Purtroppo non si tratta di un compleanno felice per Alex Zanardi, a causa del gravissimo incidente avvenuto nel pomeriggio del 19 giugno 2020. Mentre era a bordo della sua handbike, il pilota e atleta bolognese ha impattato un camion che veniva in senso opposto.
Oggi Alex lotta tra la vita e la morte, ma con la forza che da sempre lo ha contraddistinto, dopo quattro mesi è ancora ferocemente aggrappato alla vita. Per il compleanno di Alex Zanardi ripercorriamo la sua incredibile storia, in attesa che possa tornare a scrivere nuove pagine.
Guarisci presto, e ancora auguri “Campione di tutti noi”.
Nato a Bologna il 23 ottobre 1966, all’anagrafe Alessandro Zanardi, detto Alex, sviluppa sin da bambino una grande passione per i motori, che coltiva anno dopo anno. A 14 anni il padre gli regala un kart e da lì inizia la sua carriera nel mondo del motorsport, dove inizia a ottenere risultati già dal 1982.
Una crescita costante lo porta a esordire nel 1988 nella Formula 3 italiana, con la Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini. Superate le prime difficoltà di ambientamento, l’anno dopo, con la Ralt-Toyota porta a casa la prima pole position. Per vederlo in cima al podio, però, bisognerà aspettare il 1990.
Dopo un breve periodo in Formula 3000, già nel 1991 effettua il grande salto che ogni pilota sogna: la Formula 1. La sua prima monoposto è una Jordan e il suo primo GP è quello di Spagna. Purtroppo, Alex si ritrova ben presto senza volante, ma Gian Carlo Minardi gli diede l’occasione di disputare tre corse in sostituzione di Christian Fittipaldi, infortunatosi durante le prove del Gran Premio di Francia. L’anno dopo Alex Zanardi è seconda guida della Lotus, ma nel 1994 viene scalzato da Pedro Lamy.
Un anno di quasi totale inattività quello successivo, mentre il 1996 lo vede alle prese con la Formula CART, dove si ambienta bene, ottiene ottimi risultati e si laurea campione nel 1997 e nel 1998. Dopo queste grandi soddisfazioni viene richiamato in Formula 1 dalla Williams, ma nella stagione 1999 non riesce a sfondare. Nel 2000 torna alla Formula CART, ma è il 2001 l’anno che cambia la sua vita per sempre.
Il 15 settembre 2001 Zanardi corre al Lausitzring. Durante la gara, a tredici giri dalla fine, uscendo dai box, Alex perde improvvisamente il controllo della vettura e si intraversa in mezzo alla pista. Patrick Carpentier riesce a evitarlo, ma non Alex Tagliani, che colpisce la vettura del pilota bolognese all’altezza della centina (tra muso e cockpit), dove erano alloggiate le gambe, spezzando in due la Reynard Honda.
Ad Alex vengono amputate le gambe, ma riesce a sopravvivere in maniera quasi miracolosa. Da qui, Zanardi inizia la seconda vita che conosciamo tutti, fatta di successi nei campionati turismo, dove, infatti, vince già nel 2005 una gara del WTCC a bordo di una 320si appositamente modificata. Il pilota bolognese prosegue la sua carriera nelle quattro ruote coperte, infilando vittorie nel 2006 e nel 2009. Nel frattempo diventa ambassador BMW, con la quale lo ricordiamo nella sua ultima corsa ufficiale, a gennaio 2019, a bordo della M8 GTE alla 24 Ore di Daytona. Sarebbe dovuto scendere nuovamente in pista nella tappa di Monza del 6 novembre 2020 nel Campionato Italiano Gran Turismo.
Indimenticabile, però, anche la sua carriera paralimpica, dove Zanardi si è rimesso in gioco ufficialmente per la prima volta alle olimpiadi di Londra del 2012, dove ha collezionato due medaglie d’oro e una d’argento, stesso palmares ottenuto 4 anni dopo a Rio de Janeiro. A questo si aggiungono 12 ori, 4 argenti e 1 bronzo ottenuti durante i mondiali su strada, dal 2011 al 2019.
Andando in ordine temporale, Alex Zanardi si rende protagonista di un sorpasso che è rimasto nella storia: è il 1996, il suo primo anno nella Formula CART. Durante l’ultima tappa a Laguna Seca, l’asso bolognese effettua un sorpasso impossibile nella nota curva del “Cavatappi” all’ultimo giro, sorpassando Bryan Herta.
Zanardi è noto anche per la sua capacità di scherzare circa la sua menomazione. La prima volta avvenne alla premiazione dei Caschi d’Oro nel 2001, a circa 3 mesi dall’incidente, dove disse “sono così emozionato che mi tremano le gambe”.
In seguito affermò anche: “se mi dovessi rompere di nuovo le gambe, questa volta basterebbe soltanto una chiave a brugola per rimettermi in piedi” e ancora “ora non rischio più di buscarmi un raffreddore camminando scalzo”.
“Che mi piacerebbe avere due piedi, non sorprenderà nessuno, ma tra due normali e uno solo di Hamilton boia se mi accontenterei! Fortissimo!”.
Celebri anche le sue frasi che sono diventate d’ispirazione per intere generazioni: “Quando mi sono risvegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa”.
“È possibile che se il fulmine m’è arrivato tra capo e collo una volta mi colpisca nuovamente, ma rimanere a casa per evitare e scongiurare quest’ipotesi significherebbe smettere di vivere, quindi no, io la vita me la prendo…”
“Ci si può drogare di cose buone… E una di queste è certamente lo sport”.
Infine, Alex Zanardi ha condotto diversi programma Rai in televisione, oltre ad aver doppiato in dialetto bolognese il personaggio Guido nei film d’animazione Cars.
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