Alessandro Goi, inventore lombardo non nuovo nel salire agli onori della cronaca, e suo figlio Roberto, hanno da poche settimane ottenuto il brevetto per un nuovo dispositivo che si configura come una rivoluzione per il mondo dell’auto, a maggior ragione in questo periodo nel quale le emissioni delle vetture a motore termico sono sotto il severo occhio dell’Unione Europea.
È stato registrato sotto il nome di M.P.S., Magnetic Power System, questo elemento da montare sulle auto con motore a combustione interna e in grado di creare un campo elettromagnetico nel condotto di aspirazione dell’aria. M.P.S., affermano i due ideatori, “può essere montato anche su caldaie funzionanti con benzina, gasolio, gas o altre alimentazioni (pellet ecc.), riducendo le emissioni di polveri sottili”. Roberto Goi afferma anche: “l’ho montato sulla mia vettura diversi anni fa e questo mi ha permesso di passare la revisione abbassando notevolmente le emissioni registrate dal centro che ha effettuato il controllo, lo stesso centro che la stessa mattina aveva bocciato la revisione dell’auto senza M.P.S. In questi ultimi anni lo abbiamo montato su diverse vetture (circa 30 auto ndr,), ottenendo sempre il risultato sperato dell’abbassamento di emissioni e consumi”.
Il Sistema M.P.S. si potrebbe definire come una sorta di pre-filtro dell’aria, composto da una struttura metallica, ha al suo interno degli inserti di tubi concentrici, i quali, sottoposti a impulsi a C.C. o a C.A., generano un campo magnetico. Questi caricano gli atomi che compongono le molecole dell’aria, chiamate flugge, rendendo gli atomi stessi assolutamente compatibili e formando un legame con le molecole del carburante, sia esso benzina, gasolio o gas.
Il Sistema, come detto, viene applicato sulla presa dell’aria d’aspirazione del motore, facendo in modo che l’aria venga magnetizzata, mentre l’umidità venga ionizzata, convogliando la stessa nel filtro dell’aria e nella camera di combustione. In questo momento avviene il contatto con il combustibile, che, sottoposto al contatto dell’aria, si magnetizza, si ionizza, subisce un kraching e le cellule dello stesso combustibile (ugualmente per benzina, gasolio o gas) vengono spezzate, permettendo il miglioramento della combustione.
In sostanza, il sistema M.P.S., ionizzando la parte d’umidità contenuta nell’aria e caricando magneticamente la parte secca dell’aria stessa; pertanto, i motori endotermici alimentati con aria trattata da M.P.S., riducono l’inquinamento dell’aria, acquistano maggior potenza e riducono i consumi.
Più precisamente, Alessandro e Roberto Goi affermano che questo sistema consente un abbattimento dal 40% al 50% delle particelle incombuste, riducendo polveri sottili, emissioni e NOx sui motori alimentati con i diversi carburanti e riduce anche visibilmente la fumosità su motori Diesel.
Il miglioramento della combustione nel motore permette di aumentare la potenza, ma riduce al tempo stesso i consumi e anche gli inquinanti. Il Magnetic Power System viene installato senza alterare le caratteristiche strutturali dei motori, si monta e si smonta in pochi minuti e può essere applicato sui motori endotermici come sulle caldaie.
Questo dispositivo promette di essere rivoluzionario per il mondo dell’auto e non solo, ma per far sì che abbia una distribuzione e un’attendibilità da prodotto per il pubblico mondiale serve una fase di test completa. Soprattutto, allo stato attuale, servono finanziatori per far sì che si crei lo studio definitivo di questo strumento, lunghi e approfonditi test strumentati in modo da capire dove effettivamente va ad agire questo particolare “filtro magnetico”, per scoprire ogni vantaggio ed eventuali svantaggi. Insomma, il primo passo della registrazione del brevetto è stato fatto, ma se l’obiettivo vuole essere la sua industrializzazione, la strada da percorrere è ancora lunga, nel vero senso della parola.
Aspettiamo evoluzioni e aggiornamenti in merito a questa interessante invenzione.
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