Ormai Citroen AMI è un successo: più di 13.000 ordini dal lancio in Italia, è il quadriciclo leggero più gettonato. Ve lo aspettavate? Cosa fareste di diverso e cosa si può ancora migliorare?
“Quando lanci un prodotto completamente nuovo che, sostanzialmente, non esiste, in un segmento di mercato in crescita è difficile riuscire a fare una stima di quelli che possono essere i risultati commerciali. A dirla tutta, i presupposti affinché diventasse un successo c’erano, anche perché tra i valori del brand Citroen c’è l’accessibilità: questo è infatti un prodotto accessibile, per tutti, che si affaccia ad un pubblico trasversale, non soltanto ai giovani. AMI è un successo di mercato, questo è indubbio.“
“Sono 13.000 gli ordini dal lancio, ma in un mercato che in Italia sta crescendo da anni a doppia cifra noi siamo i leader incontrastati con una quota del 40%. Se andiamo a vedere solo i quadricicli elettrici, tra gennaio e ottobre 2023 saliamo ad una quota del 64%. Ti do l’ultimo dato: ad ottobre 2023, mese appena passato, abbiamo fatto il 79% di market share. Fare qualcosa di meglio rispetto a quello che abbiamo adesso è davvero difficile, perché quando hai un prodotto di successo riuscire a fare delle modifiche è sempre una grossa responsabilità.“
A livello di clientela, chi acquista di più Citroen AMI? I giovanissimi oppure c’è una fascia di professionisti “adulti” che la utilizzano per il tragitto casa-lavoro?
“AMI è una vettura che si presta alla perfezione nell’ambito urbano, e di fatto sta rivoluzionando da un certo punto di vista quella che è la mobilità urbana. Non è un caso che, in città, se ne vedano sempre di più. È difficile dare un profilo dell’utente. Essendo un quadriciclo leggero guidabile con il “patentino” del motorino, completamente elettrico, con una velocità massima di 45 km/h e con un peso che rientra nei parametri della patente AM, è un prodotto si rivolge ovviamente ad un pubblico molto giovane. AMI è però adatta anche ai professionisti, alle persone che si spostano in città nel tragitto casa-lavoro. Abbiamo una grande eterogeneità: non riusciamo a catalogare AMI in un unico target di clientela.”
AMI Cargo è un altro progetto pressoché unico sul mercato. È un modello che avete fatto per rispondere ad una richiesta già esistente oppure, come con la AMI “normale”, avete anticipato i desideri del mercato?
“AMI Cargo punta ad una fascia di mercato che, per il momento, è ancora una nicchia, con volumi limitati ma che di fatto offre una risposta concreta a chi deve effettuare uno spostamento di cose in un contesto prettamente urbano, visto che grazie all’assenza del secondo sedile offre una volumetria di carico davvero notevole. Detto questo, non è solamente un mezzo dedicato agli spostamenti cittadini “last mile” per le consegne, ma è un veicolo che può essere utilizzato, ad esempio, all’interno di aeroporti o di grossi stabilimenti industriali, per spostare cose da un sito produttivo all’altro.”
Avete trovato quindi una nicchia nuova che, quando avete pensato al prodotto, non avevate ancora visto?
“È un qualcosa che è arrivato successivamente, su cui possiamo ancora investire molto.”
Avete avuto delle richieste per la famosa versione quadriciclo pesante da 80 km/h? Ci state pensando o è qualcosa che, al momento, non avete ancora considerato?
“Come ti dicevo in precedenza, è molto complicato toccare e modificare un prodotto che di per sé è un successo, e risponde perfettamente alle esigenze dei nostri clienti.“
Adesso che troviamo una concorrenza interna, cosa differenzia maggiormente Citroen AMI da FIAT Topolino? Qual è il posizionamento delle due vetture?
“Da un punto di vista di economie di scala, facendo parte del Gruppo Stellantis, condividiamo piattaforme per diversi modelli. Ciononostante, riusciamo a mantenere ben distinta l’identità dei vari brand. Nello specifico, l’identità di AMI e della sua clientela è ben diversa da quella potenziale di Topolino. Il mercato, come dicevamo prima, sta crescendo. Crediamo che ci sarà spazio per entrambe le vetture, e difficilmente vedremo una cannibalizzazione. Abbiamo già un esempio di questo con altri segmenti, dove FIAT e Citroen sono presenti insieme. Non temiamo l’arrivo di Topolino, anzi: per noi è un vantaggio. Questo infatti ci dà la possibilità e l’occasione di aumentare il bacino di utenza, e quindi di vendere più AMI.”
“Parliamo di C3. Nella vostra idea, c’è il piano di partire dai 49 euro al mese di AMI per passare all’offerta di e-C3 di 99 euro al mese per fidelizzare una clientela diversa, magari quella dei giovanissimi. Voi avete pensato nella progettazione di C3 a questo passaggio da AMI alla vettura più grande, e dove volete arrivare con C3?
“Diciamo che è più nel progetto di AMI il piano di andare verso una clientela diversa, più giovane, e permettere a questa generazione di approcciare al brand Citroen e, nel futuro, traghettare questi nuovi clienti verso nuovi modelli della gamma. In questo senso, Citroen ha una gamma molto vasta, da AMI a C3 fino al veicolo commerciale. Presentata a fine ottobre, C3 è un prodotto estremamente competitivo. Parliamo della prima vettura 100% elettrica prodotta in Europa con un prezzo così aggressivo: 23.900 euro, spese di messa su strada e immatricolazione inclusa. Abbiamo pensato anche ad un’offerta molto competitiva, Citroen EasyGo, che permette di accedere alla Citroen C3 a partire da 99 euro al mese, con un anticipo sotto i 4.000 euro. Questo significa proporre le stesse condizioni dell’offerta della C3 termica attuale. Il nostro obiettivo è quello di facilitare il processo di transizione energetica in maniera completa e con strumenti che permettano di rendere realmenta accessibile la mobilità elettrica per il grande pubblico.”
C’è nei piani l’introduzione anche in Italia della versione termica di nuova Citroen C3?
“Il mercato dell’auto elettrica in Italia è ancora embrionale, con una quota di mercato sotto il 4%. È anche nostra responsabilità con prodotti corretti, offerte commerciali interessanti e una comunicazione adeguata riuscire a spingere la transizione. Si tratta di un mercato di sostituzione, ovvero spostare il cliente dal modello termico a quello elettrico.”
“Riguardo a C3, adesso abbiamo presentato la versione 100% elettrica, che è coerente sia con il momento storico che, soprattutto, con l’identità di brand. Citroen ha tra i suoi baluardi la sostenibilità, l’innovazione e il comfort. Su nuova C3 introduciamo per la prima volta su questo segmento le sospensioni Citroen Advanced Comfort, che garantiscono quell’effetto tipo tappeto volante. E il comfort, uno dei valori fondanti della nostra Casa, viene enfatizzato con la versione elettrica. Chiaramente, al lancio avremo anche le versioni termiche, e da questo punto di vista se è competitiva l’elettrica figuriamoci con una motorizzazione termica… Il prezzo? Lo vedremo più avanti.”
Cosa vi aspettate a livello di quota di mercato tra le versioni termiche ed elettriche di Citroen C3?
“È ancora presto per dirlo. Noi stiamo lavorando molto per aumentare le quote dei modelli elettrici, sia come brand Citroen che come Gruppo Stellantis. Dalla prima raccolta ordini, abbiamo ottenuto un buon riscontro, anche grazie all’aggressiva offerta economica. Arriveranno poi anche delle versioni più accessibili di e-C3. Ci sarà una versione da 200 km di autonomia che costerà meno di 20.000 euro, e arriverà sul mercato nel 2025. Se a questo aggiungiamo gli incentivi statali, sperando che siano ancora di 5.000 euro, scendiamo a meno di 15.000 euro, un’offerta senza precedenti. Avere una versione da 200 km ti permette sia di avere un’offerta economica ancora più competitiva e dall’altro offrire a chi usa l’auto prettamente in città e non percorre molti km.”
Abbiamo fatto due chiacchiere anche con Alessandro Musumeci, Direttore Marketing di Citroen Italia, che ha rimarcato il successo commerciale della piccola francese.
AMI ha avuto un successo importante, oltre 13.000 ordini dal lancio. Ve lo aspettavate? Pensate che possa avere ancora più successo? Dove potete ancora migliorare, se possibile?
“Effettivamente, è un successo incredibile. Siamo a 13.000 ordini totali, mentre nel 2023 siamo a quota 5.000, e negli ultimi 2 mesi ne abbiamo consegnate 2.000. Siamo riusciti ad ottenere una produzione aggiuntiva, così da soddisfare i clienti del nostro portafoglio e offrire tempi di consegna più limitati. Infatti, oggi possiamo offrire la versione Pop che esponiamo qui all’EICMA anche in pronta consegna. Abbiamo qui anche una serie speciale, la AMI Buggy, che quest’anno si può anche provare nell’area Test Drive. Tutte le 1.000 AMI Buggy prodotte sono state vendute in una giornata. Si tratta quindi di una versione speciale molto apprezzata, che molto probabilmente proporremo nuovamente anche l’anno prossimo, e che vuole essere una versione limitata, avventuosa di AMI.”
A livello finanziario, uno dei grandi punti di forza di AMI è la vendita attraverso una formula di leasing molto competitiva. Questa formula è la più scelta dai clienti di AMI?
“In realtà, abbiamo una divisione quasi paritaria a livello di soluzione di vendita, circa del 50%. Chi acquista di più AMI tramite leasing? I ragazzi di 14/15 anni: i genitori acquistano con questa formula la AMI da tenere tre anni, pagando solo 49 euro al mese con un piccolo anticipo, sapendo che avranno la libertà di riscattare l’auto oppure, se le esigenze cambiano e il ragazzo prende la patente, possono passare ad un’automobile tradizionale, con una formula transitoria in totale libertà.“
“Per questi ragazzi, la AMI rappresenta la prima Citroen della loro vita, e quando finiranno i tre anni con questa vettura potremo offrirgli un’auto come la e-C3. La e-C3 continua in maniera coerente la strategia della mobilità sostenibile aperta a tutti aperta proprio da AMI. Citroen ha iniziato questo percorso con AMI, per permettere l’accesso ad una mobilità sostenibile aperta a tutti. Con C3, la missione di Citroen è rendere l’automobile elettrica finalmente accessibile a tutti. Una vettura elettrica accessibile, fatta in Europa e con una formula finanziaria di 99 euro al mese, la stessa con cui oggi vendiamo la C3 termica.“
Avete delle richieste su una versione quadriciclo pesante di AMI oppure il focus della vettura rimarrà sul quadriciclo leggero?
“Di richieste ce ne sono, perché aumentare la velocità vorrebbe dire aumentare i contesti in cui AMI può essere utilizzata. Però devo dire che, al momento, non stiamo prevedendo una versione di AMI come quadriciclo pesante, e questo è coerente con lo spirito di AMI. Un quadriciclo pesante non ha la possibilità di essere guidata da 14 anni. Nello spirito di AMI, è coerente mantenere questa soluzione. In futuro, invece, si vedrà.”
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