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Carburanti sintetici: oggi improponibili, domani chissà

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Alcuni politici dell’Unione Europea, aprendo a una possibile eccezione per i carburanti sintetici quando scatterà il bando termico 2035, hanno scatenato una ridda di ipotesi sui cosiddetti e-fuel. Parliamo di synfuel, combustibili liquidi ottenuti da carbone, gas naturale, scisto bituminoso (oppure dalle biomasse o dall’anidride carbonica).

Parlando chiaro, già oggi possono essere realtà? Nel dibattito che si infiamma all’interno di web e social, è ragionevole dare la parola a un vero esperto, come Nicola Armaroli, chimico italiano, dirigente presso il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Che è perentorio: “I carburanti sintetici sono lontanissimi da una produzione industriale, i fallimenti si susseguono”. Pertanto no, gli e-fuel non sono ora un’alternativa all’elettrico: anche impiegandoli prossimamente in F1 o nel WEC, i passi avanti verso l’utilizzo di massa sarebbero limitatissimi.

Tante parole, pochi fatti

E-Fuel o auto elettrica? Il futuro più complicato di quel che sembra

Armaroli cita l’articolo del WSJ dal titolo già definitivo: le startup di combustibili cosiddetti puliti avrebbero dovuto essere la prossima grande novità. Ora stanno crollando. Cui segue il sommario: i progetti sono diventati pozzi di denaro, minacciando il progresso climatico. Il fatto è che le neonate aziende si sono focalizzate sulla creazione di carburanti non troppo inquinanti per aerei, navi e camion, ma stanno affrontando battute d’arresto significative, nel tentativo di ridurre la dipendenza da petrolio e gas. Aziende chiave, come Fulcrum BioEnergy sostenuta da United Airlines, stanno chiudendo; altre, come quelle sostenute da Airbus e JetBlue, falliscono. In parallelo, le principali compagnie petrolifere come Chevron e BP ridimensionano le proprie ambizioni in materia.

La Germania preoccupa

La stessa Germania che ha favorito il bando termico UE 2035, e che vive una profonda crisi automotive per l’impossibilità di stare al passo coi cinesi in fatti di auto elettriche, ora spinge a Bruxelles per i carburanti sintetici. La cosa preoccupa, visto i risultati disastrosi ottenuti fino ad adesso. È anche deleterio restare eternamente in attesa di quello che non c’è ancora, denigrando le soluzioni energetiche già esistenti, e pensando di essere competitivi per quelle future.

Autore: Mr. Limone

Redazione Autoappassionati.it

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