A un anno dal primo lockdown, il mercato dell’auto è mutato. L’emergenza, seppure alternata con momenti di riaperture, continua ad avere effetti importanti sulla propensione all’acquisto degli italiani che cercano attivamente un’auto. Questo quanto emerge dalla terza edizione dell’indagine condotta da Subito, che ha interrogato quasi 5.000 utenti che da novembre 2020 a gennaio 2021 hanno effettuato ricerche all’interno della categoria Auto di Subito Motori, per analizzare come siano cambiati i loro comportamenti e aspettative.
L’indagine, condotta in tre fasi (aprile 2020, settembre 2020 e gennaio 2021), ha voluto indagare l’evoluzione degli utenti nelle diverse fasi della pandemia, tra ricerca e tempi di acquisto, identificazione del budget e utilizzo degli incentivi statali.
Dall’indagine emerge che per il 57% degli intervistati la pandemia ha effetti sulla propensione all’acquisto di un’auto, un dato che si riavvicina alle prime rilevazioni fatte ad aprile 2020 (59%). Guardando alle fasce di età e alla situazione lavorativa, sono soprattutto studenti (61%) e lavoratori autonomi (63%) a essere influenzati dalla situazione attuale nella scelta d’acquisto, così come gli utenti con budget di spesa fino a 10.000€ (60%).
Tra gli effetti principali, la decisione di rimandare l’acquisto per il 50% e di ridurre il budget per il 40%, mentre raddoppia la percentuale di italiani che valutano di spostarsi dall’acquisto del nuovo all’usato (11% contro 6% della rilevazione precedente). La decisione di allungare le tempistiche dell’acquisto dipende soprattutto da motivazioni legate all’incertezza generale (49%), alla preoccupazione per la propria situazione economica (39%), ma anche all’attesa di incentivi e formule più vantaggiose da parte di case automobilistiche e concessionari (21%).
A tal proposito, Subito ha interrogato gli utenti in cerca di auto proprio sugli ecoincentivi statali, per capirne il loro effetto sulla decisione d’acquisto di una nuova vettura: per il 57% dei rispondenti gli incentivi sono poco chiari, il 55% non li ritiene applicabili alle auto prese in considerazione per l’acquisto, il 51% li considera troppo bassi per poter accelerare l’acquisto, mentre per il 47% si applicano solo ad auto ibride ed elettriche, ulteriore conferma della loro poca chiarezza per gli utenti.
Il 2020 ha modificato la propensione all’acquisto ma ha confermato la multicanalità: gli italiani hanno continuato a valutare l’acquisto di un’auto abbinando la ricerca online alla visita in concessionaria nel 40% dei casi. Un’esperienza di visita che è stata valutata in modo positivo e apprezzata soprattutto per la possibilità di prendere un appuntamento riservato (86%), l’applicazione dei protocolli sanitari (85%) e la possibilità di portare avanti il rapporto con il venditore a distanza e online (76%), segno che le concessionarie si sono organizzate per fronteggiare questo momento di emergenza. Dato confermato anche dall’alta disponibilità di test drive (65%), sicuramente l’attività più complessa da organizzare in pandemia. Rispetto ai servizi futuri richiesti dall’utente, aumenta fortemente la richiesta di compravendita online dell’auto: un intervistato su tre (33%) vorrebbe procedere all’acquisto completamente online, con ritiro della vettura presso il punto vendita – un desiderio che è raddoppiato dal 16% dello scorso aprile. Servizi digitali che sarebbero apprezzati anche nel post-vendita per la manutenzione (24%), con la presa e consegna dell’auto a domicilio.
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