Si è da poco concluso uno dei rally più famosi al mondo, “Il Rally” per eccellenza, che ogni anno verso la seconda metà di gennaio va in scena e attira folle di appassionati che si radunano ai bordi delle strade, in attesa di vedere i “mostri” del WRC sfrecciare danzando su fondi dove chiunque altro non supererebbe i 50 km/h.
Sarà perché è il primo rally dell’anno, sarà perché si svolge in una delle location più “trendy” al mondo, sta di fatto che il Rally di Montecarlo non lascia indifferente proprio nessuno e l’atmosfera che si respira è proprio quella delle grandi occasioni, già dalla partenza, che avviene davanti al Casinò della città monegasca, tappa finale del nostro itinerario.
Andiamo con ordine. Ore 8 di giovedì mattina, 19 gennaio 2017.
Chiuso la valigia, sono pronto a partire. Scendo di casa, pronto ad affrontare un nuovo viaggio e ad aspettarmi c’è una Citroen C3, l’ultima nata nella Casa del “Double Chevron”. Perché ho scelto lei per affrontare questo itinerario che mi porterà nel Principato di Monaco? La risposta è semplice, come è semplice il collegamento tra le due neo arrivate, la C3 stradale e la C3 WRC, nate insieme con un unico obiettivo comune: dominare, ognuna nel proprio ambito.
Il ritorno ai rally di Citroen
Il 19 gennaio alle 18. 20 circa la C3 WRC numero 7 di Meeke e Nagle ha attraversato la pedana del Rallye di Monte Carlo e questo piccolo passaggio ha rappresentato per Citroën la ripresa ufficiale della sua storia nel mondo dei rally, una storia fatta di grandi successi.
Le sue prime importanti vittorie sono, infatti, degli anni Cinquanta e poi negli anni Ottanta, alla Visa 1000 Pistes e alla BX 4TC (entrambe conformi alla regolamentazione del mitico Gruppo B), perché il rally entri a far parte del patrimonio genetico del Marchio. Anno di svolta il 1989 quando il reparto corse assume il nome di Citroën Sport e affronta la sua prima grande sfida: vincere la Parigi-Dakar. Alla prima partecipazione è subito vittoria, con Ari Vatanen che si aggiudica l’edizione 1991. Seguono le vittorie di Pierre Lartigue nel 1994, 1995 e 1996. Incontrastate regine del deserto, le ZX Grand Raid conquistano 36 primi posti in 42 gare e 5 Coppe del Mondo FIA di rally-raid.
Dai grandi rally-raid al Mondiale rally il passo è breve.
Nel 1999, con la Xsara Kit-Car Philippe Bugalski vince il Rally di Catalogna e il Tour de Corse, davanti alle ben più potenti World Rally Car. Nel 2001 arriva l’affermazione al Tour de Corse della nuova Xsara WRC guidata da Jesus Puras. Nel 2003 arriva la prima stagione completa nel Mondiale, inauguarata con la tripletta al “Monte” e il titolo sfumato all’ultimo da parte di Loeb a favore di Solberg su Subaru. Il dominio inizia nel 2004 con Sébastien Loeb navigato da Daniel Elena che si aggiudicano il primo di nove titoli Piloti consecutivi.
Al temine della stagione 2005, Citroën mette in stand-by le competizioni per un anno, il tempo necessario a sviluppare la C4 WRC, con cui il Marchio aggiunge al suo palmarès altri tre titoli, tra il 2008 e il 2010. Nel 2011 entra in scena una nuova generazione di auto. Il testimone passa alla DS 3 che si aggiudica il titolo Costruttori nel 2011 e nel 2012.
Svelata all’ultimo Salone di Parigi, la nuova C3 ha scelto di cambiare totalmente il suo look, scegliendo un design audace, che richiama le forme tipiche della famiglia Citroen. Molte linee sono simili alla sorella maggiore C4 Cactus, come i fari a LED diurni rialzati, il tetto flottante e i classici Airbump. Queste, però, sono solo alcune delle caratteristiche comuni al nuovo corso del Marchio francese, oltre all’infinita possibilità di personalizzazioni.
La ConnectedCAM, invece, è un’anteprima mondiale della nuova C3. Si tratta di una telecamera connessa dotata di grandangolo a 120°, risoluzione full HD da 2 milioni di pixel, GPS, memoria interna da 16 Gb ed integrata nella base del retrovisore centrale.
Il conducente può scattare una foto di quello che vede e condividerla sui social network (a vettura ferma utilizzando un’apposita App Citroen) oppure registrare video della durata massima di 20 secondi anch’essi condivisibili. La seconda situazione è legata, invece, alla sicurezza. In caso di incidente la registrazione si attiva automaticamente, e permette di memorizzare per un minuto e trenta secondi (30 secondi prima/1 minuto dopo). Questo sistema può essere utile al conducente in caso di incidente e rappresentare un elemento di prova.
La nuova C3 propone le motorizzazioni benzina PureTech e Diesel BlueHDi. La C3 benzina è disponibile con cambio manuale a 5 marce sui motori a 3 cilindri PureTech 68, 82 e 110 CV (Stop & Start) e sui motori BlueHDi 75 e 100 CV (Stop & Start). Subito dopo il lancio arriverà anche il cambio automatico EAT6 che sarà disponibile da febbraio 2017.
Tre i livelli di allestimento: Live, Feel e Shine con prezzi che partono da a 12.250 euro per la Pure Tech da 68 CV in allestimento Live, mentre il prezzo d’accesso alla gamma diesel è di 15.000 euro sempre nella versione Live con BlueHDi 75 e Stop&Start.
Il nostro viaggio a Montecarlo
Torniamo al nostro breve, ma intenso, itinerario. Nonostante la nuova C3 abbia dimostrato di cavarsela bene anche in autostrada, ho deciso di raggiungere il Principato attraverso strade molto più divertenti ed evocative.
La C3 scelta per il viaggio, nella colorazione Polar White, abbinata all’accattivante tetto Sport Red e ai cerchi da 17 pollici Cross diamantati, si presenta subito sportiva ed intrigante. La motorizzazione che equipaggia la vettura è il 1.2 benzina Puretech da 110 CV, il più potente della gamma.
Salgo a bordo e affronto i primi chilometri di autostrada, un breve tratto fino a Cuneo, dopodiché prendo la strada che mi porterà fino al colle di Tenda, attraverso Vernante e Limone Piemonte, fino a salire in quota, dove c’è il tunnel che mi permette di attraversare il confine.
Le temperature sotto lo zero e i tanti tornanti non mettono in crisi la C3, che, oltre a consumare poco, rivela una buona spinta lungo le tante salite e uno sterzo che regala buon feedback durante le curve.
Il percorso però è solo all’inizio: una volta attraversato il confine, le curve aumentano e il percorso è molto coinvolgente, tra piccoli paesi e scenari suggestivi. Piano piano ci stiamo avvicinando alle zone dove ogni anno le auto del WRC si danno battaglia. Infatti, prima di puntare dritto verso Montecarlo, decido di far vivere una piccola parte delle intense emozioni che prova la C3 WRC anche alla sua variante stradale, facendola “scorrazzare” su e giù per le speciali che di lì a qualche giorno sarebbero state protagoniste del Rally.
Così raggiungo, attraverso una piccola deviazione, le fantastiche zone del Col de Turini, del Col de Braus e tutte le zone del Lucerame. Chi lo dice che una citycar non può regalare emozioni? Ogni appassionato, non appena incontra una strada degna di essere guidata, riesce a divertirsi, qualsiasi sia il mezzo che ha a disposizione. E la C3 in questo caso è stata un’accompagnatrice fedele, parca quando serviva e brillante tre le curve e i tornanti delle speciali.
Raggiungere Montecarlo, infine, non è stata che una semplice formalità, ma sempre un bellissimo spettacolo da parte di una di quelle città in cui il tempo sembra non passare mai.
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