Nei giorni scorsi si è tenuto il tanto atteso Consiglio Ambiente dell’Unione Europea, dove a rappresentare l’Italia è stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Quest’ultimo è ancora oggi uno dei principali promotori della richiesta di proroga all’Europa dal 2035 al 2040 in merito alla scadenza entro la quale non sarà più possibile vendere auto con motori a combustione interna.
Sul suo pensiero si è detto e scritto molto, quindi il ministro Cingolani ha deciso di fare chiarezza a riguardo dichiarando: “La transizione elettrica è una sfida enorme. Le batterie sono l’epicentro del cambiamento. Le materie prime necessarie, il litio ed altre terre rare, sono in larghissima parte presenti in Cina, per cui anche se l’Europa si impegna a costruire batterie, la sua dipendenza dalle materie prime cinesi sarà molto superiore a quella che adesso abbiamo dal gas e dal petrolio russo. Le batterie poi vanno caricate con energia elettrica rinnovabile altrimenti si perde l’effetto ambientale”.
Il ministro italiano per la Transizione ecologica ha fatto anche il punto in merito alla questione occupazionale: “Alcuni posti di lavoro andranno persi, ma se ne creeranno altri. Nell’immediato dobbiamo essere molto attenti. Non solo le produzioni si restringono per il minor numero di componenti, ma il costo superiore dell’auto elettrica rispetto all’equivalente a benzina rischia di ridurre la domanda. Certamente cambieranno la mobilità e scenderanno i prezzi, questo è sicuro, ma la differenza economica fra i Paesi rimarrà”.
Il ministro ha sponsorizzato ancora una volta l’utilizzo dei biocarburanti, evidenziando il ruolo da protagonisti che svolgeranno in un futuro immediato: “I nuovi sintetici consentono di abbattere la produzione di CO2 a parità di motore. Mezzi pesanti che non potranno facilmente essere elettrificati o chi non potrà permettersi di acquistare l’auto elettrica nel 2035 potrà utilizzare queste tecnologie. L’auto elettrica non è ad emissioni zero. È ottima quando esce dal concessionario, ma la CO2 prodotta per l’estrazione delle terre rare e la costruzione delle batterie è moltissima. Attenzione, però, l’auto elettrica resta la soluzione migliore per le decarbonizzazione della mobilità e dei trasporti”.
Quanto finora deciso dall’UE dà in un certo qual modo alla Cina una sorta di supremazia in termini di materie prime. Lo ha ammesso anche Cingolani: “Questo punto è di debolezza. Le batterie accumulano circa 300 wattora per 1 kg di peso. Se ne dovranno produrre decine di migliaia di tonnellate per elettrificare le auto d’Europa, ed i materiali per costruirle li dovremo importare. Serviranno ricerca e nuove soluzioni. Sarebbe davvero il momento di creare una borsa dell’energia rinnovabile disaccoppiata dalla borsa dell’elettricità prodotta con carburanti fossili. L’assurdo è che oggi un MWh di energia rinnovabile prodotta a bassissimo costo viene poi venduto come se fosse stato prodotto con una turbina a gas. Tuttavia in un mercato globale questi cambiamenti devono essere concertati con la comunità internazionale”.
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