Angela Merkel, la cancelliera tedesca, piomba nella bufera. A quanto pare l’Unione cristiano democratica (Cdu), partito di Angela Merkel, ha ricevuto ben tre donazioni per un totale di 690mila euro dalla famiglia che di fatto controlla la Bmw, subito dopo che la cancelliera tedesca era intervenuta presso i leader Ue per rinviare le normative più severe sulle emissioni di Co2 in Europa, che andrebbero a colpire il mercato delle auto di grossa cilindrata, settore in cui la Germania è specializzata.
I dettagli della donazione privata, la più grande mai fatta a un partito tedesco nell’anno elettorale, sono stati pubblicati sul sito del Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco, scrive il Financial Times che riporta la notizia.
Johanna Quandt, vedova di Herbert Quandt, che ha trasformato la Bmw in uno dei colossi dell’auto tedesco, e i figli, Stefan e Susanne, hanno donato ciascuno alla Cdu 230mila euro il 9 ottobre. I tre familiari insieme detengono il 46,7% dell’azienda che ha sede a Monaco di Baviera.
Sono sostenitori dei cristiano-democratici da anni, ha sottolineato il partito in un comunicato. Già subito dopo la precedente campagna elettorale del 2009, la famiglia Quandt donò 450mila euro. “Le donazioni non sono legate a nessuna decisione politica”, ha sottolineato la Cdu nel comunicato. Lo stesso messaggio è stato ribadito da un portavoce della famiglia: “le donazioni non riguardano discussioni politiche su normative delle emissioni o niente di simile”.
Secondo l’organizzazione tedesca Lobbycontrol, tuttavia, la tempistica del dono è “estremamente preoccupante”. Il giorno scelto per la donazione, sarebbe “altamente esplosiva”, per la sua vicinanza all’ultimo accordo di rinvio sui nuovi standard Ue per le emissioni di anidride carbonica.
A metà ottobre, il governo tedesco avrebbe tentato di “insabbiare” l’attuazione del regolamento europeo del 2009 che prevede la riduzione per fasi delle emissioni di Co2 dalle auto nuove vendute nell’Ue, e in particolare l’obiettivo di limitarle a 95 grammi per chilometro entro il 2020, dopo la riduzione a 130g/km da realizzare entro il 2015.
Durante il Consiglio ambiente che si è svolto il 14 ottobre a Lussemburgo, la Germania ha ottenuto una sia pur limitata riapertura dell’accordo informale già raggiunto a giugno fra la presidenza di turno dell’Ue, la Commissione e il Parlamento europeo, che aveva confermato l’obiettivo del 2020.
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