Un filotto di vittorie così, tre consecutive (non accadeva dal 2008, dove furono quattro per la precisione) condite dalla doppietta Ferrari che scalda i cuori dei tifosi (ultima Ungheria 2017), può segnare la svolta per la rossa in questo mondiale, almeno fino alla pausa estiva, alquanto avaro di soddisfazioni? È evidente che la quinta vittoria di Vettel a Singapore, un’affermazione importantissima considerato il periodo non facile del campione del mondo tedesco, è stato un toccasana per tutta la squadra, con il solo Leclerc, preso dalla sua giovane irruenza, che sembrava deluso più per sé stesso che per il team, ma sono ragazzi…
Vettel, con 14 vittorie, diventa così il terzo pilota più vincente della Scuderia dopo due mostri sacri come Schumacher (91) e Lauda (15). Il successo al GP di Singapore è stato invece il 53° per Vettel: Hamilton è sicuramente lontano, e pensa a battere il record di Schumi, ma ieri è apparso distante dal pilota che a Monza ha messo pressione al principino dall’inizio fino alla fine, complice una Mercedes apparsa spenta sotto le luci di Singapore.
Bello rivedere due Ferrari a lottare non per il quarto e quinto posto, come accaduto in precedenti GP, conditi dagli ordini di squadra, ma per un primo e secondo posto. Binotto, cui va il plauso per aver guidato una rinascita tecnica che sa di grande impresa, ha ammesso, con un velo di sarcasmo, che l’undercut di Vettel, nei piani della squadra, era stato studiato in realtà per avvantaggiare proprio Leclerc: “L’undercut è stato molto potente, Seb ha guidato veloce e molto bene su pneumatici nuovi e ha guadagnato la sua posizione su Charles. Si tratta di una dinamica che fa parte delle corse.”
Bravo Seb, quindi, a tenersi dietro l’esuberante compagno di squadra su una pista che non favorisce di certo i sorpassi. È un Vettel che si commuove a fine gara, sul podio, con quello stendardo con su scritto essere Ferrari, lui che ferrarista lo è veramente e forse finalmente conscio che i ferraristi lo amano ancora. Solo lui può e deve ritrovare sé stesso per guardare con fiducia al futuro prossimo e questa vittoria non può che rappresentare un nuovo inizio. Chi avrebbe scommesso, anche solo qualche mese fa, che avremmo visto i due cavallini battagliare per una doppietta con una macchina che sembrava u progetto fallimentare? Sochi, tra 6 giorni, sarà terra di ulteriori conferme…
Sebastian Vettel: “Sono contento: dopo la giornata di ieri, in cui non ero riuscito a sfruttare in pieno il potenziale della vettura, oggi è andato tutto per il meglio. Le ultime settimane sono state tutt’altro che semplici per me, ma alla fine sapevo che sarei stato in grado di invertire la tendenza. Non ho mai smesso di credere in me stesso e oggi, con il grande aiuto del team qui e a Maranello, abbiamo raccolto il risultato al quale dobbiamo sempre puntare. La mia è stata una gara di attesa fino a quando in radio ho sentito che dal muretto mi chiamavano per rientrare al box a cambiare le gomme. Non mi aspettavo di restare in pista così a lungo, ma la scelta si è rivelata decisiva perché mi ha permesso di tornare in gara con strada libera e sono stato in grado di fare il mio ritmo recuperando su tutti gli altri piloti, al punto che ero in testa con quasi cinque secondi di vantaggio al momento in cui è entrata la Safety Car. Da quel punto in poi è stata un’interruzione continua, con altre due ripartenze nelle quali sono comunque sempre riuscito a rimanere concentrato e evitando sbavature. È troppo presto per dire se questa vittoria significa che saremo competitivi su tutte le piste da ora in poi: qui chi è in testa detta il passo, quasi come a Monaco, e con gomme usate Hamilton sembrava più forte di noi, segno che in configurazione gara c’è ancora da fare per quel che ci riguarda. Di sicuro gli upgrade che sono stati portati hanno funzionato e ci hanno reso competitivi: vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta”.
Charles Leclerc: “Dal punto di vista della squadra questo è stato senza dubbio un grande fine settimana. Non è un segreto che siamo arrivati a Singapore senza eccessive aspettative, e lasciare Marina Bay con una doppietta è senz’altro una piacevole sorpresa ma anche la conferma di come il duro lavoro paghi sempre. Personalmente sono un po’ deluso per il fatto di aver concluso in seconda posizione, ma sono certo che il team ha fatto di tutto per massimizzare il risultato di squadra, obiettivo che è stato indubbiamente raggiunto. Sappiamo che nella SF90 c’è ancora tanto potenziale è continueremo ad impegnarci per continuare a crescere e a conquistare i migliori risultati possibili nelle ultime sei gare. Da domani ci concentriamo sul Gran Premio di Russia”.
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