Il 6 ottobre 1955, al Salone di Parigi viene presentata DS19 (da noi provata), vettura leggendaria che rivoluzionerà il mondo dell’automobile. Un anno fa, esattamente sessant’anni dopo, la nuova DS 5, viene eletta Auto Europa 2016. Noi ci concediamo un weekend rilassante nelle colline delle Langhe tra Piemonte e Liguria. Abbiamo così modo di saggiare le doti della DS5, che rispetto alla progenitrice preferisce esser sportiveggiante, snaturando in parte quella filosofia di guida in souplesse che meglio si addice alla Dea per eccellenza.
Design: le forme restano inconfondibili, ma attualizzate
A livello estetico rispetto alla precedente generazione la DS5 conserva le forme che l’hanno fatta conoscere al pubblico. Con una lunghezza di 4.53 metri, una larghezza di 1.87 metri ed un’altezza di 1.5 metri, la sua linea la fa assomigliare ad una hatchback pompata oppure anche ad una station wagon compatta. Ma, secondo la Casa del doppio Chevron, per definire la DS5 si potrebbe usare il termine “shooting brake”, coniato negli anni 60 a indicare le station wagon derivate da vetture sportive. Merito delle sue linee futuristiche, di decisioni di design azzardate ma vincenti, di un look giovanile, ma elegante riesce a mostrare con chiarezza l’appartenenza alla gamma DS. Infine grazie all’alternanza di forme tonde e di linee tese, alle cromature sparse un po’ ovunque come sulle feritoie del frontale, sui due grossi terminali di scarico, sui profili nella parte bassa delle fiancate, sui grossi cerchi in lega da 18 pollici (235/45-R18) e sullo spoiler posteriore, la DS5 si fa notare proprio per la sua eleganza abbinata ad una buona dose di sportività e non passa di certo inosservata all’occhio dello spettatore.
L’intero abitacolo è costruito attorno al guidatore, con i principali comandi riuniti in due console centrali, una bassa e una nel sottotetto, con comandi push, rotelle, alcune poco prensili ahimè, e toggle switch specifici, sempre ispirati al mondo dell’aeronautica. La loro posizione è poco intuivia in alcuni casi, come gli alzavetro situati sul tunnel centrale, ma di recente innovazione troviamo il Touch Pad 7” a colori, che ha permesso di migliorare l’ergonomia dell’abitacolo portando l’eliminazione di 12 pulsanti sulla console centrale. Questo display dispone anche della funzione New Mirror Screen, che “duplica” lo smartphone per poterne utilizzare le applicazioni in tutta sicurezza. La webradio DAB+ e la navigazione assistita dell’ultima generazione sono disponibili immediatamente e semplicemente collegando lo smartphone con un cavetto USB. Inoltre il navigatore touch TomTom, con ausilio del traffico, non ha nessuna rotella di comando ausiliaria sul tunnel, così che risulta parecchio scomodo: occorre sollevare la spalla dal sedile per configurare una qualsiasi funzione. Utile il black panel, che di notte lascia accese nel cruscotto solo le informazioni essenziali.
Lo spazio per riporre gli oggetti è parecchio, soprattutto nel “pozzetto” refrigerato sotto il bracciolo centrale, meno nel vano di fronte al passeggero (che in compenso è illuminato e floccato); ci sono due piccoli cassetti anche nel padiglione vicino ai pulsanti per azionare le tendine del tetto in vetro diviso lato sinistro e destro. Tetto da cui riusciamo a vedere le foglie colorate autunnali che si staccano dagli alberi, nei ricchi vigneti delle Laghe, tra Asti e Cuneo.
Di certo lo stile dell’abitacolo originale non lascia indifferenti, ad esempio è l’unica vettura che propone tre tipi di pelle, tra cui pelle nappa pieno fiore e pelle semi-anilina, una delle più pregiate al mondo, raramente utilizzate nel settore automotive. La qualità è alta, lo si vede dalla scelta dei materiali, dalla cura degli accoppiamenti e delle finiture. I sedili sono morbidi ed accoglienti e persino equipaggiabili con riscaldamento e massaggio. L’abitabilità è molto buona anche per i passeggeri posteriori, a patto essi siano solamente due.
Il bagagliaio risulta delle dimensioni corrette 453 litri espandibili a 1288, con il piano di carico è piatto. Scomodo il pulsante di apertura del bagagliaio: si trova infatti nella parte inferiore del portellone, appena sopra la targa, in posizione poco ergonomica.
La posizione di guida garantisce una ottima visibilità, limitata al posteriore da un lunotto particolarmente ridotto e dalla forma originale con spoiler integrato.
Alla guida del 1.6 turbo da 211cv: vuol fare la sportiva
La nuova DS 5 vanta un’ampia offerta di motorizzazioni: benzina, diesel e hybrid 4×4. Il 1.6 THP da 211 CV con Start and Stop, accreditato per una coppia massima di 285 Nm da 1750 a 4000 giri/min, è oggetto della nostra prova tra le curve delle colline di Alba (CN).
Qui, tra filari, cascinali, chiese di campagna e colline dolci, pennellar le curve viene istintivo. E, anche se rispetto all’antenata DeGaulliana, il rollio risulta molto contenuto, la verve sportiva non è nelle sue corde: il carico al volante non è troppo adeguato, infatti lo sterzo risulta leggero e poco diretto su strada, per poi esser comunque pesante in manovra. Piace la spinta regolare e corposa, ma il cambio è contrastato negli innesti.
Nella meccanica i collegamenti al suolo sono stati modificati, per un confort migliorato. I nuovi ammortizzatori con tecnologia PLV permettono, in teoria, di attenuare le imperfezioni della strada e ridurre i sobbalzi, aumentando allo stesso tempo il confort di marcia. Ma alla resa dei conti con l’assetto non siamo al livello di una sportiva ma quasi: l’assorbimento delle sconnessioni è penalizzato dalla rigida taratura degli ammortizzatori, e i pneumatici super-ribassati non migliorano di certo la situazione. Le sospensioni sono si rigide, ma riescono nello stesso tempo a filtrare bene le buche regalando un confort lontano dalla prima DS, ma comunque con una sensazione di qualità. Piace invece lo scarico cupo del benzina, molto presente, specie al posteriore e, ad alta velocità, i fruscii son evidenti.
Buoni i cambi di traiettoria, precisi e senza indecisione. Ottima anche la stabilità ad alte velocità specie nei curvoni veloci, dove l’elevata massa della vettura (1735 Kg) si fa sentire meno rispetto alle curve strette. Piace invece la frenata, grazie anche alle gomme larghe che creano un grip eccezionale, inoltre si ha un buon feeling del pedale.
L’ottimo l’impianto frenante, sicuro e poco soggetto al fenomeno del fading, merito delle generose dimensioni dei dischi anteriori e posteriori (340 millimetri e 290 millimetri rispettivamente). I consumi non son bassi in assoluto, ma son meglio del previsto con 12km/l di media, ma tra le strade statali langarole si registrano anche punte di 14.
C’è un App dedicata al cliente, ma la sicurezza attiva scarseggia
La DS5 porta al debutto MyDS: si tratta di un’applicazione mobile che “accompagna” il cliente negli spostamenti, prima, durante e dopo la guida, ed offre servizi intuitivi e innovativi. In questo modo, il cliente ha tutte le informazioni relative al proprio veicolo e alle offerte specifiche a lui dedicate. Ad esempio, MyDS permette di ritrovare facilmente la propria vettura con la funzione “Trova la mia DS”. Così, “Termina il mio itinerario” fornisce, una volta parcheggiata la vettura le indicazioni per raggiungere a piedi la destinazione finale, nel nostro caso un ottimo ristorante nel comune di La Morra nei pressi di Alba (CN). Inoltre, se lo smartphone è compatibile con New Mirror Screen, è possibile ascoltare gli sms ricevuti o dettarli in tutta sicurezza.
La DS5 non abbandona comunque gli equipaggiamenti principali di sicurezza, ma non è aggiornata all’ultimo grido in fatto di dispositivi, ma la maggior parte di questi sono disponibili già dal primo livello di finitura. Il sistema di sorveglianza dell’angolo morto (SAM) si aggiunge all’offerta di equipaggiamenti, che comprende già l’avviso di superamento involontario della linea di carreggiata e la commutazione automatica dei fari per evitare l’abbagliamento.
Prezzo e concorrenti
Tre gli allestimenti disponibili: Chic, So Chich e Sport Chic. Un’edizione limitata 60 anni DS e due versioni dedicate alle flotte: Businnes e Businnes COMBI.
L’entry level è rappresentata dalla DS 5 BlueHDi Chic 120cv proposta a 31.000 euro. La nostra THP 200cv Sport Chic parte da 42.150€, ma con interni in pelle, metallizzato, Pack Safe Drive, Audio Denon, Pack Business Connect DAB, pedaliera in alluminio e pack Comfort saliamo a 45mila €. Non certo pochi per un turbobenzina, ma stiamo parlando di un ammiraglia di stile e prestigio.
Difficilmente si possono trovare concorrenti dirette per la DS5, o se estremizziamo possiamo cercarne qualcuna nel segmento premium come l’Infiniti Q30 o la Mercedes CLA Shooting Brake.
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