In un universo dove il design automobilistico è spesso raccontato in modo tecnico e patinato, Chris Bangle stravolge le regole del gioco con il libro Leggere tra le righe del Car Design, pubblicato da Minerva. Non si tratta di un semplice manuale o di una raccolta di sketch: è un viaggio visionario, provocatorio e profondamente personale attraverso la mente di uno dei designer più controversi e influenti degli ultimi cinquant’anni. E lo fa con uno stile narrativo che sorprende sin dalle prime pagine, mescolando disegni, aforismi e riflessioni in modo brillante e fuori dagli schemi.
Il volume, in formato tascabile ma densissimo di contenuti, si sviluppa attorno a 102 disegni originali tratti dai taccuini dell’autore. Ogni illustrazione diventa il punto di partenza per una riflessione che va ben oltre il prodotto auto: si parla di creatività, di tensioni interne ai team, di libertà e compromessi, persino di erotismo e potere. L’approccio di Bangle è tutt’altro che accademico: le sue parole trasmettono la passione viscerale per il design, ma anche il disagio verso un’industria che, a suo dire, ha perso la capacità di osare.
Emblematica, in questo senso, la sua critica alla standardizzazione delle supercar contemporanee. A differenza di icone come la Lamborghini Countach, oggi le vetture sembrano seguire un copione troppo pulito, troppo prevedibile. Bangle non si limita a una nostalgia sterile: lancia una provocazione vera e propria al mondo dell’auto, invitando designer e aziende a recuperare l’audacia, l’esagerazione, la sensualità che una volta definivano il concetto stesso di supercar. È difficile non condividere questo punto di vista, soprattutto per chi osserva con una certa delusione l’omologazione stilistica degli ultimi anni.
Ciò che rende il libro particolarmente potente è il continuo spostamento del focus: dal disegno alla filosofia, dalla tecnica all’arte, passando per spunti musicali e letterari, fino ad arrivare a paragoni tanto arditi quanto efficaci, come quello tra il car design e il jazz, o l’esplorazione polare. Ogni pagina è una sorpresa, e spesso anche uno spunto di riflessione profonda. Non è necessario essere designer per apprezzarne il contenuto: è sufficiente essere curiosi e aperti alla visione di chi ha vissuto il design come una missione, non come un mestiere.
L’opera si rivela così molto più di una guida al car design: è un invito a pensare in modo indipendente, a rompere le regole, a mettere in discussione anche le convinzioni più radicate. La voce di Bangle è ironica, ma mai superficiale; tagliente, ma mai cinica. Si percepisce un amore autentico per l’automobile come oggetto culturale e simbolico, capace di raccontare molto più di ciò che appare sulla carrozzeria. E proprio in questo sta, forse, il maggior merito del libro: riesce a restituire senso e profondità a un mestiere troppo spesso confinato alla sola estetica.
Per chiunque lavori nel campo del design, della creatività o anche solo della comunicazione, Leggere tra le righe del Car Design è una boccata d’aria fresca, spunti fuori rotta, e – perché no – anche un po’ di sana irriverenza. Un libro che si legge con il sorriso, ma che lascia il segno.
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