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Dacia pronta a lanciare un modello nuovo al posto di uno che sta faticando

Foto di Automobile Magazine - Didier Ric
Tempo di lettura: 2 minuti

La Dacia Spring così come la conosciamo è destinata a sparire. Non il modello in sé, ma il suo nome, che verrà abbandonato con l’arrivo della seconda generazione attesa nel 2027. Una decisione che sembra tutto fuorché casuale e che apre interrogativi: scelta di marketing o necessità di riposizionamento?

Dal successo al crollo: cos’è successo alla Spring?

Lanciata in Europa nel 2021, la Dacia Spring ha avuto un debutto fulminante, cavalcando l’onda degli incentivi statali per le elettriche a basso costo. Sotto la pelle era una Renault City K-ZE nata in Cina, adattata alle esigenze europee. Ma nel 2024, con la scomparsa del bonus ecologico nei Paesi chiave, le vendite sono crollate dell’83%, segnando un netto cambio di rotta.

Il restyling estetico non sta portando i risultati sperati: dietro la nuova faccia, restavano limiti tecnici evidenti, tra cui una tenuta di strada non esemplare e pneumatici economici di origine cinese. Nel frattempo, la concorrenza è diventata più agguerrita e credibile.

Perché un nuovo nome?

A differenza di modelli come Lodgy e Dokker, eliminati senza troppi rimpianti, Dacia non può rinunciare alla sua elettrica urbana. Serve per mantenere basso il bilancio medio delle emissioni della gamma.

Lo stesso CEO Denis Le Vot ha condiviso su LinkedIn il primo sketch ufficiale della nuova citycar elettrica, rivelando dettagli insoliti con largo anticipo:

  • produzione in Europa,
  • tempo di sviluppo sotto i 16 mesi,
  • e soprattutto un prezzo base sotto i 18.000 euro.

Un dettaglio è però rimasto sotto silenzio: il nome, che non sarà più Spring. Una mossa che sa tanto di rebranding strategico.

Suvy, Shaper o First: quale sarà il nuovo nome?

Nonostante il riserbo, una ricerca presso l’INPI (l’ente francese per la proprietà intellettuale) ha rivelato che Dacia ha registrato tre nuovi nomi:

  • Suvy, che suggerisce un look da mini-SUV,
  • Shaper, coerente con la famiglia Duster, Jogger e Bigster,
  • First, semplice e diretto, ideale per un modello d’accesso.

Il nome Summer — logico seguito stagionale della Spring — sembra invece improbabile, così come il nostalgico Nova, già usato negli anni ’90. Nessuna conferma ufficiale, ma la scelta di un nome totalmente nuovo sembra funzionale a rompere con il passato cinese del modello e posizionare la nuova generazione come un prodotto più europeo, competitivo e moderno.

Dacia cambia pelle, ma resta fedele ai suoi valori

Il cambio di nome rappresenta solo la punta dell’iceberg. La nuova citycar elettrica Dacia sarà più curata, più sicura e finalmente costruita in Europa. Un passo obbligato per difendere la sua identità di “low cost intelligente” anche nell’era elettrica.

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