Continua la lotta tra il Governo, in questo caso dalla voce dell’On. Di Maio, e Autostrade per l’Italia. Di ritorno dal viaggio a Strasburgo con il fidato Di Battista, il vicepremier si è lasciato andare, durante una diretta Facebook, a una dichiarazione della stessa valenza di un terremoto: “Dobbiamo parlare di una rete autostradale con tariffa unica europea . Deve sparire il casello e dobbiamo introdurre una tariffa annuale per l’utilizzo della rete. E questi soldi vanno ad una società stradale che li usa per fare le strade ed investire“.
Prosegue Di Maio, in una dichiarazione all’ANSA: “Noi non abbiamo dimenticato la promessa fatta dai familiari delle vittime del cavalcavia di Avellino e del ponte Morandi. Noi vogliamo togliere la concessione alla famiglia Benetton che da quando è entrata in Autostrade ha aumentato le tariffe del 30% ma ha ridotto gli investimenti“.
Una sorta di lotta politica contro i poteri forti, da sempre nell’obiettivo dei Cinque Stelle. Secondo Di Maio, quindi, introducendo la tariffa unica europea andrebbero smantellati (non si capisce come e in che tempi) tutti i caselli presenti sulla rete autostradale italiana, un’opera colossale che impiegherebbe anni per vedere il compimento, specie osservando le promesse non mantenute (e impossibili da mantenere in così poco tempo) per la ricostruzione del Ponte Morandi.
Vero è che in molti paesi europei il casello è un oggetto estraneo, non è infatti raro vedere stranieri alle prese con qualche difficoltà quando si trovano di fronte queste “barriere”, ma da tra il dire e il fare, c’è sempre di mezzo il mare. Sarà stato il passaggio in Svizzera, direzione Strasburgo, dove è già valido il contrassegno prepagato, a fargli venire quest’idea?
“In relazione a quanto dichiarato oggi dall’on. Di Maio e dal dott. Di Battista sulla possibile tariffa unica europea, senza voler entrare in alcun modo nel dibattito politico ma con l’intento di fornire informazioni utili ai cittadini, Autostrade per l’Italia ricorda che le tariffe autostradali sulla propria rete sono in media le più basse d’Europa nei Paesi comparabili: sono circa il 40% più basse rispetto a quelle applicate in Spagna e circa il 15% inferiori rispetto a quelle francesi (rete ASPI: 7,36 centesimi di euro/km; Francia: 8,73 centesimi di euro/km; Spagna: 12,13 centesimi di euro/km).“
“Per quanto riguarda gli investimenti la società ha investito dalla privatizzazione (ingresso famiglia Benetton, ndr.) a fine 2017 13,6 miliardi di euro, con un livello medio annuo di investimenti pari a 757 milioni di euro l’anno contro i 127 milioni di euro annui medi della gestione pubblica. Inoltre Autostrade per l’Italia spende in manutenzione, per km di infrastruttura, circa 108.000 euro l’anno (periodo 2013-2017), cinque volte di più rispetto ad ANAS e tre volte di più rispetto alle principali concessionarie francesi e spagnole. Tutte queste informazioni sono certificate, desumibili dai bilanci e consultabili da chiunque sul sito www.autostrade.it nella sezione “Dati e fatti sulla nostra attività”, visibile in homepage.“
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