Donne al volante, pericolo costante. Quante volte avete sentito ripetere questa famosa frase? In Italia, numeri alla mano, questo famoso detto è prontamente smentito. Le automobiliste italiane causano meno incidenti rispetto ai maschi. È quanto emerge da un’indagine condotta da Facile.it, il sito che confronta le assicurazioni, indagine che ha messo a confronto la responsabilità dei sinistri sulla base del sesso degli automobilisti.
Fa invece riflettere che, sempre dati alla mano, sono intestati in Italia alle donne, in media, il 46,12% del parco auto circolante. Il primato spetta alla Valle d’Aosta con 58,10%, fanalino di coda la Puglia con 36,09%.
Dati che testimoniano le radici ben profonde sulle quali si muovono, anzi muovevano, le assicurazioni nel calcolare l’importo dei premi Rc auto sulla base dell’intestatario; tutto è cambiato a partire dal 2012, quando la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato questo genere di differenziazione basata sul sesso decisamente fuori norma, quindi inapplicabile.
Prima della sentenza della Corte 5 anni orsono, tra i parametri considerati per calcolare i premi dell’RC auto rientrava infatti anche il sesso, elemento che andava a favorire le donne, almeno fino ad una certa età. Dai dati risultava infatti che al momento del conseguimento della patente le donne, vista la loro cautela nel muovere i primi metri, causavano circa il 25% di incidenti in meno rispetto agli uomini.
Questa forbice andava già a ridursi tra i 30 ed i 33 anni al 9% di differenza, mentre entrate nei temuti “anta”, erano le donne a causare più incidenti rispetto agli uomini. Dati, quest’ultimi, in parte falsati considerando che molto spesso gli incidenti causati dai diciottenni neopatenti coinvolgono l’auto di proprietà materna.
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