Secondo quanto descritto dall’osservatorio sui prezzi del “Ministero dello sviluppo Economico” (MISE) il prezzo medio della benzina acquistata con modalità self aggiornato al 11 di settembre, si attestava su 1,728 euro al litro mentre quello del Diesel era di ben 1,838 euro al litro, ovvero il Diesel costava più della benzina. Questa situazione non è paseggera, ma si protrae ormai da alcune settimane segno che, al momento attuale, il Diesel costa mediamente più della benzina.
Gli automobilisti italiani non sono certo abituati a questa situazione poiché, a parte un brevissimo momento nel mese di marzo, in passato è sempre stata al benzina a costare più del Diesel. Per far chiarezza su questo tema, i colleghi de “Il Messaggero” hanno intervistato Claudio Spinaci, presidente di Unem (Unione energie per la mobilità, ex Unione petrolifera).
Secondo l’esperto il fenomeno, in realtà si verifica tutti gli anni in previsione dei mesi autunnali poiché dopo l’estate la domanda di benzina per la mobilità privata tende a calare, mentre quella del Diesel, tende a salire perché esso è maggiormente legato alla richiesta di riscaldamento rispetto a quella per il trasporto. L’utenza, normalmente non si rendeva conto del rincaro perché questo veniva compensato dagli 11 centesimi di accisa in meno che gravano su questo tipo di prodotto.
Oggi, in seguito alla situazione originata dalla guerra in Ucraina , avendo una minore disponibilità di Diesel a causa delle minori importazioni russe, si è scatenata una corsa all’acquisto per assicurarsi le forniture di gasolio necessarie ad affrontare il periodo invernale, sia per scopi civili che industriali e l’aumento della richiesta, abbinato allo sconto delle accise sulla benzina ha contribuito a creare il fenomeno.
Al momento, comunque, secondo Spinaci, non vi è motivo di allarme per la disponibilità del Diesel poiché il nostro Paese può contare sull’industria interna per la raffinazione e quindi, sarà in grado, almeno per il momento, di soddisfare la domanda e minimizzare l’impennata dei prezzi. Quello che preoccupa, invece, è la situazione della raffineria italo russa Isab-Lukoil di Priolo (provincia di Siracusa), che dal 5 dicembre, data in cui entreranno in vigore ulteriori sanzioni sul petrolio russo, potrebbe essere chiusa.
Risulta essere indubbio che serva una soluzione al riguardo, che potrebbe essere rappresentata dalla nazionalizzazione o dal chiarimento ufficiale che non si tratta di un’azienda soggetta a sanzioni abbinando questo alle necessarie garanzie finanziarie per affrontare il difficile momento, ma per ora non si sono ancora visti atti concreti al riguardo, resta il fatto che al giorno d’oggi il Diesel costa più della benzina, pertanto anche le vetture ed il trasporto su gomma che sfrutta maggiormente il combustibile a gasolio, potrebbe risentire negativamente dell’aumento dei prezzi.
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