Confindustria sostiene la proposta della Commissione Europea di introdurre dazi sulle auto elettriche cinesi, ritenendo necessario proteggere le filiere produttive europee dalla concorrenza sleale. La decisione sui dazi, che potrebbe arrivare a un aumento del 37%, sarà presa dal Coreper, ma gli Stati membri sono divisi, con Francia favorevole e Germania, Spagna, e altri Paesi contrari. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, esorta inoltre a esplorare nuovi mercati, come il Mercosur, per diversificare le esportazioni in un contesto di incertezze globali.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha dichiarato il pieno sostegno dell’associazione imprenditoriale alla proposta della Commissione Europea di introdurre dazi sulle auto elettriche cinesi. Secondo Bruxelles, le auto prodotte in Cina godono di sussidi statali che distorcono la concorrenza nel mercato europeo. Orsini ha sottolineato che, sebbene non si desideri una guerra commerciale, è fondamentale difendere le filiere produttive europee, in particolare l’industria automobilistica, dalla concorrenza sleale. I dazi rappresentano uno strumento importante per proteggere la competitività europea.
Il 4 ottobre, il Coreper, l’insieme dei rappresentanti degli Stati membri dell’Unione Europea, sarà chiamato a decidere se introdurre dazi fino al 37% sulle auto elettriche cinesi, rispetto all’attuale tariffa del 10%. L’opinione degli Stati membri è divisa: Francia favorevole, mentre Germania, Spagna, Ungheria e Svezia sono contrarie, temendo ripercussioni economiche. L’Italia adotta una posizione intermedia, cercando di bilanciare l’esigenza di evitare tensioni commerciali con la necessità di contrastare i sussidi pubblici cinesi che creano una concorrenza sleale.
L’imposizione di dazi potrebbe scatenare ritorsioni da parte della Cina, che ha già annunciato indagini sui prodotti lattiero-caseari europei esportati in Asia. Questo scenario preoccupa diversi Paesi europei, poiché una guerra commerciale potrebbe danneggiare settori strategici per l’economia del continente. Orsini ha quindi lanciato un appello alla cautela, affinché i dazi siano gestiti in modo da proteggere l’economia europea senza provocare conseguenze negative.
In un contesto di incertezze globali, Orsini ha anche invitato l’Europa a esplorare nuovi mercati, con particolare attenzione al Mercosur, l’accordo commerciale che coinvolge Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Nonostante le critiche degli agricoltori europei e di alcuni esponenti politici, Orsini ha sottolineato l’importanza di diversificare le esportazioni, soprattutto dopo la perdita del mercato russo a causa della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni economiche. Aprirsi a nuove opportunità commerciali diventa dunque fondamentale per la crescita e la stabilità dell’economia europea.
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