Che anno per Citroen! Cento candeline da spegnere e, pronti via, subito una vittoria, e che vittoria, al Rallye di Monte Carlo (la centesima della gloriosa storia di Citroen nel WRC). Questo weekend, il bis al Rally del Messico, sempre con la firma di Ogier. Tornando nei confini nazionali, l’anno si è aperto per la marca con due mesi da record e il positivo ruolino di marcia fatto segnare dalla C3, la straniera più venduta in Italia e terza nell’assoluto delle vendite.
Perché, quindi, non pensare di portarla nei rally nazionali? La C3 R5, nata nel 2017 come “costola” della C3 WRC, un progetto che ci ha messo due anni a iniziare a funzionare e che, ora, con un sei volte campione del mondo, marcia come un treno, dicevamo, è pronta a debuttare in Italia.
Con l’equipaggio formato da Luca Rossetti, vecchia conoscenza del Gruppo PSA per i suoi trascorsi con Peugeot in S2000 prima dell’era Andreucci, navigato dalla giovane ma determinata Eleonora Mori, gettano il guanto di sfida ai vari Basso, Campedelli, Crugnola e a chiunque voglia togliere la gioia della vittoria al debutto alla compatta francese in vestito da corsa.
Otto le gare in programma nel CIR 2019 per la Citroen C3 R5 ufficiale nella bella livrea (applausi per il tricolore sul tetto e sull’alettone) presentata oggi alla stampa nell’evento milanese: si inizia il 22-23 marzo con il Cioccio.
Undici titoli con Andreucci e la sua Peugeot 208 T16 R5, ormai un progetto destinato alla pensione, e un futuro che si chiama C3 R5. Dichiara Carlo Leoni, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne PSA Italia: “Il motorsport è centrale per tutti i nostri brand nelle attività di marketing e di comunicazione e la partecipazione di Citroën al Campionato Italiano Rally si inserisce all’interno di questa strategia. Progetto che sarà a supporto dei successi commerciali della C3 e che celebrerà il Centenario del Marchio fondato da André Citroën nel 1919”.
Di questo entusiasmo si fa portavoce Luca Rossetti, classe 1976 e esperienza da vendere, chiamato a rinverdire i suoi fasti e quelli di Citroen in Italia, dopo l’abbuffata di titoli della cugina leonessa: “Esaminando quanto la C3 R5 ha fatto vedere nel WRC-2 della stagione passata e soprattutto i risultati dei test pre-campionato che abbiamo svolto in Liguria debbo dire di essere stato piacevolmente sorpreso dalla qualità della trasmissione e del motore, pronto nella risposta e facile da utilizzare. La C3 R5 è sensibile alle regolazioni, indice di un buon telaio. La parte strutturale è ottima”.
Continua Rossetti: “Rispetto alle altre R5 che ho utilizzato in gara mi sono trovato subito a mio agio, e questa è una dote importante perché dà al pilota quella tranquillità necessaria per poter spingere a fondo. Unico aspetto su cui dovremo lavorare è l’impianto frenante. Inoltre, dovremo adattarne il set-up alle caratteristiche dei tracciati su cui si disputa il CIR. Si tratta di un lavoro delicato che richiederà all’inizio dei continui aggiustamenti perché, voglio sottolinearlo, la C3 R5 è al debutto assoluto in Italia e perché dovremo confrontarci con avversari che di quei tracciati hanno grande esperienza”.
La C3 R5 che Citroen Italia schiererà nel CIR 2019 per Luca Rossetti e Eleonora Mori è stata messa a punto da Citroen Racing come risultato di un progetto nato alla fine del 2016 con l’intento di realizzare una vettura per la competizione clienti che divenisse il riferimento per tutta la categoria R5.
Il team dei tecnici ha lavorato soprattutto sul motore (elettronica e sistema anti lag del turbocompressore) per ottenere una gestione ottimale della potenza sviluppata.
Il primo esemplare della C3 R5 è stato presentato il 23 novembre 2017 al Rallye du Var dove ha svolto il ruolo di apripista, mentre il debutto in gara è avvenuto il 6 aprile 2018 al Tour de Corse, concluso con un ottimo secondo posto nella categoria WRC-2 conquistato da Yoann Bonato.
Il motore della C3 R5 è un quattro cilindri 1.6 disposto trasversalmente, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e 16 valvole, iniezione diretta Magneti Marelli e turbocompressore con flangia in aspirazione di 32 mm. Il risultato è una potenza di 282 CV a 5000 giri/min, con coppia massima di 420 Nm (a 4000 giri/min).
La trazione è integrale permanente con i differenziali anteriore e posteriore autobloccanti, cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti con comando manuale a leva e frizione a doppio disco in materiale cerametallico.
Le sospensioni sono di tipo McPherson con ammortizzatori regolabili mentre l’impianto frenante è dotato di pinze a quattro pistoncini e dischi autoventilanti da 300 mm di diametro in assetto terra e 355 mm su asfalto, sia all’anteriore che al posteriore.
L’auto monta cerchi da 18″ su asfalto e da 15″ su terra per pneumatici Pirelli.
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