È l’auto che ha portato il Marchio Cupra in una nuova dimensione, facendolo conoscere al grande pubblico e permettendogli di fare il “salto di qualità” in tempi record. Stiamo parlando della Cupra Formentor, il SUV che ha letteralmente conquistato i clienti italiani, ma non parliamo di una versione qualsiasi, bensì della Formentor VZ5 Taiga Grey, l’edizione limitata ed equipaggiata con tutto il meglio che questo modello offre, compreso il motore 2.5 turbo benzina, il cinque cilindri gioiello di meccanica del Gruppo Volkswagen.
Dotazione e prestazioni sono al top, ma la domanda, o meglio, il paragone che sorge spontaneo è: è all’altezza di posizionarsi nell’olimpo delle vetture premium sportive da 400 CV? Per scoprirlo l’abbiamo messa alla prova nel nostro consueto long test drive e adesso vi raccontiamo com’è e come va.
L’estetica della Formentor ormai la conosciamo bene: linee spigolose, aggressive e tanto, tanto “Copper”, color rame che caratterizza tutta la vettura, dentro e fuori. La VZ5 aggiunge ancora più aggressività, con le bocche anteriori che fanno respirare l’intercooler, unite a una super dotazione di serie, che vede fari LED Matrix di serie, cerchi in lega da 20” VZ5, badge VZ5, Top View Camera, portellone elettrico con sistema “handsfree”, estrattore posteriore con finiture in fibra di carbonio e 4 terminali di scarico sovrapposti, udite udite, anch’essi in color rame. Questa edizione super limitata completa il tutto con la tinta dedicata Taiga Grey, questo grigio/beige che ha un sapore sportivo ed elegante allo stesso tempo, che ben si sposa con i dettagli neri e Copper tipici di Cupra. Di questo caratteristico colore sono anche le pinze dei freni a 6 pistoncini firmati da Akebono e disco anteriore da 375 mm.
Gli interni della Cupra Formentor VZ5 Taiga Grey cambiano meno, ma si intestano una scelta di materiali più ricercati rispetto ai modelli tradizionali. Spiccano, infatti, la plancia e i sedili sportivi avvolgenti in Dinamica Black con inserti in pelle Dark brown, cuciture a contrasto e il volante racing di Cupra.
Nero, grigio carbonio e rame sono i colori dell’abitacolo, con le luci d’ambiente nell’abitacolo che regalano scenografia ulteriore quando si fa buio. Belli e funzionali gli schermi di strumentazione e infotainment, anche se forse avremmo preferito una cornice leggermente più sottile per quest’ultimo, mentre apprezziamo molto la quasi totale assenza di plastica nera, la cosiddetta “piano black”, in favore di materiali magari meno piacevoli alla vista, ma molto più solidi e pratici nell’utilizzo quotidiano. A livello tecnologico non manca nulla, con la ricarica wireless per lo smartphone e l’integrazione di Apple CarPlay e Android Auto via wireless.
Cosa ci permette di capire che siamo a bordo di una VZ5 Taiga Grey? Per capirlo senza ombra di dubbio bisogna guardare sulla portiera dove c’è un’incisione a laser della numerazione, che identifica l’esemplare dell’edizione limitata. Nel nostro caso era la 161 di 999 esemplari.
Il motore che scalpita sotto il cofano è una di quelle reliquie da conservare negli anni a venire, un propulsore che per la prima volta ha varcato le porte di Casa Audi, per finire dentro un’altra auto del Gruppo.
Il 2.5 turbo a 5 cilindri, infatti, arriva direttamente dalle “sorelle” RS 3 ed RS Q3, ma eroga 10 cavalli e 20 Nm di coppia in meno rispetto alla compatta di segmento C, mentre gode, a differenza del SUV medio dei Quattro Anelli, della tecnologia Torque Splitter, che permette di spostare tutta la coppia su ogni singola ruota, anche al posteriore, ma di questo ve ne parleremo a breve. Il risultato è uno 0-100 km/h coperto in 4,2 secondi e una velocità massima limitata elettronicamente a 250 km/h.
Una volta acceso il motore tramite il bel tasto posto sul volante, la Formentor VZ5 si sveglia con un buon ruggito e si assesta ai bassi mantenendo tonalità cupe. Dobbiamo subito dire che il sound di questo propulsore è inconfondibile, le note che emette sono fantastiche e quando si accelera sotto coppia, dagli scarichi escono i suoni più belli. L’altro lato della medaglia, però, è che a differenza del passato, i tanti filtri apposti a questi terminali con classica valvola, non permettono più di raggiungere i decibel di prima, ma soprattutto non ci sono più gli amati scoppiettii in rilascio o cambio di marcia. Un vero peccato.
Il motore sorprende per la spinta veramente fantastica, con il turbo che arriva un filo dopo di quanto ci si possa aspettare, ma la progressione è molto lineare fino a velocità fuori codice, che si raggiungono in tempi super rapidi.
Molto rapido e preciso è anche lo sterzo, dotato di una servo assistenza progressiva, ma che rimane in generale sempre piuttosto leggero. Quello che conta, però, è l’ottima comunicazione che questo comando è in grado di fornire, in grado di regalare feedback per ogni perdita di aderenza varia ed eventuale.
Piace un po’ meno il cambio DSG, che è sì veloce e intuitivo, ma nella modalità sportiva non soddisfa i palati più fini, cosa che fa egregiamente quando spostato in sequenziale, se non fosse per questi paddle troppo piccoli posti dietro al volante.
Tornando al tanto apprezzato Torque Splitter, questa nomenclatura indica una ripartizione dinamica della coppia e nei fatti corrisponde a un sistema, alloggiato al posteriore, a comando elettroidraulico con due frizioni indipendenti, che consente un controllo indipendente della coppia su ciascuna ruota posteriore. Ciò significa che la VZ5 può trasferire la potenza tra le ruote posteriori sinistra e destra durante le curve,per un’agilità maggiore quando la guida si fa più impegnativa.
Detto questo, si nota fin dalle prime curve che la Formentor non soffre particolarmente di sottosterzo, oltre a mostrare un comportamento molto più da 4×4 rispetto a quanto facessero le generazioni a trazione integrale delle generazioni passate. L’assetto piatto elimina quasi del tutto il rollio, tanto che ci si sente a bordo di una sportiva di segmento C e non di un crossover, pur mantenendo buono l’assorbimento delle buche e la vocazione da SUV “basso”, come dimostra la presenza della modalità offroad.
A proposito di modalità, la Formentor VZ5 propone Sport e Cupra tra le configurazioni di guida più sportive, con la prima che si rivela essere piuttosto inutile, mentre la seconda permette di divertirsi in ogni condizione e, soprattutto, in piena sicurezza poiché anche se è la modalità più estrema che offre la VZ5 il controllo di trazione è super attivo e molto vigile, pronto a tagliare potenza ad ogni perdita di aderenza. Il consiglio per iniziare a divertirsi “sul serio” è quello di premete il tasto dell’ESC, in modo che vada in ESC Sport e lasci le briglie dei 390 puledri un po’ più sciolte. Staccata al limite, ben supportata da un impianto frenante perfettamente dimensionato, ingresso preciso e apertura del gas già da metà curva in poi, con questo sistema 4×4 che lavora come un forsennato per darvi la maggiore trazione possibile, in modo da uscire come una fionda. I minimi pattinamenti delle ruote sono propedeutici ad un’uscita di curva veramente efficace e veloce, oltre a garantire le giuste scosse di adrenalina che molto spesso le auto a trazione integrale non riescono a regalare.
Se poi non ci si riesce a saziare neanche così, come già accade per la RS 3, anche la Formentor VZ5 propone la modalità Drift. In questa modalità, l’ESC è completamente disattivato e, utilizzando la tecnologia Torque Splitter, è possibile indirizzare tutta la potenza su una ruota posteriore, aiutando a spingere l’auto verso dei traversi anche abbastanza generosi. Non aspettatevi miracoli poiché non parliamo di una trazione posteriore nuda e cruda, ma l’effetto è veramente sorprendente ed efficace.
Tra le varie modalità di guida non esiste una vera e propria Eco, che però si può ottenere settando ogni parametro nella configurazione individuale verso il maggior risparmio possibile. Così facendo si ottiene anche che il cambio vada in “E” al posto del classico “D” e a questo corrisponde il veleggiamento in rilascio del gas e una serie di accorgimenti per consumare meno. Il risultato, però, sono consumi alti, con una media di 10 km/litro quando si riesce a fare attenzione, una percorrenza autostradale di circa 11 km/litro
La Cupra Formentor VZ5 Taiga Grey della nostra prova, viene prodotta a Martorell, vicino Barcellona, ed è limitata a 999 esemplari, per un totale di 7.000 esemplari totali rilasciati della Cupra Formentor VZ5. Il listino parte da 74.900 euro per questa versione limitata, mentre la VZ5 “normale”, invece, parte dal prezzo di 68.700 euro.
La dotazione di serie, ovviamente, è ricca, ancora di più su questa versione speciale, che non ha veramente nulla da aggiungere, per un prezzo iniziale che si può considerare quello finale. Un listino che si può ritenere ancora più interessante se consideriamo il fatto che la sua rivale diretta e in casa, la Audi RS Q3 Sportback, con la quale condivide la maggior parte della meccanica, ha un prezzo che parte da oltre 76.000 euro e con una buona presenza di accessori arriva a sfiorare i 90.000 euro.
L’altra concorrente diretta della Cupra Formentor VZ5 è la Mercedes GLA 45 S AMG, mentre con meno cavalli ci sono la X1 Plug-in, la X2 M35i, la Volkswagen T-Roc R, Hyundai Kona N e Mini Countryman JCW.
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