Storiche

Citroen Visa e la grande famiglia di compatte speciali

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Dopo l’anno del debutto la Citroen Visa ha dedicato una sfilza di serie “speciali” che hanno marcato la storia della famiglia compatta.

Un modello che disorienta il pubblico

La Citroen Visa la ricordiamo come la prima compatta con accensione elettronica integrale che sostituì in gamma, dopo 17 anni, la famiglia delle AMI6 e 8. Fu presentata ufficialmente al pubblico al Salone dell’Auto di Parigi nell’ottobre del 1978.

Lo stile del frontale molto innovativo, mutuato da un prototipo di GS Coupé messo a punto qualche anno prima dal Centro Stile Citroen, destò qualche perplessità nel pubblico. Infatti immediatamente non si compresero i vantaggi pratici di questo grande scudo in resina che proteggeva egregiamente il frontale, i fari e la calandra, riunendoli in una unica cornice in plastica grigia.

Del resto, la Citroen VISA era la prima ad abbandonare i paraurti in metallo. E in attesa del restyling del frontale (messo in cantiere e presentato nel marzo del 1981), il costruttore pensò di tener viva l’attenzione sulla nuova nata tramite il lancio di alcune serie speciali.

Citroen Visa si allarga con una famiglia “special”

La prima serie speciale Citroen Visa di 2.500 esemplari fu presentata già nel marzo del 1979: battezzata “Carte Noire” era ovviamente nera, con cerchioni, decorazioni color oro, plancia di bordo rivestita in plastica anziché in tessuto, sedili in similpelle di colore beige (un materiale Citroen chiamato Boxline, comune ad altri modelli coevi) dotati di poggiatesta. Un impianto stereo e la targhetta “Carte Noire” sul portellone (e sul posacenere) completavano l’allestimento.

La seconda serie speciale (2.000 esemplari su base Visa Club) arrivò esattamente un anno dopo (marzo 1980) e fu battezzata Sextant, in omaggio al mare e ai grandi spazi. Più elaborata, aveva una doppia colorazione della carrozzeria, in bianco e azzurro, il disegno di un sestante stilizzato sulla fiancata, sedili azzurri in tinta unita con disegno a rilievo e vari accessori prima riservati alla Visa Super.

Contemporaneamente fu presentata anche la “Carte Noire Filet Rouge”, identica alla Carte Noire dell’anno precedente ma con filetti rossi anziché dorati.

Le speciali anche nel ramo sportivo

Nel marzo 1981 fu introdotto il restyling del frontale e degli scudi paraurti e il 24 marzo dell’anno seguente fu la volta della più sportiva delle serie limitate, la Citroen Visa Chrono (QUI la nostra PROVA). Era ispirata alla VISA Trophée, la Gruppo B costruita da Citroen in 200 esemplari (come previsto dal regolamento della Federazione automobilistica internazionale) per le competizioni rallistiche. Dalla “sorella” la Chrono ereditava certe personalizzazioni esterne e il cruscotto di ispirazione sportiva. Erano di serie i fendinebbia anteriori, i cerchi in lega leggera dipinti in Blanc Meije (come il corpo vettura), i sedili profilati ed una strumentazione completa, di taglio anch’essa decisamente sportivo.

Il motore era un 1360 cc da 93 cavalli, accoppiato ad una trasmissione a 5 marce di serie, capace di spingere la vettura (di 850 kg) a 173 km/h e di farla accelerare da 0 a 100 orari in 10 secondi e due decimi.

Inizialmente la Visa Chrono fu proposta in 1.000 esemplari destinati esclusivamente al mercato francese, ma che a furor di popolo divennero molti di più; e difatti l’anno successivo la Chrono fu lanciata anche in Italia, Germania, Belgio, Austria, Olanda e Svizzera, con circa 200 esemplari numerati per ciascuno di questi Paesi.

Un fine carriera di tutto rispetto

Nel frattempo, sempre in quel 1982, venivano presentate la Citroen Visa West-End, Drapeau e Platinum, destinate soprattutto al Regno Unito.

Con l’arrivo nel 1986 della Citroen AX, la Visa si avviò verso la fine della carriera. L’ultima fu prodotta nel 1988, ma la sua versione furgonata, nata sulla fortunata formula che fu dell’AK su base 2CV e poi dell’ACADIANE, le sopravvisse ancora a lungo.

L’ultimo C15 (il nome della Visa furgonata) fu prodotto nel 2005, portando la durata della carriera della Visa, dal lancio alla fine della produzione, alla rispettabile cifra di 27 anni e quasi due milioni e mezzo di veicoli prodotti.

Simone Arnulfo

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