Il lockdown ha congelato la corsa delle famiglie all’acquisto dei dispositivi anti-abbandono per bimbi in auto, ma ora l’auto torna ad essere la regina della mobilità, e anche se il 65% ha paura di spostarsi con i bambini, molti italiani porteranno a breve i propri figli in vacanza al mare o in montagna.
Italia, fase 2 bis: con l’ulteriore allentamento del lockdown, milioni di famiglie, dal 18 maggio, hanno ricominciato a spostarsi. Ma come sta cambiando la mobilità soprattutto per i genitori con bambini piccoli? Sono davvero pronti a ripartire e informati su tutte le regole per viaggiare sicuri su strada? Lo scorso 6 marzo, infatti, prima che tutto si interrompesse, sono scattate le sanzioni per gli automobilisti, sprovvisti di dispositivi anti-abbandono per bimbi di età inferiore a 4 anni.
Bluon, la start up milanese che ha ideato il dispositivo anti-abbandono per bimbi in auto MyMi, è tornata a fare il punto della situazione con una nuova indagine aggiornata, destinata ai genitori oggetto del provvedimento legislativo. E così si scopre che l’attenzione alla sicurezza in auto, dopo il Coronavirus, si è un po’ allentata e che ben 7 persone su 10 non sono ancora in regola e non si sono ancora dotate dei sistemi anti-abbandono, pur conoscendo la legge e nonostante l’auto privata risulti adesso il mezzo preferito.
In merito agli incentivi fiscali inizialmente comunicati dal Governo, se più della metà sta ancora valutando di farne richiesta, c’è chi non conosce questa possibilità e persino chi non è riuscito a portare a termine la procedura.
Se da una parte è forte il desiderio di evasione dopo il lungo periodo di blocco, ben il 65% del campione ha paura di tornare alla normalità e teme che la ripresa massiccia degli spostamenti possa comportare rischi per la salute dei propri figli. Una notevole preoccupazione che si rispecchia sulla decisione, quasi unanime (92%), di eleggere l’auto privata come mezzo ideale per portare in giro i propri bambini, preferito agli altri perché più sicuro nell’evitare occasioni di contatto con altre persone (51%) e, quindi, di contagio.
Ma non solo: la scelta è dettata anche perché l’auto garantisce la massima autonomia, come ritiene il 37%, e perché è il mezzo più pratico (36%), in quanto consente di tenere sempre con sé il necessario, come ad esempio il seggiolino.
La ritrovata centralità dell’auto nella vita familiare deve però tenere in considerazione tutte le normative in materia di sicurezza per i bambini: una tra tutte, la legge sui dispositivi anti-abbandono e sulle relative sanzioni in vigore dal 6 marzo scorso. Se difatti nell’ultima survey di MyMi di inizio marzo l’88% delle famiglie non si era ancora attrezzata acquistando un sistema anti-abbandono, ma il 71% si diceva comunque intenzionato a farlo entro i tempi previsti, il dato che spicca oggi è che ben 7 famiglie su 10 siano ancora sprovviste del dispositivo, complice il blocco totale della circolazione durato sino a pochi giorni fa. Ma ora gli italiani sembrano intenzionati ad attrezzarsi in fretta, essendo ben informati sul tema: il 92% degli intervistati dichiara di essere perfettamente al corrente della legge e delle sanzioni che rischia.
Tra chi non è ancora in regola, il 67% afferma che comprerà sicuramente il dispositivo anti-abbandono che ha scelto. Il 22% è ancora indeciso sul dispositivo da preferire, mentre solo il 4% afferma che non procederà all’acquisto. Per quanto riguarda invece gli incentivi fiscali messi a disposizione dal Governo, se da un lato il 53% sta valutando di farne richiesta, al contrario c’è chi non è a conoscenza di questa possibilità (18%), e un 14% di famiglie che addirittura, nonostante l’avvio della domanda, non è riuscito a completare la procedura.
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