Dopo un tira e molla, quasi, infinito, nel venerdì che ci porta ad aprire il terzultimo appuntamento di un mondiale dominato da Max Verstappen, è arrivata la comunicazione ufficiale circa la violazione del budget cap Red Bull. Nel dettaglio, sono state rese note innanzitutto la sanzione (7 milioni di dollari e riduzione del 10% dei tempi di sviluppo concessi sulla monoposto 2023) oltre alla famosa percentuale di superamento del budget cap, fissato dalla FIA per 145 milioni di euro già a partire dalla stagione 2021.
Memore della battaglia che ha portato, non senza polemiche, a decidere il mondiale 2021 fino all’ultima gara di Abu Dhabi, il mondiale conquistato da Max Verstappen e dalla sua Red Bull è salvo, o forse non era mai stato messo in vera discussione. Ciò che emerge oggi dal pomeriggio messicano è, invece, il dettaglio circa lo sforamento del budget cap Red Bull nei confronti del tetto imposto per regolamento dalla FIA.
Avendo superato dell’1,6% la cifra concessa, la Red Bull ora è tenuta a pagare una sanzione che ammonta a 7 milioni di dollari, una spesa alta ma che sarebbe potuta essere di molto inferiore se il credito d’imposta fosse stato impiegato correttamente. Si era parlato, negli ultimi giorni, di una sanzione sotto i 10 milioni di dollari e così è stato.
FIA e Red Bull sono così giunte, di comune accordo, a quello che potremmo chiamare un patteggiamento assolutamente legale, il cosiddetto Accepted Breach Agreement (ABA). Ciò che potrebbe togliere il sonno agli ingegneri di Milton Keynes sembra essere, però, la riduzione di un 1/10 del tempo da spendere in galleria del vento e negli studi al CFD per lo sviluppo della macchina 2023, erede della RB18 campionessa del mondo ad Austin (titolo costruttori) e a Suzuka (titolo piloti).
Questo il testo del comunicato, tradotto in italiano, pubblicato dalla FIA: “Red Bull Racing è stata giudicata essere in violazione. Tuttavia l’Amministrazione del Cost Cap ha riconosciuto che la Red Bull Racing ha agito in modo cooperativo durante l’intero processo di revisione e ha cercato di fornire tempestivamente informazioni e prove aggiuntive quando le sono state richieste; che questo è il primo anno di piena applicazione del Regolamento finanziario e che non vi è alcuna accusa o prova che la RBR abbia cercato in qualsiasi momento di agire in malafede, in modo disonesto o fraudolento, né che abbia intenzionalmente nascosto alcuna informazione all’Amministrazione del Cost Cap“.
La frase relativa alla non intenzionalità di nascondere eventuali informazioni nei confronti degli ispettori della FIA sta alla basa dell’ABA, da cui si è proceduto come sopra e non per sottrazione di punti o per l’ipotesi più temuta dagli uomini di Christian Horner e dai suoi uomini: l’annullamento del titolo mondiale 2021.
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