L’assalto a un modello che lasciò il segno, anche nelle vendite: la Citroen 2CV ha raccolto, al suo tempo, tante richieste da dover creare una lista d’attesa.
La Citroen 2CV fu presentata al mondo il 6 ottobre 1948, al Salone dell’Auto di Parigi.
Per quell’epoca era una vettura originale: il suo aspetto generale e il suo allestimento sconcertarono il pubblico, compresa la stampa specializzata, che inizialmente non le riservò un’accoglienza entusiasta.
Ciò nonostante, la trazione anteriore, l’abitabilità, l’economia di esercizio ed i costi di manutenzione prossimi a zero, uniti a un buon prezzo di vendita ne fecero un successo.
I concessionari Citroen furono presi d’assalto da numerosi clienti intenzionati ad acquistare una (o addirittura due) Citroen 2CV. Il prezzo di vendita annunciato, pari a 185.000 franchi, era allettante. Ma la produzione non era ancora partita e i concessionari fino a quel momento l’avevano venduta col solo ausilio di un piccolissimo dépliant.
Nel luglio del ‘49 fu diramata una circolare ai concessionari Citroen, per informarli che presto avrebbero ricevuto le prime 2CV di serie. Ma la stessa circolare precisava che non era ancora il momento del lancio commerciale: il prezzo finale, infatti, non era ancora stato calcolato né era disponibile una previsione sulle date di consegna delle vetture.
La circolare successiva, del 22 settembre del ‘49, fissava (finalmente) il prezzo di vendita a 228.000 franchi. Sulla stessa circolare, peraltro, era indicato che in seguito all’incredibile numero di richieste già pervenute la priorità andava data a coloro
che per lavoro sono obbligati a spostarsi in auto e che non possono permettersi una vettura differente per costo, consumi o manutenzione.
Per questo motivo fu allegato un questionario molto dettagliato, da far compilare all’aspirante cliente di una Citroen 2CV.
Il criterio di assegnazione delle vetture era definito direttamente dal Costruttore tramite un suo ispettore. Lo stesso ispettore aveva l’incarico di intervistare i clienti selezionati dal concessionario per stabilire a chi
avrebbe assegnato in anima e coscienza una delle cinque vetture prodotte quotidianamente dalla fabbrica di Javel.
Una facilitazione di compravendita era fornita alle ditte: le grandi aziende potevano acquistare dei lotti da dieci 2CV. Tra queste c’erano molti quotidiani (come ad es. France Soir o Le Parisien) che affidarono le Citroen 2CV ai propri giornalisti e fotografi.
La lista d’attesa per ordinare una Citroen 2CV crebbe sino a poterla misurare in anni. La sede di Citroen al quai de Javel fu subissata di lettere che supplicavano la possibilità di comprarne una o di veder consegnata la propria prima delle altre.
La situazione era così seria che ogni pubblicità fu sospesa e non se ne riparlò per tre anni. Ovvero il tempo minimo calcolato per incrementare la produzione e per poter così soddisfare le richieste di costruzione rimaste arretrate.
La situazione si normalizzò solo nella seconda metà degli anni ’50: ma ottenere una 2CV in tempi brevi (e del colore desiderato) rimase, per molti, un sogno da rimandare ancora per diversi anni.
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