Il caro carburanti, nelle ultime settimane, si è fortemente ripercosso sulle tasche degli automobilisti italiani, i quali hanno involontariamente garantito un surplus di introiti nelle casse dello Stato. Secondo uno studio, nel corso degli ultimi 6 mesi, ancor di più nell’ultimo mese segnato dalla guerra tra Russia e Ucraina, gli italiani hanno speso oltre 9 miliardi di euro in più per fare il pieno.
Dati alla mano, dallo scorso ottobre, vale a dire quando è iniziata l’escalation dei prezzi dei carburanti, il prezzo medio della benzina è passato da una media di 1,7 euro fino agli oltre 2,1 delle scorse settimane. Negli ultimi 6 mesi gli italiani hanno sborsato qualcosa come 44,7 miliardi di euro per fare il pieno (23,5 miliardi per la benzina, 21,1 per il gasolio), contro i 35,6 miliardi del periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il conto è presto fatto, sono 9,03 miliardi in più, ben 347 euro a famiglia.
Questi rincari hanno però fatto sorridere le casse statali, che hanno ricevuto 8,1 miliardi di euro con l’IVA sui carburanti, 17,2 miliardi con le accise, per un totale di 25,3 miliardi di euro. Le entrate garantite dall’Iva sono aumentate grazie ai rincari alla pompa, quindi hanno determinato per le casse dello Stato un tesoretto aggiuntivo che sfiora 1,7 miliardi di euro in soli 6 mesi.
Certo negli ultimi giorni c’è stato un leggero miglioramento della situazione grazie ai tagli delle accise approvati dal Governo, cha alleggerito il peso delle imposte su benzina e gasolio dal 34% al 25%, ma il prezzo medio di benzina e gasolio è ancora superiore alla media (seppur di poco).
A quanto pare, nelle ultime ore i carburanti hanno registrato nuovi aumenti che hanno portato il costo medio al self service a 1,840 euro/litro per la benzina e 1,833 euro/litro per il Diesel. Con questi numeri, a breve sarà indispensabile un nuovo intervento del Governo, lo conferma anche il viceministro dell’Economia, Laura Castelli: “Abbiamo fatto due decreti che hanno messo a terra 16 miliardi ed un altro che abbiamo chiuso da poco che ne ha oltre 5. Probabilmente non sarà abbastanza, e si sta ragionando di autonomia energetica”.
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