Dopo ampie trattative, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto FCA, CNH Industrial e Ferrari. A sottoscriverlo tutte le più importanti firme sindacali: Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri Fiat.
Il contratto FCA sottoscritto con i sindacati, relativo al periodo 2019-2022, interessa all’incirca 87.000 lavoratori, i quali hanno ottenuto un aumento delle retribuzioni contrattuali del 2% annuo, così come un rafforzamento del bonus legato agli obiettivi di produzione.
Una nota di FCA spiega le novità del contratto: “Oltre all’aspetto retributivo, sono tre i principali cardini del nuovo contratto. Il primo è il sistema di Welfare aziendale, che si sviluppa attraverso il consolidamento del programma di flexible benefits e il potenziamento della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa. Il secondo è il completamento del sistema partecipativo che, alla luce della positiva esperienza dell’ultimo quadriennio, ormai rappresenta non solo un modello di dialogo qualificato con le organizzazioni sindacali, ma è parte integrante dell’approccio industriale del Gruppo in Italia. Terzo, la definizione della riforma dell’inquadramento introdotta in via sperimentale nel precedente rinnovo contrattuale“.
Pietro Gorlier, Chief Operating Officer EMEA, ha così commentato la novità del contratto FCA: “Insieme al piano industriale per l’Italia che con grande senso di responsabilità abbiamo confermato nei giorni scorsi l’accordo di oggi rappresenta un ulteriore impegno dell’azienda nei confronti di tutti i lavoratori del Gruppo in Italia e dell’intero Paese. In questo modo pensiamo di avere posto le condizioni per affrontare al meglio le difficili sfide che avremo di fronte nei prossimi anni. Siamo fiduciosi che ognuno farà la sua parte“.
Plauso anche dei sindacati, “felici” di essere giunti a un accordo nonostante l’assenza di scioperi in questi quattro mesi di trattativa: “Grande soddisfazione dopo quattro mesi di trattativa senza un’ora di sciopero, a dimostrazione che la scelta compiuta dieci anni fa di varare un contratto nazionale specifico è una scelta tutt’ora vincente“, ha reso noto
Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal.
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