L’industria automobilistica europea, già colpita dal calo delle vendite in Cina e dalla crisi in Germania, potrebbe ora subire nuovi contraccolpi a causa dei dazi imposti da Trump sulle importazioni negli Stati Uniti.
Case come Mercedes e Porsche rischiano infatti perdite significative se venissero introdotte tariffe doganali del 10%, con un impatto pesantissimo sui ricavi annuali. Gli analisti suggeriscono che i dazi possano essere solo una strategia negoziale per riequilibrare i rapporti commerciali tra USA ed Europa. Scopriamo meglio come i dazi di Trump rappresentino un guaio per le auto tedesche.
Per l’industria automobilistica europea, il 2024 ha finora presentato difficoltà notevoli: il crollo delle vendite in Cina, una domanda di veicoli elettrici che stenta a decollare e la crisi economica in Germania stanno mettendo sotto pressione il settore. Ora, a queste problematiche si aggiunge un nuovo fronte: quello degli Stati Uniti, dove le politiche del presidente Donald Trump minacciano di peggiorare ulteriormente la situazione.
Trump, sostenitore di politiche isolazioniste e della tutela del Made in USA, ha annunciato dazi più alti sulle importazioni, colpendo anche l’automobile. Il piano prevede il blocco delle importazioni dai cosiddetti “Paesi nemici” e l’aumento dei dazi per gli altri, tra cui quelli europei. Le case automobilistiche di lusso come Mercedes e Porsche, con una forte presenza negli Stati Uniti, potrebbero subire ripercussioni significative.
Secondo l’analisi di Bloomberg Intelligence, l’ipotesi di un dazio del 10% ridurrebbe l’utile ante imposte (Ebit) di Porsche e Mercedes di circa l’8%, con una perdita complessiva di 2,4 miliardi di euro nei ricavi annuali. Questo calo andrebbe a sommarsi alle difficoltà già in atto, aggravando la situazione delle case automobilistiche tedesche.
Alcuni analisti vedono i dazi come una leva negoziale più che come una minaccia concreta. L’obiettivo di Trump potrebbe essere spingere per una maggiore parità commerciale tra Stati Uniti ed Europa, piuttosto che introdurre tariffe permanenti. Resta quindi l’incertezza sul futuro delle esportazioni europee in America e sui potenziali sviluppi per l’industria tedesca.
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