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Dacia offrirà motori termici fino al 2034: sarà lei la Casa anti-Cina?

Tempo di lettura: 5 minuti

Dacia sta diventando un caso di mercato sempre più interessante. Da Casa low cost considerata solo per il prezzo stracciato delle sue vetture, negli ultimi anni il costruttore romeno ha cambiato moltissimo il suo posizionamento sul mercato nonché la sua percezione. Grazie a modelli sempre più moderni e al passo coi tempi e all’abbandono di soluzioni troppo spartane, Dacia ha cambiato la sua immagine agli occhi dei clienti, passando da “semplice” low cost a, citando le parole della stessa Dacia, un brand di valore. Cosa significa? Che Dacia ora da importanza a ciò che, secondo la Casa, conta davvero. In quest’ottica quindi non deve stupire un annuncio che va apparentemente controcorrente: Dacia offrirà motori termici fino a dicembre 2034 in Europa, fino all’ultimo giorno in cui sarà possibile vendere automobili termiche nuove.

Questo però non fermerà il percorso di elettrificazione che Dacia sta già mettendo in atto. Sebbene quindi Dacia proporrà motori termici fino al 2034, già oggi la sua gamma conta su un’auto completamente elettrica, l’apprezzata citycar Spring. Nel 2023, poi, arriverà la prima ibrida della storia Dacia, la Jogger Hybrid 140. I futuri modelli Dacia, poi, saranno elettrificati, ma non abbandoneranno i motori termici in toto. Dacia è infatti in continua crescita grazie ad un’offerta che riesce a raccogliere le preferenze di sempre più automobilisti, orfani di auto semplici, furbe e che offrano ciò che serve, e nulla più.

Non deve quindi stupire come Dacia stia macinando successi con i suoi modelli. In Italia, Dacia è leader assoluta tra le vetture a GPL, Duster è ancora uno dei SUV più venduti e, in Europa, la piccola Sandero è la terza auto più venduta in assoluto, dietro alle sole Peugeot 208 e Volkswagen T-Roc. Dacia vuole continuare la sua crescita con una nuova identità visiva, un nuovo posizionamento e un aumento dei ricavi per la Casa romena. Tutto questo, però, non porterà i prezzi a salire eccessivamente. Nuovi modelli, nuove tecnologie e nuove ambizioni, ma la promessa di Dacia di motori termici fino al 2034 fa capire che la Casa di Ploiesti può crescere ancora, sfruttando il “vuoto” creato dalle Case europee, ormai sempre più costose.

Il fenomeno Dacia, in crescita in un mercato in continua discesa tra GPL e modelli apprezzati

Da dove nasce il fenomeno Dacia? Sebbene in molti siano scettici ad usare il termine “fenomeno”, non si può negare che la Casa romena sia una delle realtà più vive e apprezzate non solo in Italia, ma su tutti i mercati in cui opera. Dalla sua apertura ufficiale ai mercati europei, nel 2004, ad oggi, Dacia ha totalizzato ben 7,5 milioni di esemplari venduti. Si tratta di un risultato eccellente considerando che, in meno di 20 anni, la Casa del Gruppo Renault è riuscita a partire sostanzialmente da zero, senza un brand “forte” ma anzi da una Casa quasi sconosciuta, accolta con diffidenza dall’Europa Occidentale.

Va anche detto che, dal lancio della Dacia Logan del 2005, la Casa di Ploiesti ha fatto enormi passi in avanti. Nota per circa un decennio come il brand low cost per eccellenza, Dacia è riuscita a suon di modelli riusciti a cambiare la percezione del pubblico e della critica. Grazie a modelli fortunati come la prima Sandero o al vero game-changer, il SUV Duster, Dacia è riuscita a crescere in popolarità, reputazione e know-how. Di conseguenza, anche i prodotti sono cresciuti in qualità. Da vetture spartane realizzate con componenti di “recupero” di Renault uscite di produzione, le Dacia sono diventare sempre più raffinate.

Oggi, il fenomeno Dacia ha raggiunto la maturità. Sandero e Duster sono modelli vendutissimi, che attraggono però persone molto differenti. Se prima solo chi voleva risparmiare sceglieva una Dacia, oggi grazie a livelli di tecnologia e soluzioni meccaniche all’altezza delle rivali più blasonate Dacia si sceglie anche con la testa. Tutte le vetture della Casa in listino nel 2023 sono economiche, certo, ma tecnologiche e sicure, con motori moderni e, soprattutto, in grado di raccogliere le richieste del pubblico “vero”.

Dacia, infatti, ha eliminato il Diesel solo sulla piccola Sandero e sulla nuova Jogger, che tra poco accoglierà il sistema ibrido E-Tech. Duster, modello di punta della Casa, ha ancora il 1.5 Blue dCi, offrendo a chi lo desidera il risparmio e l’efficienza del motore a gasolio. Dacia però punta tanto sul GPL, vero cavallo di battaglia della Casa. Nel mercato italiano delle auto a gas, Dacia ha il monopolio con il 36% di quota di mercato e quasi 45.000 immatricolazioni nel 2022. Le più vendute? Dacia Sandero e Duster, ovviamente. Se tutti stanno abbandonando i motori termici, Dacia offre ciò che oggi il mercato richiede. Ovvero? Automobili termiche economiche da usare e da mantenere, senza i limiti e i costi delle auto ibride o elettriche.

Dacia ha avuto la capacità di riempire una fetta di mercato ormai abbandonata da tutti gli altri costruttori europei, quello delle auto abbordabili sotto i 20.000 euro. Solo le versioni più accessoriate della Duster e l’elettrica Spring superano il muro dei 20.000 euro. Jogger e Sandero, invece, rimangono sotto questa soglia, con quest’ultima che invece è ancora l’auto più economica sul mercato. Questo risultato, però, non compromette la sicurezza, la connettività o il piacere di guida su nessuna Dacia termica. Se oggi una utilitaria di Segmento B può superare facilmente i 23.000 euro, Dacia sembra l’unica soluzioni ad auto sempre più costose e poco abbordabili.

La promessa: Dacia proporrà motori termici fino al dicembre del 2034, senza dimenticare l’elettrificazione

Questo non significa però che Dacia continuerà ad offrire solamente auto economiche e spartane, anzi. I successi del marchio hanno convinto i vertici Renault a riposizionare Dacia, che quindi avrà sempre più importanza in Europa e non solo. Il tutto, però, senza perdere la sua anima da Casa abbordabile, affidabile e raggiungibile. Proprio per questo, fa rumore la dichiarazione del Managing Director Dacia, Guido Tocci: fino al 31 dicembre 2024, Dacia proporrà motori termici, ovvero fino all’ultimo giorno possibile per la vendita di automobili termiche nuove.

Questa dichiarazione però non va affatto letta come un pensiero retrogrado, anzi. Dacia infatti spingerà anche sull’elettrificazione. Dacia Spring è una delle elettriche più vendute, quarta in Italia e in Top 10 in Europa. In più, Dacia è pronta a lanciare il primo modello ibrido della sua storia (Jogger), e non sarà l’ultimo. La prossima Dacia Duster, infatti, sarà proposta sia con motori termici che ibridi, così come il futuro Bigster.

Tutto questo, però, non lascerà orfana la fascia d’accesso del mercato, ipotesi confermata dalla promessa di Dacia di proporre motori termici fino al 2034. In molti, infatti, temono che se tutte le Case generaliste punteranno a offrire auto sempre più grandi, più raffinate, più rifinite e più “elettriche”, la fascia bassa del mercato possa essere presa d’assalto dai grandi rivali dell’industria automobilistica occidentale: la Cina.

Il futuro di Dacia: nuova identità, nuove opportunità, ma stessa indole

Già oggi, del resto, marchi come DR, EVO e MG stanno conquistando sempre più quote di mercato, proponendosi come alternativa abbordabile alle automobili europee, ormai tutte sempre più costose. Tutte, tranne Dacia. Lo spazio lasciato dalle quasi-ex rivali lascia terreno libero a Dacia per conquistare sempre più terreno, e darle la possibilità di costruire basi ancora più solide per un futuro che si preannuncia davvero interessante.

Il 2023 ha già portato grandi novità per la Casa romena. Dacia ha infatti lanciato alla fine dello scorso anno la sua nuova identità visiva. Un nuovo logo, più moderno e accattivante, è già approdato sulle attuali Dacia, dando un indole decisamente più personale alle automobili della Casa romena. A cambiare è anche il look del sito Dacia, molto più moderno, nonché quello dei concessionari. Il primo showroom a cambiare pelle è la Concessionaria Paglini di Castellanza (VA), con un restyling esteso di facciata esterna e spazi interni.

Il look più pulito, moderno e curato delle nuove concessionarie Dacia, che entro la fine del 2024 coinvolgerà tutti i punti vendita sul territorio italiano, sarà pronto proprio per l’arrivo sul mercato dell’atteso C-SUV Dacia, il nuovo Bigster. Il 2024 sarà l’anno della svolta per la Casa, con il lancio del nuovo Duster prima e dell’atteso Bigster poi. Nel 2030, poi, arriveranno nuovi modelli, che proporranno motorizzazioni termiche, elettrificate ed elettriche. Tutte queste novità porteranno Dacia ad aumentare i ricavi sui modelli venduti, e ad avere un’immagine sempre più autorevole nel mondo dell’auto. Dopo anni di spartanità anche a livello di offerte finanziarie, Dacia lancerà nel 2023 anche nuove possibilità.

Un esempio? L’interessante Dacia All-In, che introduce la formula di finanziamento con Valore Futuro Garantito anche per la Casa romena. Questa, però, è un’altra storia. Tutti questi sforzi stanno portando Dacia a vette inesplorate, con una crescita esponenziale impossibile da prevedere solo 10 anni fa. Dacia potrebbe diventare presto la vera antagonista alla tanto attesa “invasione” cinese. Sarà davvero così? Ciò che è certo che ormai considerare Dacia come una low cost significa sottostimare un brand che sta lavorando davvero bene, e i dati che abbiamo illustrato non fanno altro che confermarlo.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo

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