Sparco, sponsor di McLaren, ha sfruttato il lockdown per organizzare una video-intervista con colui che rappresenta il futuro della Ferrari, Carlos Sainz Jr, per tutto il 2020 ancora con la tuta arancione del team inglese. Al suo fianco suo padre Carlos Sr, due volte campione del mondo rally e tre volte vincitore della Dakar, sempre pronto a dargli preziosi consigli per la sua carriera.
Se masticate un po’ di inglese (sempre disponibili i sottotitoli, purtroppo non in italiano) Mark Norris, Race Operations Director di McLaren, ha chiesto ai due piloti spagnoli di raccontarsi e raccontare il loro rapporto con Sparco.
Il figlio del “Matador”, classe 1994, ha rivelato che la sua passione per la Formula 1 è nata insieme alla sua passione per le auto, avendo vissuto in mezzo ad esse sin da quando aveva due anni. A partire dai cinque anni il figlio d’arte ha iniziato a correre sui kart, che hanno poi segnato il suo debutto ufficiale nel mondo delle corse. È però a nove anni, durante un Grand Prix, che si innamora definitivamente della Formula 1, ospite nell’ospitality Renault al cospetto di un certo Fernando Alonso, allora in lotta per il titolo e, curiosamente, proprio il pilota che gli ha lasciato libero il sedile in McLaren per il 2019.
Sainz Jr racconta inoltre del periodo trascorso finora con la scuderia e il team di McLaren. “Il 2019 è stato probabilmente l’anno migliore della mia carriera in Formula 1”: nonostante la forte responsabilità legata all’aver preso proprio il posto di Alonso, confida di essersi sentito subito a casa, grazie all’ambiente di lavoro positivo e al buon rapporto con Lando Norris.
Dal canto suo, il padre Sainz Sr afferma di essere molto orgoglioso del figlio, avendo scelto una strada difficile come quella della Formula 1: “Se avesse scelto il rally avrei potuto aiutarlo di più. Adesso provo ad aiutarlo quando posso, ma ormai è adulto e mi limito a essere un suo fan speciale: lo supporto e consiglio se ha dei dubbi”.
Il giovane Sainz parla anche del rapporto di Sparco con McLaren, cui da oltre venti anni fornisce equipaggiamento da corsa all’avanguardia. Un rapporto simile a quello con lo stesso Sainz Jr, che va avanti da più di 15 anni, ovvero da quando aveva dieci anni e indossava guanti Sparco. Non a caso, il giovane pilota definisce il ruolo di Sparco con le parole “storia e sviluppo”, mentre per il padre, che vestiva Sparco già negli anni Novanta, ne esalta “qualità e passione”.
Sainz Sr parla anche della Dakar, da lui vinta tre volte, delle auto e delle gare, della preparazione e delle prove fisiche e tecniche necessarie, anche, e soprattutto, quando si superano i 50 anni. Sempre tenendo a mente che, anche con l’aiuto del copilota, quando si guida si è praticamente “ciechi”. A differenza della Formula 1, in cui è fondamentale la precisione e conoscere alla perfezione il circuito, nel rally c’è più improvvisazione. Ma, conclude, “nonostante le differenze, la filosofia è la stessa”.
Dove è più forte Carlos Sr. del figlio? I due, ormai a loro agio di fronte alla telecamera, si sono lasciati andare a una confessione. Nonostante, parola del padre, il figlio sia ormai impossibile da battere su un circuito, a parità di auto, in sport come il golf e lo squash (del quale Carlos Sainz Sr. è stato campione) il classe 1962 se la cava ancora parecchio bene….un futuro nella Dakar anche per colui scelto dalla Ferrari per affiancare Leclerc? “Adesso sono molto focalizzato sulla Formula 1, forse più avanti…”.
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