Prove su strada

Citroen AMI: prezzo, noleggio, autonomia, prova su strada

Tempo di lettura: 9 minuti

Quando è stata presentata nella primavera 2020 in pochi, forse, avrebbero scommesso sul suo successo. Citroen AMI oggi è tra i quadricicli elettrici più venduti (con una quota vicina al 50% sul mercato) e, meglio chiarirlo subito, ha poco da spartire con una vera automobile se non fosse per l’omologazione che la distingue. In primis, la possono guidare le ragazze e i ragazzi con almeno 14 anni di età compiuti, a patto di possedere il patentino AM, quello necessario per guidare gli scooter. Vero, c’è stata Renault con la Twizy presentata nel 2011 ad aprire un filone che sicuramente vedrà l’uscita di nuove concorrenti nei prossimi anni.

Il mercato dei quadricicli leggeri, infatti, per molti anni è stato ad appannaggio di marchi specializzati tra cui ci piace citare la francese Ligier, con quest’ultima che ha recentemente presentato la sua idea di microcar elettrica con la rivale di AMI, la Myli, che costa considerevolmente di più. Come scoprirete discorrendo la nostra prova su strada di Citroen AMI, il suo prezzo molto competitivo si spiega con una dotazione di serie davvero ridotta all’osso. Tornando al confronto AMI-Twizy, la prima si presenta più con le fattezze di una piccola automobile e il suo abitacolo chiuso permette quanto meno di non farsi immobilizzare dal freddo durante i mesi invernali, un grosso limite per la Twizy. Dimenticatevi “fronzoli” quali radio, navigatore, servosterzo e guai a chiamare in causa l’ABS. La Citroen AMI la capisci solo salendoci: buone parti delle componenti, tolto il telaio a traliccio, sono in plastica, per altro piuttosto dura.

Citroen ha costruito la base del successo della AMI, balzata agli onori della cronaca per un video virale che l’ha vista cappottarsi in un spiacevole episodio in quel di Montecarlo, principalmente su un offerta qualità/prezzo impareggiabile, specie se si parla di finanziamenti, e sulla possibilità di personalizzazione che piace ai più grandi così come ai più giovani. Gira voce che, grazie a Stellantis, e dopo che Opel l’ha fatta sua con il nome di Rocks-e, anche FIAT potrà proporre la “sua” AMI (si chiamerà veramente Topolino?) entro il 2023.

Nell’attesa di scoprirlo, vediamo come va la Citroen AMI nella nostra prova su strada, il suo prezzo, quanto costa il noleggio e qual è la sua reale autonomia.

Dimensioni Citroen AMI: quanto è compatta? La risposta ve la diamo noi

Specificando nuovamente che non siamo di fronte a un’autovettura bensì a un quadriciclo elettrico leggero, scopriamo le dimensioni di Citroen AMI:

  • Lunghezza: 2,41 metri
  • Larghezza: 1,39 metri
  • Altezza: 1,52 metri

La sua forma estremamente squadrata è il segreto per il quale di AMI se iniziano a vedere tante nei centri storici delle città, visto che lei può circolare solo entro i confini dei centri abitati per legge. 2,41 metri, siamo 28 centimetri sotto a una comune smart fortwo, sono davvero uno dei motivi per cui la AMI si può valutare non solo come mezzo ideale per un giovane adolescente non ancora provvisto di patente. Pur nei suoi limiti, che vado a snodare nella sezione dedicata alla prova vera e propria, AMI si parcheggia ovunque, anche di traverso, come un qualsiasi scooter.

Vero che un’altra sua concorrente, la Microlino che abbiamo provato su strada (lei, però, è un quadriciclo elettrico pesante) è più originale ma anche l’AMI si difende con il suo look tipicamente squadrato, senza sbalzi, e con un ampia superficie vetrata che include anche il tetto panoramico. Un problema d’estate? Sì, perchè il riscaldamento e lo sbrina parabrezza si usano ovviamente solo d’inverno. Nella stagione più calda, bisogna improvvisare aprendo solo una porzione di vetro (a libro, come sull’iconica 2CV), il che non permette una grande flusso di aria fresca. C’è sempre l’aftermarket, dove è ampia l’offerta di accessori come la tendina che aiuta a oscurare parzialmente il tettuccio limitando l’effetto…serra.

Carrozzeria in plastica e, guardandola meglio, ecco il suo contenuto estetico più curioso: il frontale e il posteriore derivano dallo stesso identico pannello, con la differenza data dalle luci che sul frontale sono a LED (senza abbaglianti) e da quelle con le lenti rosse per i freni al posteriore. Nel caso della AMI in prova, il pannello a contrasto nero (a richiesta) aiuta a distinguere il lato A dal lato B anche a fari spenti. Un’altra curiosità riguarda le ampie portiere: quella del conducente si apre controvento, quella del passeggero nella classica maniera. Si spiega tutto con il contenimento dei costi che giustificano un prezzo così competitivo. Stesso discorso per parabrezza e lunotto, che sono identici: bene per la vista posteriore, visto che potete sognarvi una telecamera posteriore che siamo soliti commentare nelle nostre prove su strade abitudinarie. Si distinguono, infine, i cerchi: solo la AMI AMI propone quelli in lamiera, mentre con i copricerchi la piccola microcar prende più le sembianze di una piccola autovettura.

Se vi state preoccupando di dover riporre le borse, uno zaino o un trolley da cabina, il sottoscritto vi spiega come si fa con la foto qui sopra: davanti al posto del passeggero, infatti, Citroen ha ricavato uno spazio apposito separato da una retina, mentre il gancio portaborse (di colore bianco nella foto) è indicato per la busta della spesa. Non c’è un vero e proprio dato sulla capacità, visto che il bagagliaio è un termine improvvisato ad hoc per la piccola AMI.

Veniamo agli interni di Citroen AMI, anche loro talmente particolari che solo sedendosi a “bordo” si possono apprezzare o, ugualmente, disprezzare. Innanzitutto l’apertura non è centralizzata, bensì si usa la chiave piuttosto spartana. Aperta la porta del conducente, non si apre quella del passeggero (che si può aprire internamente grazie a una cinghia) e viceversa. Non si ha, almeno dopo qualche giorno in sua compagnia, quella sensazione di trovarsi a bordo di un mezzo “pericoloso”. Certo, fa un po’ effetto guidare nel traffico a fianco agli enormi SUV che sempre più popolano le nostre strade, ma ci si fa presto l’abitudine. Niente airbag, portiere che a vederle pensi di poterle sfondare con un pugno tanto sono sottili. Buono il senso di controllo assoluto sulla strada, vuoi per le dimensioni estremamente contenute e vuoi per la vetratura generosa. A sinistra del sedile del conducente ecco i tre tasti per la modalità di marcia (N, D, R), a destra l’ingombrante leva del freno a mano.

Unica parvenza di digitalità è offerta dal piccolo quadro strumenti, che indica autonomia in tempo reale, modalità di marcia inserita e velocità. Il volante, sul quale torno a breve, è in plastica rigida e piccolo da impugnare. Vero è che, tornando al tema dello spazio, viene utile l’ampia porzione che si crea praticamente sopra l’asse anteriore, dove tra gli accessori offerti si trovano moduli in plastica morbida perfettamente adattabili. Sono utili per riporre piccoli oggetti, e personalmente li ho sfruttati per posizionare alcune confezioni dopo la spesa al supermercato. Se cercate un posto per la bottiglietta, è quello giusto.

Veniamo alla multimedialità della Citroen AMI, anzi alla non-multimedialità. Bisogna semplicemente munirsi di smartphone, da porre sull’apposito supporto, per tutto quello che riguarda l’intrattenimento e la navigazione. Intelligentemente, sotto al supporto c’è un incavo che permette il passaggio del filo direzione presa USB, unicamente di tipo A. Gli appassionati di musica troveranno utile il vano circolare, appena dietro alla strumentazione digitale, dove porre una cassa bluetooth da interfacciare in pochi istanti con il proprio telefono. Citroen ha nel frattempo lanciato la MY AMI Play, una funzione dell’app My Citroen dedicata ad AMI che rende più facile accedere ai contenuti. Ultima particolarità degli interni di Citroen AMI è data dai sedili, che sono disassati, e con la possibilità di scorrere avanti e indietro esclusivamente quello di chi siede al volante.

Prova su strada Citroen AMI: un nuovo modo di guidare in città

Per noi di autoappassionati.it, per me che faccio questo lavoro da ormai tanti anni, ci è voluto un attimo a resettare gli standard cui mi sono abituato. Su Citroen AMI è la prima cosa da fare prima ancora di mettere in moto, girando la chiave nel quadro, il quadriciclo elettrico francese. Da dove partiamo? Beh la potenza, se così vogliamo chiamarla, può essere una prima interessante chiave di lettura. Per legge, i quadricicli leggeri, elettrici o meno, non possono superare i 45 km/h di velocità massima.

Superfluo parlare di accelerazione, certo è che la spinta non è esattamente il pregio della picola AMI che può contare sul motore elettrico da 6 kW (8 CV) che fa il suo dovere nel traffico, senza ovviamente strafare. Detto che se la cava anche nelle salite, posso confermare grazie al mio box sotterraneo, il vero punto forte dell’AMI non è il motore bensì l’autonomia. La plastica, l’assenza di una monoscocca e la riduzione all’osso degli accessori (anche i sedili sono parzialmente bucati, lo si nota dalla foto, per risparmiare peso) ha permesso di risparmiare soprattutto peso, il che si traduce in un’ottima autonomia della quale discorriamo a parte.

Tornando alla vera e propria prova su strada della Citroen AMI, sono rimasto positivamente impressionato dalla sua facilità di guida che si scontra, solo nel momento del parcheggio, con uno sterzo che soffre eccessivamente l’assenza del servosterzo e che diventa molto più manovrabile grazie alla piccola dimensione delle ruote e alla leggerezza dell’AMI, che pesa appena 471 chilogrammi con la batteria, al crescere della velocità. Per un giovane che vuole un’alternativa al classico “cinquantino”, inteso come lo scooter, a bordo della Citroen AMI si fa presto a imparare le regole di guida che torneranno utili al conseguimento della vera patente, la B. Ugualmente, anche chi ha la patente da tanti anni troverà nell’AMI una soluzione diciamo economica se i vostri tragitti si limitano alla città.

Personalmente, ho avuto modo di guidarla anche su strade extraurbane, da non confondere assolutamente con le autostrade dove la AMI verrebbe punita penalmente, e la sensazione non troppo gradevole è che la sua velocità limitata a 45 km/h costringe a mettersi sulla destra per farsi sorpassare senza istigare la rabbia negli altri automobilisti. Se pensate di comprare un’AMI, o di noleggiarla, dovete tenere ben presente dove abitate e che tragitti dovrete fare. Chi abita in centro città potrà avere un’opinione diversa da chi vive fuori, anche perchè viaggiando spesso alla velocità “massima” l’autonomia calerà e sarà più frequente la ricarica. Non ho avuto modo di provare la AMI, infine, in condizioni di tempo avverso: la ventola piuttosto rumorosa che si accende da uno dei pulsanti serve a sbrinare il parabrezza ma non i vetri laterali, quindi è sempre consigliabile portarsi un panno.

Infine, visto il successo riscontrato, sarebbe bello pensare a una futura AMI più su misura di diretta concorrente della Microlino. Certo, il prezzo crescerebbe, ma dotare la più piccola di Casa Citroen dei tanti comfort, o almeno di parte di essi, per la quale il Double Chevron si è fatta una reputazione non sarebbe poi una cattiva idea. Crescerebbe anche la potenza e la velocità massima (per legge, sui quadricicli pesanti, è di 90 km/h), nonché il “piacere di guida” nel più ampio senso del termine, mai davvero paragonabile a quello di una normale utilitaria. In questo senso fa pensare la DR 1.0 EV, vera e propria auto elettrica, lunga però 3,2 metri e proposta a un prezzo di 25.900 euro che possono diventare 20.900 euro con gli incentivi statali a fronte della rottamazione.

Autonomia Citroen AMI: siamo sotto ai 100 chilometri, ma in città si gira per giorni

Rimasti impressionati, sia in positivo che in negativo, dalle qualità stradistiche della Citroen AMI, è tempo di parlare di autonomia e di tempi di ricarica. Stiamo sempre parlando di un’elettrica che, intelligentemente, propone il cavo di ricarica integrato, e nascosto in una cavità che si svela aprendo la portiera del passeggero. Si tratta di una presa Schuko che, una volta collegata alla presa domestica, permette di ricaricare AMI in circa 3 ore. Niente colonnine pubbliche, quindi, bensì la necessità di avere un box o quanto meno un cortile dove tirare un cavo visto che la prolunga è ben accetta se i tre metri del cavo dovessero non bastare.

Infine, parliamo della batteria che garantisce l’effettiva autonomia di Citroen AMI. Si tratta di un accumulatore da 5,5 kWh, è montata posteriormente ed è ovviamente di capacità molto ridotta non solo rispetto ad altre elettriche bensì ad alcune auto ibride plug-in che in questi ultimi anni abbiamo provato su queste pagine. Durante il nostro test non ci siamo ma spinti oltre i 75 chilometri che sono poi quelli dichiarati dalla Casa. Nelle mie percorrenze casa-lavoro-casa, un’autonomia Citroen AMI sufficiente per coprire quanto meno 2/3 giorni. Significa, in soldoni, spendere ovviamente poco caricando sempre a casa.

Prezzo Citroen AMI e noleggio: quanto costa il quadriciclo elettrico del Double Chevron

Il listino prezzi di Citroen AMI è da analizzare con attenzione. Sono molteplici le versioni disponibili in Italia e sono tre i Pack, chiamiamoli pure allestimenti, tra cui scegliere. Si parte dai 7.990 euro della AMI AMI, la versione base che viene proposta così com’è senza accessori. Si sale di 300 euro (8.390 euro) con la MY AMI, l’unica a offrire senza variazioni nel prezzo i PACK Orange, Grey e Blue. Seguono a 8.990 euro la MY AMI POP, a 9.190 euro la MY AMI TONIC e a 8.390 euro la MY AMI CARGO, specificatamente pensata per un uso commerciale come ad esempio la consegna all’ultimo miglio.

La AMI AMI è la base dove si possono comunque contare dotazioni quali i fari a LED, il tetto in vetro panoramico, il sedile di guida regolabile in profondità, interni tessuto TEP Nero Mistral, presa USB, riscaldamento con funzione disappannamento e cavo di ricarica nascosto nella porta del passeggero. La MY AMI per 300 euro in più si arricchisce di 1 Box DAT per connettere lo smartphone, copricerchi specifici, gancio specifico per borsa lato passeggero, rete di separazione centrale nera, reti per portiere (utili per i piccoli oggetti), stickers specifici per vetri e portiera e tappetini.

La successiva MY AMI POP è visivamente più vivace e aggiunge 1.000 euro esatti rispetto alla versione base. Si notano i coprifari posteriori bordati di nero, lo spoiler sul tetto e gli stickers arancioni, colore che ritorna spesso su AMI in questo allestimento. Il colore “Khaki” è invece distintivo della MY AMI TONIC. Su MY AMI Cargo, invece, ecco comparire la parete divisoria verticale, il ripiano modulare con quello inferiore regolabile su 2 livelli (sacrificando il posto del passeggero) e il vano portaoggetti chiuso per nascondere i colli, con oltre 400 litri di capacità.

Capito il prezzo della Citroen AMI nelle sue varie versioni, il noleggio di Citroen AMI è un tema interessante che molte aziende hanno già affrontato. Noi ci concentriamo sull’offerta della Casa madre che sarebbe meglio chiamare finanziamento più che noleggio. In sintesi, sul sito ufficiale Citroen nel momento in cui scriviamo l’offerta sul noleggio di Citroen AMI POP comprende 47 canoni mensili da 30 euro/mese (TAN 6,99%, TAEG 10,43%) e anticipo di 2.784 euro. Il prezzo di vendita ammonta a 6.703,94 euro (contando gli 8.890 euro originali cui vengono sottratti i 2.186,06 euro di Ecobonus). Il finanziamento include 10.000 chilometri all’anno e, al termine dei 48 mesi, si può decidere se riscattare la AMI per 3.356,59 euro. L’importo totale dovuto al consumatore è di 7.550,43 euro contando gli interessi di 951,42 euro dovuti alla casa.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona
Tag: AmiCitroen

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