Quando la moglie, la fidanzata o la migliore amica scopre di avere una particolare predisposizione per la guida di una moto, è inutile negarlo, noi motociclisti ne siamo orgogliosi. E lo dimostriamo facendoci in quattro per trovarle il mezzo ‘giusto’, leggero, facile, maneggevole, tutte doti apprezzabili da ogni principiante, ancor più se ‘in rosa’.
Se poi il marito, fidanzato eccetera è pure bravo col flessibile e la saldatrice, oltre che un ‘mago’ della verniciatura, la ricerca va ben oltre, fino a confezionare, come in questo caso, una Special fatta letteralmente ‘su misura’. “Sara, la mia ragazza, neo patentata, voleva qualcosa per imparare ad andare in moto”, ci racconta Livio, titolare col fratello Daniele della Vernimoto di Torino. “Quasi per caso è saltata fuori una Kawasaki GPz 500 S di un cliente che doveva trasferirsi per lavoro. Aveva solo 16.000 chilometri, presentava bene e, cosa non trascurabile, costava… 300 euro. Come rinunciare? E così Sara ha avuto la sua prima moto, perfetta per impratichirsi nella guida. Senonché un giorno capita in officina un cliente con una moto uguale incidentata che ci chiede di ripararla, ma quando sente il prezzo del solo cupolino originale Kawasaki gli prende un colpo: 930 euro + IVA. A quel punto decidiamo di offrirgli quello della nostra GPz, insieme agli altri pezzi necessari al ripristino. A come rimediare ci avremmo pensato poi…”.
Evidentemente Daniele aveva già in mente che da questa ‘cannibalizzazione’ la moto sarebbe risorta più bella di prima: “Avevo già idea di alleggerirla un po’ e cambiare la posizione di guida, non del tutto adatta alla piccola taglia di Sara”. E così è iniziata una vera e propria metamorfosi partita, ovviamente, dal ripristino delle parti smontate: il cruscotto è stato sostituito da uno strumento multifunzione aftermarket e il cupolino con un fanale tondo. Sparito il puntale si è passati a modificare la posizione delle pedane, più alte e vicine al piano della sella. Ma ormai il dado era tratto: “Proseguiamo con l’alleggerimento generale, iniziando dallo smontaggio della parte posteriore del telaio e dalla sua sostituzione con una struttura più corta, bassa e leggera. Cambiamo il leveraggio della sospensione posteriore per abbassare ulteriormente l’assetto e dare finalmente a Sara la sicurezza di poter poggiare a terra entrambi i piedi”.
Sistemata la seduta a un’altezza consona con le pedane, di trattava di modificare il serbatoio che spostando in avanti la sella diventava inutilizzabile. “Rovistando nella roba usata è uscito un serbatoio della Honda CBR125 che sembrava fatto sull’inclinazione dei tubi del telaio. Non solo, semplicemente girando la staffa di fissaggio originale, che oltre al serbatoio tiene anche fermo il filtro, mi sono ritrovato il foro a coincidere perfettamente con quello del serbatoio Honda”.
Costruiti ex novo il fondo della sella in vetroresina, adatto a copiare il nuovo telaietto, e la scatola filtro, la moto, che nel frattempo era stata battezzata Jolanda, iniziava a prendere forma, e a perdere qualche decina di chili di peso. Sara ha iniziato ad apprezzare la sua ‘nuova’ moto, al punto da farci parecchie migliaia di chilometri in un anno di uso intenso. Restava però un ultimo passo da compiere: “Col retrotreno così basso l’assetto della moto non era dei migliori, con l’anteriore un po’ troppo alto e ‘aperto’, per questo, lo scorso inverno, ho voluto completare l’opera per trasformare la piccola GPz in una vera Special”, conclude Livio.
Scovata una forcella rovesciata completa di piastre appartenuta a una Kawasaki ZXR-400, circa 35 mm più bassa dell’originale, questa è stata adattata al cannotto, cosa che si è rivelata più impegnativa del previsto poiché non si è potuto utilizzare il perno originale, incompatibile coi cuscinetti di sterzo della GPz. Rifatto il perno dello sterzo, derivandolo da quello di una Honda CRF, si è riusciti a montare dei cuscinetti a rulli conici di diametro esterno compatibile col cannotto originale.
Sostituiti anche i cerchi, ora a raggi, e i mozzi, con dei componenti di provenienza Yamaha XT660X. Se quello posteriore non ha creato particolari problemi per adattarlo, l’anteriore monta un disco della Yamaha FJR 1300 che oltre ad essere compatibile col mozzo XT è anche allineato con la pinza originale della ZXR-400.
La ‘lista della spesa’ si completa con: semimanubri di una Suzuki GSX-R 600; pedane Rosmoto per la CB1000 e fanale anteriore aftermarket nato per la V-Rod. Il piccolo parafango anteriore è sospeso a due staffe ricavate dai supporti cupolino di una Kawasaki ER6-N, con una soluzione che ispirata dalla BMW HP2 Enduro. Gran lavoro anche sugli scarichi, i cui tubi sono stati modificati per renderli più aderenti possibile al telaio, e i terminali autocostruiti che, pur col dB killer, donano al bicilindrico una voce intrigante.
Sara, che nel frattempo è diventata una motociclista provetta, non ha di che lamentarsi. Con Jolanda non passa certo inosservata!
Per info:
Vernimoto
Via Catania, 48 – 10153 Torino
Tel. 011 2475571 – 391 1220989
vernimoto@hotmail.com
http://www.verniciaturamoto.torino.it/?_locale=it
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