la presenza della radio digitale (DAB) e dei protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Non manca la telecamera posteriore ma, specialmente di notte, la qualità riprodotta dallo schermo non è delle migliori. 

Dietro al volante troviamo un quadro strumenti diviso in tre quadranti, uno dei quali (quello di destra) è digitale. Il volante ha una corona ben sagomata che trasmette un carattere sportivo, sulle razze non troviamo i tasti relativi al cruise control (non adattivo) e alla sezione multimedia, spostati sui satelliti solidali con il piantone.   

A rinfrescare l’aria all’interno dell’abitacolo ci pensa la fragranza distribuita attraverso l’impianto di climatizzazione, regolabile tramite il dosatore di essenze posizionato dietro al volante. Un particolare più unico che raro nella categoria.  

La qualità all’interno dell’abitacolo è ottima. Affascinante il contrasto Rosso Ines della plancia e blu della pelle dei sedili

Per una vettura di 3,95 metri di lunghezza l’abitabilità di bordo è notevole. Il passeggero anteriore vanta tanto spazio per le ginocchia grazie al cassetto portaoggetti poco ingombrante. Anche gli occupanti dei sedili posteriori non soffrono lo spazio e, sopratutto, hanno una buona visibilità verso l’esterno. Il vano bagagli offre una capacità ai vertici del segmento di 285 litri, peccato per la soglia di carico particolarmente alta. 

Alla guida della DS 3 Ines de la Fressange: il comfort regala sorprese

La protagonista della nostra prova su strada è la DS 3 Ines de la Fressange equipaggiata con il motore tre cilindri turbo benzina PureTech da 110 cv. Questa è l’unica motorizzazione alla quale potremo associare – come nel nostro caso – il cambio automatico di ultima generazione EAT6, fornito da Aisin. Senz’ombra di dubbio questa motorizzazione andrà per la maggiore, soprattutto in Italia, dove il PureTech da 130 cv, pure regalando un po’ di grinta in più, promette percorrenze minori in termini di consumi. Non mancano le motorizzazioni Diesel con i BlueHDi  da 100 cv e 120 cv

Prima di metterci alla guida regoliamo sedile e volante per ottenere la giusta posizione con una seduta non troppo distante da terra. Peccato per la regolazione a scatti dello schienale che rende difficoltosa questa manovra. 

Una volta in marcia notiamo che il comportamento dinamico della vettura lascia maggiore spazio al comfort. Il discreto spazio di bordo, le comode poltrone anteriori e l’ottima insonorizzazione dell’abitacolo rendono piacevoli anche i viaggi più lunghi. I 110 cv si fanno sempre trovare pronti all’azione: il merito è principalmente attribuito a una nuova turbina che aiuta soprattutto ai bassi regimi

Questo propulsore, dunque, risponde bene ad un utilizzo votato al comfort in perfetta sincronia con il cambio EAT6 che si dimostra veloce nelle cambiate e intuitivo soprattutto nell’utilizzo urbano. L’assetto, contrariamente, si dimostra rigido e garantisce discrete qualità dinamiche alla DS 3. In questa versione avrei optato, per l’appunto, per sospensioni più morbide che si dimostrassero efficaci nell’utilizzo urbano e avrei lasciato l’incarico sportivo alla più performante in gamma DS 3, la DS 3 Performance

Con una guida dal “piede leggero” si riescono a percorrere circa 20 km/l che diventato 17 km/l con un utilizzo prevalentemente urbano. La capacità di 50 litri di serbatoio offre dunque un’autonomia di percorrenza di tutto rispetto considerando il segmento. 

DS 3: la compatta cucita su misura?

I colori a contrasto rendono riconoscibile a prima occhiata l’edizione limitata Ines de la Fressange

Come abbiamo accennato all’inizio la DS 3 si dimostra una vettura in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti. Infatti, dopo il lancio del restyling nel marzo 2016, il modello ha portato la firma di svariate versioni limitate, proprio come quella di Ines de La Fressange. 

Un esempio sono la DS 3 Connected Chic, che si colloca tra So Chic e Sport Chic e si avvale del DS Connect Box con sim integrata e compatibilità Apple CarPlay e Android Auto, la DS 3 Black Lezard, distinguibile a colpo d’occhio dal tetto con texture nero pitonata e infine la più sportiva DS 3 Performance Black Special che aggiunge un carattere prezioso alla DS 3 più sportiva sottolineato dalla carrozzeria Black Matt associata al tetto Gold

Da non dimenticare, oltretutto, l’alto livello di personalizzazione della compatta parigina che, anche nella versione entry level, mette a disposizione nove tinte differenti per la carrozzeria, sei tipologie di cerchioni e diversi accorgimenti interni per la plancia e i sedili. 

La texture tricolore ricopre le sedute anteriori: un dettaglio di classe che per molti potrà risultare scomodo

Prezzi e concorrenti

La DS 3 Ines de La Fressange si dimostra dunque un’auto speciale, dedicata agli amanti del dettaglio e della personalizzazione. È noto  che la qualità e lo stile crescono in modo proporzionale al costo della vettura. Dunque il prezzo della DS 3 da noi provata è di 25.400 € e si sale fino ai 27.050 € del Diesel 120 cv. Se aggiungessimo 250 € al prezzo totale potremmo avere una pochette esclusiva con la firma Ines de La Fressange. 

Il sempre più agguerrito segmento delle compatte lascia l’imbarazzo della scelta nel trovare le concorrenti della DS 3. Sicuramente per ricercatezza dei materiali e stile possiamo citare la Mini Cooper, come motorizzazioni e tecnica la connazionale Peugeot 208. Non mancano all’appello, infine, la Nissan Micra, l’Alfa Romeo Mito, la nuova Ford Fiesta e la Volkswagen Polo. 

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Andrea Genre

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