Ha fatto discutere in diverse sedi l’invio da parte dei Paesi occidentali l’invio di armi e dotazioni belliche all’Ucraina per proseguire la guerra contro la Russia. Oggi parliamo dell’invio di due tipi di carri armati all’Ucraina da parte di Germania e Stati Uniti. Le due potenze invieranno infatti i loro “Main Battle Tank”, carri armati da combattimento, all’Ucraina: il “tedesco” Leopard 2 e l'”americano” M1 Abrams.
Al netto delle implicazioni economiche, politiche e umane di un impegno sempre maggiore dell’Europa nel conflitto tra Ucraina e Russia, da discutere in separata sede, per il mondo dei trasporti fanno discutere i livelli di consumo dei carri armati di Germania e Stati Uniti inviati all’Ucraina. In un’Europa che va di corsa verso l’elettrico, demonizzando i motori termici e spingendo verso un modello di mobilità sempre più sostenibili, i livelli di consumo dei carri armati Leopard e Abrams inviati da Germania e Stati Uniti all’Ucraina risultano semplicemente incredibili.
Il contro senso è sotto gli occhi di tutti, soprattutto per la stessa foga con la quale si inquina da un lato e si lavora per l’impatto zero dall’altro. Scopriamo quali sono e quanto inquinano i carri armati protagonisti dei conflitti odierni.
Per comprendere al meglio questa vicenda, è bene comprendere cosa sono Leopard 2 ed M1 Abrams, quante unità arriveranno in Ucraina e quando entreranno in guerra contro l’Ucraina. Dopo le ripetute richieste del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky di ricevere dai Paesi occidentali armamenti e mezzi militari di ultima generazione per affrontare l’avanzata russa nei suoi territori, negli ultimi giorni sia Germania, Paese fondatore dell’Unione Europea, che gli Stati Uniti d’America, caposaldo del mondo occidentale, hanno deciso di inviare, oltre ad armi e munizioni, anche alcuni esemplari dei propri carri armati.
Nello specifico, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato il 25 gennaio 2023 il possibile invio di 31 carri in Ucraina entro la fine di marzo. Lo stesso giorno, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha approvato l’invio di 14 Leopard 2 all’Ucraina con effetto immediato. Nonostante il numero inferiore di unità, i Leopard 2 saranno i carri armati più utilizzati dalle forze armate ucraine. Il motivo? Vista la loro presenza immediata sul territorio europeo sono più facili da trasportare, e la produzione tedesca permette un approvvigionamento più rapido di pezzi di ricambio. Entrambi, comunque, sono dei Main Battle Tank, o MBT, ovvero i tank principali usati sul campo di battaglia.
Nonostante questo, i due modelli di carri armati inviati in Ucraina da Germania e Stati Uniti sono tra i più avanzati MBT in circolazione. Il Leopard 2, in servizio dal 1979 e continuamente aggiornato, è uno dei carri armati più comuni al mondo, con ben 3.600 esemplari usati da 17 eserciti in tutto il mondo. Secondo gli esperti, il Leopard 2 è uno dei migliori carri armati moderni, grazie ad una grande velocità su ogni terreno, un cannone dalla grande potenza e dotato di tecnologie molto avanzate per potenza e puntamento. La velocità massima è invece di 72 km/h.
L’americano M1 Abrams, invece, ha una genesi comune con il Leopard 2. Negli anni ’60, infatti, l’allora Germania Ovest e gli Stati Uniti collaborarono durante la Guerra Fredda. L’obiettivo era infatti di condividere lo sviluppo della nuova generazione di carri armati per contrastare l’Unione Sovietica. A causa di divergenze nel progetto, però, i due Paesi decisero di sviluppare il proprio carro, con gli Stati uniti che lanciarono nel 1980 il nuovo M1 Abrams. Con le sue quasi 68 tonnellate, è uno dei più pesanti carri armati in servizio. Secondo i dati dell’Esercito statunitense, l’M1 Abrams è stato prodotto in 10.200 esemplari dal 1980, ed è in uso, oltre che della US Army, che in altri 7 Paesi.
Si tratta quindi di due dei migliori carri armati in circolazione, dati in uso all’Ucraina per la guerra con la Russia. Quali sono però i problemi di questa scelta? Innanzitutto, a far discutere è sicuramente il prezzo di questi mezzi militari. Il prezzo di un M1 Abrams è di poco inferiore ai 9 milioni di dollari. Il tedesco Leopard 2, invece, costa leggermente “meno”, con un prezzo unitario di circa 5 milioni di euro. Si tratta quindi di un enorme investimento dei Paesi occidentali nella guerra in Ucraina da non sottovalutare.
Il costo della guerra è quindi sempre più alto, ma questo è un argomento che ben conosciamo da sempre. Un argomento su cui non si è mai dibattuto prima di oggi è però l’impatto ambientale di una guerra. Com’è facile immaginare, infatti, i carri armati non sono progettati per essere efficienti, ma bensì per essere il più funzionali possibile negli scenari di guerra. Va da sé quindi che l’impatto ambientale di uno solo di questi bestioni sia davvero enorme.
Analizzando nel dettaglio le caratteristiche tecniche dei carri armati inviati in Ucraina, scopriamo livelli di consumo impressionanti. Il più “parco” è infatti il tedesco Leopard 2, spinto da un V12 biturbodiesel MTU da 1.500 CV e capace di “trangugiare” oltre 400 litri per 100 km su strada, che superano la soglia dei 500 litri su 100 km fuoristrada. Il consumo dei carri armati in Ucraina inviati dalla Germania è di 0,2 km/l, per un’autonomia garantita dai quasi 1.200 litri di soli 280 km.
Ancora peggio fa l’M1 Abrams americano, considerato uno dei carri armati più assetati al mondo. Il più grande e pesante dei carri armati inviati in Ucraina è spinto da un motore a turbina multifuel da 1.500 CV. Alimentabile con diversi carburanti, il motore a turbina ha il più alto consumo dei carri armati in Ucraina, con oltre 700 litri per 100 km. Questa sete ha regalato all’M1 Abrams il soprannome di gas guzzler, “trangugiatore di benzina” in inglese. Il suo serbatoio da 1.900 litri permette infatti un’autonomia di soli 150 km fuoristrada, per un consumo di 0,14 km con un litro. Al minimo, l’Abrams “beve” 15 galloni di carburante ogni ora, circa 60 litri all’ora.
I consumi dei carri armati in Ucraina inviati da Germania e Stati Uniti sono altissimi, quasi spropositati. La nostra copertina è volutamente provocatoria, così come il nostro titolo, ma la realtà è che, nonostante gli enormi impegni in tempi “normali”, negli ultimi anni abbiamo affrontato delle situazioni, tra guerre e pandemia, nelle quali l’ecologia è messa sempre più in secondo piano. In un’Europa sempre più invisa alle auto termiche, che imporrà il blocco ai motori termici dal 2035, non può che stonare un invio di mezzi così inquinanti, seppur in tempi di guerra, da parte della stessa Unione.
Pensando anche agli altri mezzi di trasporto enormemente inquinanti come navi da crociera, aerei e mezzi pesanti, la domanda che viene in mente è sempre la stessa. Il problema sono davvero le auto? Le sfide per creare un’infrastruttura sempre più completa per le auto elettriche si scontra con la produzione dell’elettricità, come ricordato dalla stessa Greta Thunberg durante le proteste per l’apertura dell’ennesima miniera di carbone proprio in Germania. L’inquinamento non è demandato alle sole auto, e questi dati ne sono solo l’ennesima generazione. Sarà la scelta giusta demonizzare le auto termiche al netto degli altri enormi problemi che ci sono a livello di inquinamento ed energia? Noi non ne siamo più così sicuri.
Tempo di lettura: < 1 minuto La produzione di auto in UK è crollata ai…
La Kia Syros è la nuova SUV compatta pensata per l'India ma con contenuti adatti…
In un contesto di rialzo generalizzato dei listini, il noleggio a lungo termine costituisce un’alternativa…
Sono stati consegnati i primi settanta esemplari di Alfa Romeo Stelvio in dotazione alla Polizia…
Dal 10 al 19 gennaio Alfa Romeo sarà protagonista dell’imminente edizione del Bruxelles Motor Show…
La Tesla Model Y Juniper è pronta a entrare in produzione a gennaio presso la…