La De Tomaso P70 rimane, ancora oggi, una vettura di rara bellezza. Ecco perché si toccano le corde dell’anima quando si tira in ballo un nome che ha lasciato ancora molti delusi tra gli appassionati di automobili. Lo storico Marchio, definitivamente fallito nel 2012, ha una grande storia da raccontare e si sta cercando di farla riaffiorare grazie alla De Tomaso P72, vista al debutto in quel del Festival of Speed in corso a Goodwood.
Esteticamente la De Tomaso P72 rende chiaramente omaggio alla P70, lo storico modello del 1964 realizzata dal fondatore Alejandro De Tomaso, scomparso nel 2003, e Carroll Shelby. Il 2019, tra l’altro, rappresenta il sessantesimo anniversario della fondazione del Marchio. In realtà, si tratta di un mix tra il telaio in carbonio della Apollo Intensa Emozione e della De Tomaso Pantera.
Il motivo è presto detto: dopo il fallimento di cui sopra la proprietà della De Tomaso è finita nelle mani di un fondo di Hong Kong, la Ideal Team Venture, la stessa azienda che ha prodotto la Intensa Emozione.
Rispetto a quest’ultima, la De Tomaso P72 riesce però a coniugare un design fortemente legato al passato alle prestazioni e alla caratteristiche di una hypercar moderna, a partire dalla monoscocca in carbonio che solo pochissime sportive possono vantare e a quel curiosissimo scarico che sfocia al posteriore. Purtroppo non sono state rilasciate altre informazioni tecniche di spessore.
Una vettura che sembra arrivare dal passato ma che si proietta al futuro: lo si nota, esteticamente, dalla presenza dei fari a LED che aiutano, da soli, a tranciare un solco netto con ciò che fu ma che è rimasto nel cuore dei nostalgici. Bello, bellissimo il tetto a guscio d’uovo.
Sappiamo però che il cliente potrà richiedere sia la guida a destra sia la guida a sinistra, mentre il richiamo al passato che farà felici tanti collezionisti magari non proprio più di primo pelo è ispirato sia dalla P70 (conosciuta anche come Sport 5000 Fantuzzi Spyder) sia ad altri modelli storici degli anni ’60, uno su tutti la Ferrari 330 P4, con evidentissimi passaruota e linee morbide funzionali per l’aerodinamica.
Dentro è un trionfo dell’artigianalità con la totale assenza di strumenti virtuali e la totale presenza di ben sei indicatori analogici rifiniti da cornici in rame lucidato, materiale che ritroviamo anche fuori sulle calotte dei retrovisori e, soprattutto, sui cerchi. Un abitacolo veramente old school rifinito da pellami pregiati, materiali di grande pregio e con quella pedaliera incernierata in basso che fa tanto effetto nostalgia.
La sigla suggerisce anche il numero di esemplari che verranno prodotti, esattamente 72, creando una fuoriserie che andrà, senza alcun dubbio, a ruba; ah già, il prezzo, sempre nel segno del numero 7 seguito da un bel po’ di cifre: 750.000 euro a esemplare, in appositi concessionari selezionati che la Ideal Team Venture a breve comunicherà.
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