Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck prospetta aiuti per le Case automobilistiche in crisi: BMW, Mercedes e Volkswagen. Sussidi in virtù di un calo delle vendite preoccupanti a livello globale, con l’industria teutonica sotto l’assedio degli ultra aggressivi marchi cinesi. Proprio oggi, lunedì 23 settembre, è in programma un incontro istituzionale fra politica e manager delle società il 23 settembre a Berlino.
Parlando durante una visita allo stabilimento di veicoli elettrici VW di Emden vicino al confine olandese, il titolare del dicastero ha detto ai lavoratori che, però, le aziende devono assumersi parte della colpa per i loro attuali problemi.
A preoccupare è anzitutto il mercato domestico: qui, dopo la fine degli incentivi statali, le consegne di elettriche sono diminuite del 69% ad agosto 2024. Ma le cose vanno male anche in Europa.
VW pare pronta a licenziare 15.000 addetti, se non 30.000 stando a recenti indiscrezioni, chiudendo due o tre fabbriche, compresa quella belga di Bruxelles da dove escono le Audi elettriche (la cinese NIO potrebbe acquisirla). Il colosso di Wolfsburg intende stracciare il contratto di lavoro storico che impedisce i tagli, così da poter manovrare in libertà. BMW ha tagliato le sue previsioni sugli utili per l’intero anno. Mercedes annuncia un brutto arretramento in Cina, dove i brand locali vengono sempre più preferiti ai tre big tedeschi.
Anomala la posizione della Germania, proprio la nazione che coi suoi Verdi ha più spinto a favore del bando termico 2035 e del Green Deal nell’Unione europea, di fatto consegnando l’industria automotive continentale nelle mani dei cinesi, che dominano nel full electric.
Adesso, deve far fronte alle conseguenze da essa stessa provocate. Perdipiù, si schiererà contro gli extra dazi UE anti elettriche cinesi, perché ha interessi commerciali troppo forti nel Paese del Dragone, e perché teme la ritorsione di Pechino con le tasse sulle vetture premium tedesche vendute nell’ex Celeste Impero: sarebbe la mazzata definitiva. Un caos mai visto a Berlino e dintorni nel settore auto e probabilmente a livello politico. La chiamano transizione elettrica o, talvolta, decarbonizzazione.
Autore: Mr. Limone
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