Dopo le continue polemiche circa il passaggio all’elettrico o meno per il futuro della mobilità che recentemente hanno visto anche una presa di posizione dura da parte del governo italiano, ora a creare ancora più scompiglio nell’ambito della transizione green è uno studio redatto da Ferdinand Dudenhöffer, professore di economia e cofondatore dell’agenzia di ricerca automobilistica CAR.
Il 2035, anno in cui è fissato il definitivo stop alla vendita di veicoli a combustione in Europa, è sempre più vicino ma come riportato dallo studio del professore di economia non bisogna pensare che dopo il 2035 nessun veicolo a motore smetterà di circolare.
Secondo lo studio in questione ancora almeno per un secolo vedremo e soprattutto sentiremo sound ed emissioni dei vecchi e cari motori a combustione. Nel 2124 quindi, salvo l’avvento di macchine volanti o nuovi mezzi di trasporto, vedremo ancora sfrecciare le Panda degli anni ’80 uscite dalla matita di Giugiaro?
Secondo quanto affermato da Dudenhöffer sarà così per via di diversi fattori che stanno interessando il panorama automobilistico mondiale e soprattutto le dinamiche politiche del nostro tempo.
Il ricercatore ed economista autore dello studio circa la sopravvivenza delle auto termiche, per motivare le sue tesi ha preso in esame il paese dove vive, ovvero la Germania. Nella sua analisi il teutonico fa riferimento alla presa di posizione netta circa l’eliminazione dei sussidi statali del governo tedesco per favorire l’acquisto di auto elettriche e dove in contemporanea i colossi dell’auto stanno offrendo degli sconti molto evidenti sui veicoli termici.
Le elettriche hanno già raggiunto la fine della loro corsa alle vendite? Per Dudenhöfferè proprio così anche per il fatto non meno trascurabile che le vetture a batteria per i costruttori sono meno redditizie rispetto alle sorelle ad alimentazione tradizionale.
“Dati i margini di profitto più elevati sulle auto con motore a combustione, è più facile concedere sconti su di esse con l’abolizione degli incentivi per le auto elettriche, i marchi automobilistici talvolta registrano addirittura perdite su questi modelli. Per questo motivo, per il momento, i marchi automobilistici si concentrano maggiormente sulla vendita di automobili con motore a combustione” ha dichiarato Dudenhöffer.
Tesla e gli altri grandi marchi costruttori della Bev devono iniziare a preoccuparsi? E’ ancora troppo presto per dirlo, ma certamente la concorrenza cinese non smetterà di investire in questo settore mettendo in difficoltà sempre più i costruttori europei.
Quello che è certo è che sempre più si sta prefigurando uno scenario a due velocità con una parte del mondo che spinge sempre più verso l’elettrico come avviene, ad esempio, nei paesi nordici con la Norvegia che punta a diventare il primo Paese al mondo a diventare completamente elettrico ed altre grandi nazioni molto ostili come gli USA che con l’elezione di Trump minacciano addirittura di uscire dagli accordi di Parigi.
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