62 anni fa nasceva il mito DS, simbolo dell’auto francese, con design italiano. Anche in Italia DS Automobiles ha voluto celebrare la storia di queste leggende restaurando un modello emblematico, una DS 23 Pallas del 1974.
Per avvicinare il grande pubblico di appassionati, DS ha effettuato il restauro di una DS 23 Pallas del 1974, una delle ultime prodotte. La Citroën DS non è quel che si dice un’auto semplice. È un capolavoro dell’ingegneria, adotta soluzioni aeronautiche e incorpora tutti i ritrovati della tecnologia che hanno fatto la loro comparsa nel mondo dell’automobile nel corso dei vent’anni in cui è stata prodotta: dall’elettronica per la gestione dell’alimentazione del motore sino alle fibre ottiche.
L’impianto idraulico serve molte delle funzioni della vettura: oltre alla sospensione idropneumatica che tanto ha contribuito alla fama della DS, il circuito assiste anche freni e sterzo, tutti funzionanti ad alta pressione. Tra le parti metalliche che determinano regolazione e azione dei vari attuatori idraulici, non ci sono guarnizioni: la tenuta è assicurata da una incredibile precisione di lavorazione nell’ordine del decimo di micron. Restaurare oggi una vettura così sofisticata è un’operazione che richiede esperienza, accuratezza e conoscenze tecniche di alto livello. Dopo lo smontaggio completo della vettura, abbiamo proceduto al risanamento del telaio, operazione curata personalmente da Massimo Viganò, che ha poi seguito l’intero processo di restauro. Abbiamo scelto di partire da una DS 23 Pallas del 1974, tra le più performanti e piacevoli da guidare. Il motore da 2,3 litri di cilindrata è potente, affidabile e soprattutto molto elastico. La prima parte trattata è stata proprio il blocco motore che si trovava già in ottime condizioni.
Ciò nonostante, gli elementi soggetti a usura sono stati sostituiti per riportare il propulsore alle sue condizioni d’origine. Frizione e distribuzione sono stati revisionati, cambiando disco, spingidisco e la catena che collega l’albero motore all’albero a camme.
Per la parte idraulica, grazie al contributo della ditta specializzata Tecnosir di Treviso, sono state cambiate le quattro sfere di sospensione, quella dell’accumulatore principale di pressione e quella della riserva di frenatura. Anche la scatola guida è stata cambiata, mentre pedaliera dei freni e pompa ad alta pressione sono rimaste quelle d’origine, perfettamente funzionanti.
L’interno è stato invece completamente rinnovato con i pellami riprodotti dall’AtelierDS di Bolzano, conformi a quelli d’origine per concia, verniciatura e confezionamento: persino i rivestimenti interni delle imbottiture, il materiale e il passo delle cuciture sono identici a quelli d’origine. Nulla era lasciato al caso nella fabbricazione della DS e nulla è stato lasciato al caso nel suo restauro. Dopo il risanamento degli elementi della carrozzeria (tutti smontabili) si è proceduto alla verniciatura nell’originale colore Gris Nacré, ovvero grigio madreperla, per tetto e carrozzeria. Gli elementi sono poi stati riassemblati col montaggio di guide, vetri, serrature e maniglie, per venire poi ricollocati sulla carrozzeria. A quel punto, dopo un accurato allineamento, sono stati montati i profili di finitura e i gruppi ottici. Infine il paraurti anteriore e i parafanghi davanti hanno completato il puzzle. Anche le ruote hanno ritrovato il loro aspetto originale con quattro Michelin 185HR15 Xvs, coperture con disegno d’epoca prodotte ancor oggi da Michelin e fornite (come molti particolari del restauro) da Citroservices, lo specialista italiano in ricambi DS. La vettura finita è stata (ri)consegnata a Citroën Italia il 30 aprile ed ha iniziato la fase di rodaggio e messa a punto che terminerà dopo la percorrenza di circa 2000km.
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