A margine della quinta tappa della Porsche Carrera Cup Italia all’Autodromo di Vallelunga, abbiamo avuto modo di intervistare Matteo Cairoli. Protagonista assoluto del campionato monomarca e monogomma Michelin, il 18enne comasco ci ha raccontato della sua esperienza nella Porsche Mobil1 Supercup a Monza, dello Scholarship Programme under 26 e dei suoi obiettivi, presenti e futuri.
Seconda volta nel rinomato campionato della Porsche Supercup Mobil1: hai raggiunto i traguardi che ti eri prefissato, com’è andata?
A Monza è andata benissimo, sono molto soddisfatto del decimo posto finale, rientrare nelle prime dieci posizioni era, appunto, l’obiettivo dichiarato. In qualifica ho fatto il settimo tempo perdendo per un soffio la pole position a causa di un errore nel secondo intertempo che mi è valso il miglior giro con un distacco di 0,293 s dal primo.
In gara, appena dopo la partenza mi sono ritrovato ottavo, ma il duello con Eng per la settima piazza mi ha rallentato molto facendomi perdere il contatto con i primi e, in seguito, portandomi a perdere altre due posizioni per il decimo posto finale. Nonostante i rallentamenti, ho fatto segnare anche il miglior tempo di gara (1’53”108). Ho lottato strenuamente, ma la Carrera Cup Italia rappresenta il mio traguardo 2014, quindi ho deciso di non rischiare troppo soprattutto per preservare la vettura, la stessa con cui corro qui nel campionato nazionale.
Lo Scholarship Programme, fiore all’occhiello del Porsche Motorsport ti ha portato anche a Franciacorta dove hai guidato la 911 GT3 stradale. Quali le differenze con la “Cup”, sia a livello di meccanica sia di esperienza di guida?
All’Autodromo di Franciacorta abbiamo seguito due diversi allenamenti: la mattina il Driving coaching con la Porsche 911 type 991 GT3, molto divertente e istruttivo, mentre nel pomeriggio il Track engineering con la 911 GT3 Cup, nel quale il responsabile tecnico della Porsche Carrera Cup, Silvio Campigli, ha lavorato con noi sulla preparazione del week end di gara.
Le due vetture che ho provato appartengono, ovviamente a due mondi differenti: la grande trazione accomuna entrambe le vetture, ma la differenza nell’impostare la frenata (sulla Cup non è presente il sistema di ABS), l’ingresso e l’uscita di curva si nota. La differenza la fanno anche le coperture, entrambe Michelin, ma con mescole destinate a dare il meglio in diverse condizioni di asfalto.
Nonostante sia il tuo primo anno nel combattutissimo campionato di Carrera Cup Italia, hai saputo guadagnarti un bel vantaggio nella classifica generale. Quando conti di riuscire a chiudere i giochi e cosa ti aspetti di fare nella prossima stagione?
Mi piacerebbe riuscire a vincere il titolo entro la fine della prossima tappa (Imola, 11-12 ottobre) e conquistarmelo senza se e senza ma, cioè senza errori da parte dei miei diretti concorrenti. Da pilota ambizioso quale sono, il prossimo anno ho intenzione di fare il “salto” nel Mondiale Supercup e utilizzare la Carrera Cup Italia come allenamento per settare la vettura al meglio e potermela giocare con i protagonisti.
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