Dopo la cancellazione, o meglio, la “sospensione” di Top Gear da parte della BBC, il mondo dell’auto si trova costretto a dire addio ad un altro, enorme pezzo di storia. Con un post di Instagram piuttosto malinconico, infatti, il celeberrimo Jeremy Clarkson, ex conduttore di Top Gear e ora protagonista di “The Grand Tour” e “Clarkson’s Farm” su Amazon Prime Video, ha sostanzialmente determinato la fine di “The Grand Tour”, programma che conduce insieme ai compagni di sempre, Richard Hammond e James May.
Eclettico, discusso, mai banale: che lo si ami o lo si odi, Jeremy Clarskon è forse il giornalista, o meglio, il personaggio legato al mondo dei motori più noto a livello mondiale. Dal debutto nel “vecchio” Top Gear negli anni ’80, il 63enne britannico è diventato famoso in tutto il globo con il fortunatissimo programma di auto e intrattenimento Top Gear. Prodotto dalla BBC e andato in onda con lui al timone dal 2002 al 2015, insieme agli amici e co-conduttori Richard Hammond e James May ha segnato un’intera generazione di appassionati di motori.
Approdati nel 2016 su Amazon Prime Video per produrre un “nuovo” Top Gear, chiamato “The Grand Tour”, con il produttore di sempre, Andy Wilman, nella serata di oggi Jeremy Clarkson ha pubblicato un post su Instagram piuttosto malinconico. Un tramonto dalla sua fattoria nelle Cotswolds, famossima perché protagonista del secondo programma condotto dall’inglese, “Clarkson’s Farm”, sempre su Prime Video. Sotto questo romantico tramonto, però, si cela una descrizione a dir poco sorprendente.
“È stata una giornata piena. Dall’anno prossimo niente più Grand Tour, ma MOLTO più Clarkson’s Farm. [Fattoria] Che, questa sera, appare davvero bella.”
Un annuncio che lascia l’amaro in bocca per tutti gli appassionati di auto e fan del trio più famoso del mondo dei motori, ma che non arriva completamente inaspettato. Per tutti gli appassionati, infatti, è ancora indimenticata la puntata andata in onda il 12 aprile 2019, nel quale Clarkson, con le lacrime agli occhi, annunciò la fine del format in “stile Top Gear” di The Grand Tour, con lo studio e il pubblico presente.
Dopo quella “botta” e il rallentamento delle riprese a causa del Covid tra il 2020 e il 2021, The Grand Tour era ripartito in forma di “Speciali“, lunghe puntate da oltre un’ora e mezza monotematiche. Un format noto agli appassionati, ma diverso dalla “formula magica” di Top Gear. In più, tutti e tre i presentatori hanno proseguito le loro carriere da “soliti” in forma parallela. Jezza si è concentrato sulla sua fattoria Diddly Squat e ha realizzato “Clarkson’s Farm“, confermata proprio oggi per la sua quarta stagione. Capitan Lento, invece, ha realizzato, sempre per Prime Video, un programma di viaggi e cultura, “James May: il nostro uomo in…”.
Hammond, invece, ha continuato il progetto DriveTribe, lanciato nel 2016 come “social per appassionati di auto” dal trio, e ha lanciato su Discovery+ un programma TV dove restaura auto storiche, “Richard Hammond’s Workshop”. Infine, nelle ultime settimane lo stesso Jeremy aveva confessato di essere in uno stato di salute precario, costretto ad utilizzare un apparecchio acustico per evitare l’insorgenza anticipata della demenza.
Sebbene questo sia solamente un post di Instagram, Jeremy Clarkson non è solito raccontare bugie sui suoi canali ufficiali per alzare il livello di attenzione. La mitica squadra Clarkson-Hammond-May, quindi, è sul punto di sciogliersi davvero? Attendiamo una conferma ufficiale, ma è davvero probabile a questo punto che anche The Grand Tour possa chiudere i battenti dopo quasi 10 anni di presenza su Amazon Prime Video.
Con il loro stile scanzonato e divertente, capace di esportare il British Humour e di raccontare in modo trasversale e universale il mondo dei motori, il trio Clarkson-Hammond-May abbandonò la TV statale inglese nel 2015, a seguito di una mai chiarita “rissa” tra lo stesso Jeremy e un produttore del programma. Dopo questa separazione dolorosa, la BBC ha rilanciato Top Gear, cambiando una decina di conduttori e stoppando il programma pochi giorni fa, ufficialmente a causa del gravissimo incidente che ha coinvolto il conduttore ed ex-giocatore di cricket Andrew Flintoff, rimasto sfigurato dopo un ribaltamento sulla pista di Dunsfold alla guida di una Morgan Super Three.
Sebbene sia stato mascherato da “sospensione temporanea”, lo stop a Top Gear appare definitivo. Lo stesso, purtroppo, potrebbe accadere a The Grand Tour. Del resto, gli stessi conduttori conducono una vita in giro per il mondo da oltre 20 anni, e tutti e tre hanno subito nel corso degli anni grandi infortuni. Se Clarkson è infatti “solo” debole di salute, colpito anche da una polmonite nel 2017, Hammond fu coinvolto nel 2006 in un terribile incidente a oltre 400 km/h alla guida di un Dragster, restando ricoverato per più di un mese. Nel 2017, invece, si schiantò alla guida di una Rimac Concept One, distrutta da un grande incendio, rimanendo incredibilmente illeso. May, infine, subì un infortunio alla testa nello Speciale di Natale del 2012 in Siria, mentre nel 2018 si ruppe un braccio durante le riprese.
All’età di rispettivamente 63, 60 e 53 anni, Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond sono pronti ad appendere il microfono al chiodo, almeno per quanto riguarda The Grand Tour. Magari torneranno, in un programma più “sedentario” e tranquillo, chissà che non possa essere lo stesso Top Gear. Sicuramente, però, se l’addio a The Grand Tour dovesse essere confermato, sarebbe senza dubbio la fine di un’era.
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